CRONACA

Picchia moglie e figli, poi la denuncia: il gip lo spedisce ai domiciliari

L’indagine è stata condotta dai carabinieri della Stazione di Ischia, il reato contestato al ventiquattrenne baranese G.I. è quello di maltrattamenti in famiglia

I carabinieri della Stazione di Ischia, guidati dal luogotenente Michele Cimmino, hanno eseguito nella mattinata di ieri un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari ai danni di un ventiquattrenne baranese, tale G.I, L’uomo è stato raggiunto dal provvedimento al termine di un’indagine compiuta proprio dai militari dell’Arma ed è accusato del reato di maltrattamenti in famiglia perché “maltrattando la moglie ed in particolare minacciandola ripetutamente con espressioni del tipo ‘adesso ti do fuoco nella tua stanza’, ‘sei una zoccola, scendi giù che ti devo uccidere’, nonché percuotendola anche in presenza di figli minori, infliggeva alla persona offesa sofferenze morali e fisiche tali da rendere abitualmente dolorosa, mortificante e intollerabile ogni relazione interpersonale”.

L’attività investigativa ha origine da una denuncia che la donna si reca a sporgere presso la stazione dei carabinieri di Ischia lo scorso 29 luglio. Un racconto drammatico, quello reso dalla vittima ai militari dell’arma, condito da particolari davvero tristi come il fatto che il compagno facesse abitualmente uso di sostanze alcoliche o stupefacenti che lo portavano ad essere periodicamente violento. Tutto questo accompagnato ad una condizione familiare non certo brillante considerato che G.I. era senza occupazione.

L’attività investigativa ha avuto inizio lo scorso 29 luglio, quando la donna – stanca delle continue aggressioni e minacce – sporse denuncia in caserma. Una serie di riscontri testimoniali hanno consentito di appurare le effettive responsabilità dell’indagato

Nella denuncia la vittima ricordava come spesso l’uomo la minacciasse di morte, di darle fuoco, minaccia che estendeva anche al figlio maggiore con il quale aveva un rapporto difficile. Già nel dicembre dello scorso anno, tra l’altro, la donna aveva dovuto chiedere l’intervento dei carabinieri e di suo fratello perché in tarda serata G.I. era rientrato in casa a tarda sera e senza alcun motivo aveva iniziato a picchiarla e a distruggere una serie di mobili e suppellettili che si trovavano nell’abitazione. Una serie di episodi reiterati che alla fine avevano indotto la vittima e i suoi figli a lasciare – nel mese di giugno – l’immobile condiviso con il compagno e trasferirsi presso l’abitazione della madre. Tutto questo però non aveva placato l’ira funesta di G.I. che aveva continuato a contattarla telefonicamente, con continui insulti e minacce: non solo, in due occasioni per minacciarla l’aveva addirittura raggiunta a casa dei suoi congiunti, giusto per rendere l’idea di come non si fermasse davvero davanti a nulla. Si arriva così allo scorso 28 luglio quando l’uomo chiede di poter trascorrere una giornata con il figlio maggiore. La madre acconsente ma quando l’indomani mattina telefona e chiede di poter parlare col suo congiunto, la risposta di G.I. è negativa: il piccolo farà ritorno dalla madre soltanto dopo la denuncia presentata presso la Stazione dei Carabinieri nella stessa giornata.

Nello stesso momento, partiva l’attività investigativa che naturalmente cercava soprattutto di acquisire una serie di riscontri alle accuse formulate dalla denunciante, che trovavano riscontro nelle deposizioni di diversi soggetti. Si arriva così alla decisione del gip che scrive in premessa: “Orbene, da quanto sopra esposto, viene fuori un quadro sufficiente in questa fase cautelare a fondare un provvedimento restrittivo per i reati contestati… Nel caso di specie deve dirsi che le denunzie della (omissis) sono apparse lineari e circostanziate, restituendo il quadro necessario ad integrare la fattispecie di cui all’articolo 572 del codice penale.

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Ieri mattina la notifica del provvedimento, poi l’uomo è stato condotto presso la sua abitazione di Barano dove resterà detenuto in attesa dell’interrogatorio

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A ciò si aggiungono le plurime dichiarazioni testimoniali, nonché i contenuti dei messaggi e le annotazioni dei carabinieri intervenuti anche in tempi diversi. L’analisi delle dichiarazioni della (omissis) evidenzia, nei limiti del presente giudizio cautelare, le condizioni del reato di maltrattamenti, posto che l’indagato ha mostrato un’indole prevaricatrice – non incline ad accettare le scelte altrui e propensa ad imporre la propria volontà con la sopraffazione – mediante condotte che si sono ripetute nel tempo. Tali atteggiamenti hanno costretto la persona offesa ad allontanarsi dal domicilio ed a chiedere ospitalità ai familiari insieme ai suoi figli”.

Si passa poi al nocciolo, ossia al capitolo legato alle esigenze cautelari e qui il gip osserva: “Deve dirsi che sussistono quelle di cui all’art. 274 (lett. C) del cpp concrete e attuali e, in particolare, il pericolo di reiterazione di reato della stessa specie di quelli per cui si procede, alla luce delle modalità di commissione dei fatti particolarmente violenti realizzatesi ininterrottamente e anche in presenza dei figli minori e della personalità dell’indagato, spesso ubriaco, atteso che la condotta tenuta – reiterata per un certo periodo di tempo – evidenzia il pericolo che G.I. commetta ulteriori condotte aggressive, pericolo rispetto al quale occorre imporre una misura che impedisca qualsiasi interazione con la persona offesa. Quanto alla personalità si evidenzia un precedente specifico nel quinquennio, indice rivelatore di una personalità allarmante e pericolosa.

Le esigenze cautelari sono attuali considerato che la condotta etero aggressiva è stata posta essere fino a tre settimane orsono, il che evidenzia l’attualità e la concretezza del pericolo che vi è sotteso. Le valutazioni già operate circa il rischio di ricaduta nel crimine esimono da qualsiasi altra riflessione in ordine alla possibilità di concessione della sospensione condizionale della pena. Va applicata, in punto di adeguatezza e proporzionalità, la misura degli arresti domiciliari come richiesta dal pubblico ministero e con le modalità di cui alla parte dispositiva”. L’ordinanza è stato notificato a G.I. nella mattinata di ieri: l’uomo, dopo essere stato condotto in caserma per gli adempimenti di rito, è stato ristretto presso la sua abitazione di Barano in attesa dell’interrogatorio.

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