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Lacco, ultimo atto al Consiglio di Stato: si attende la decisione

Ieri discussi i ricorsi legati all’esito del primo turno delle elezioni amministrative dell’autunno all’ombra del Fungo: cresce l’attesa per la sentenza, che comunque non sarà immediata

Non resta che attendere. Ieri mattina è stato discusso dinanzi alla Seconda Sezione del Consiglio di Stato il ricorso sull’esito del primo turno delle elezioni di Lacco Ameno. La discussione è stata molto “tecnica”, come prevedibile, vista la materia in gioco. Sono state toccate questioni procedurali, sia questioni più concrete, come le possibili interpretazioni delle schede contestate. I giudici hanno comunque dato l’impressione di avere chiara contezza della questione, e si sono riservati la decisione. Sui tempi per la sentenza definitiva, le opinioni più accreditate ritengono possibile che il verdetto venga reso noto tra una o al massimo due settimane. Dunque, tra pochi giorni potremmo già conoscere (si fa per dire, visto che le elezioni risalgono al 20 settembre, dieci mesi fa) la lista vincitrice della lunga e snervante contesa elettorale lacchese.

Naturalmente l’attesa nel paese del Fungo è molto alta, visto che dopo tanti mesi trascorsi la guida del Comune è ancora appesa a un pugno di voti. Inevitabilmente questa incertezza ha finito per riverberarsi nei mesi trascorsi fino ad oggi, tra un ricorso amministrativo e l’altro. Una conferma definitiva della vittoria di Pascale, che era stata corroborata dall’esito del ballottaggio, significherebbe la vera partenza della sua nuova amministrazione. Un ribaltamento a favore di De Siano sconfesserebbe anche il secondo turno, e riporterebbe il senatore alla guida diretta del paese dopo i due mandati, dal 1997 al 2007.

A gennaio in primo grado il Tar aveva deciso di respingere il ricorso del senatore, decretando la vittoria di Pascale per tre voti. Il Consiglio di Stato fu invece di diverso avviso, decidendo di ordinare un’attività istruttoria direttamente sulle schede contestate, coi plichi sigillati da riaprire. Tuttavia alcuni errori materiali contenuti nell’ordinanza hanno significativamente rallentato questo secondo grado di giudizio, errori la cui correzione ha richiesto numerosi rinvii che hanno provocato il prolungamento fino in piena estate di questa estenuante controversia. Discussa l’udienza, resta l’ultimo gradino: l’attesa del verdetto che sarà comunque fondamentale per i destini del paese, non soltanto in caso di ribaltamento dell’esito del ballottaggio, ma anche nell’ipotesi di una conferma dell’attuale amministrazione in carica.

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