CRONACA

Vivara torna agli eredi Diana ma resta riserva naturale dello Stato

All’indomani della sentenza della Cassazione l’assessore con delega alla valorizzazione dell’isolotto, Antonio Carannante, rassicura su suo utilizzo futuro

Era inevitabile che la notizia della sentenza della Suprema Corte che ha posto fine ad un lungo contenzioso assegnando definitivamente agli eredi di Domenico Scotto Lachianca, l’isolotto di Vivara unitamente ad altri immobili che quest’ultimo aveva donato, a cavallo degli anni ’40, all’Ospedale Civico Albano Francescano, suscitasse una serie di reazioni da parte dei protagonisti del mondo politico procidano a partire dall’assessore Antonio Carannante.

«Il 19 settembre scorso – dice l’Assessore con delega alla valorizzazione di Vivara- la Cassazione ha stabilito che la proprietà di Vivara passa dalla Fondazione Albano Francescano agli Eredi Diana. A tal proposito tengo a fare due considerazioni: voglio rassicurare i miei concittadini che concretamente questa sentenza cambia poco riguardo Vivara in quanto quest’ultima anche con il passaggio di proprietà resta una Riserva Naturale dello Stato e quindi ad oggi non ne potrà essere fatto un uso diverso.

Mi viene riferito che qualcuno vorrebbe addirittura addebitarci l’esito di questo giudizio dicendo che si “è perso Vivara” forse per buttarla in caciara nel tentativo di fare propaganda, ma la gente non è stupida: Vivara non era di proprietà del Comune di Procida,ma, per l’appunto, proprietà privata della Fondazione Albano Francescano. Su Vivara si parla tanto ma assistiamo a tanti personalismi spesso mascherati da una burocrazia da prima repubblica. Vivara merita altro – continua Carannante. Altra riflessione va invece fatta sulle generali conseguenze che questa sentenza ha sul destino della Fondazione. Difatti molti beni, oltre a Vivara, passeranno agli Eredi Diana e questo ovviamente rappresenta una dura perdita economica per una Fondazione che da sempre assiste i nostri anziani. Di questo siamo davvero rammaricati visto i grandi sforzi (anche personali) fatti dal suo Presidente per portarla avanti, la sua storia nonché la funzione sociale che la Fondazione ha sempre svolto nella comunità procidana speriamo in bene per il suo futuro.

A breve rinnoveremo l’invito agli eredi Diana per concordare le modalità delle visite guidate. Spiace di cuore per la Fondazione Albano Francescano – conclude l’assessore Antonio Carannante – specie per tutto quello che rappresenta, ma per il futuro dell’isolotto è importante che dopo tanti anni si sia stabilito chi fosse il legittimo proprietario».

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