CULTURA & SOCIETA'

NUOVA IMPRESA IMPRENDITORIALE: CERAMISTI ISOLANI CHE AVANZANO

A QUELLI CHE LO FANNO PER PROFESSIONE SI AFFIANCANO COLORO CHE COLTIVANO L’HOBBY DI MODELLARE UNA TAZZA, UN’ANFORA, UN VECCHIO MODELLO DI ARCIUOLO E DEDICARSI ALLA LORO DECORAZIONE

Altri maestri della ceramica, altrettanto bravi come i loro colleghi ritenuti più quotati e forse meglio pubblicizzati, che si distinguono nel settore, affollano sull’isola una categoria che va allargandosi a macchia d’olio. Possiamo classificarli della seconda fascia, senza per questo, sminuire il loro valore. Pensiamo alla bottega della ceramica artistica La Madonnella  del maestro Costantino Punzo che realizza pezzi  unici in ceramica decorata ed in legno. L’attività artistica di Costantino nasce a Sant’Angelo d’Ischia nel 1984 e continua con successo anche oggi a Forio. Poi va seguito con attenzione l’arte ceramica di Camillo a Ischia con il suo “Forno delle Meraviglie”. Anche Chiara Buono con le sue ceramiche si sta formando il suo spazio per ulteriormente dimostratore la bontà delle sue creazioni. Da non trascurare le terracotte di Luigi Dei Ferrara a Campagnano e  i mosaici e le decorazioni di Elena Migliaccio. Elena Ha lavorato molto con i bambini nell’ambito dei progetti regionali per vari Comuni dell’Isola d’Ischia come: laboratori di Ceramica ,laboratori di Pasta al Sale, laboratori di Pittura e laboratori di Assemblaggio Tessere. Tanto, per citare i più noti che ingrossano sull’isola le file dei ceramisti che intendono guadagnarsi giustamente  il loro spazio nel’ambiente e nella considerazione di chi segue il settore.   Cosi sono in tanti a Ischia a ritenersi appassionati dell’arte della ceramica. A quelli che lo fanno per professione si affiancano  coloro che coltivano l’hobby di modellare una tazza, un’anfora, un vecchio modello di arciuolo e dedicarsi alla loro decorazione.  Si aggiungano poi le aziende vere e proprie che con accorsati negozi di vendita sparsi per l’isola come Di meglio, L’sola, Camello, Poerio che si forniscono per lo più chi a Vietri, chi a Cava, chi in Calabria e chi in Sicilia,e  l’importante settore della ceramica, diventa così  per la nostra isola. un canale commerciale di notevole consistenza e di tutto rispetto. Tutto incomincia con l’uso della materia prima, ossia l’Argilla che ad Ischia sin dall’antichità ha avuto alti e bassi di disponibilità. La storia non mente.  La creta introdotta dai Greci, gli Eubei, si diffuse sul territorio e fu presto assimilata dagli indigeni, che cominciarono a praticarla, soprattutto a Casamicciola. I giacimenti più consistenti si trovavano alle pendici del Monte Epomeo e sulle colline sopra Casamicciola. Il problema principale era il reperimento del prodotto naturale , che doveva essere scavato in cunicoli sotterranei e trasportato a dorso di un mulo.  L’argilla, chiamata comunemente creta, veniva lavorata a Casamicciola. Il settore, comunque, nella seconda metà dell’Ottocento entra in crisi e il terremoto del 1883, che distrusse gran parte di Casamicciola e dei comuni vicini, finì con accrescere maggiormente le difficoltà già esistenti. In seguito a questo disastro naturale furono espropriate molte fornaci. La mancanza dell’argilla plastica e combustibile, diminuì la lavorazione dei vasi di creta. Nei primi decenni del Novecento i metodi usati per la lavorazione dell’argilla non mutarono, ma il prodotto veniva da Formia ed era trasportato su motovelieri. La produzione di vasellame diminuiva progressivamente e si realizzavano soprattutto tegole, quadroni e mattoni. Accanto ai quali si annoveravano anche anfore e recipienti per lavare la biancheria.

                                                                                                                 michelelubrano@yahoo.it

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