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Metamorphosis, a Villa Arbusto omaggio a Rizzoli

LACCO AMENO – Il fortissimo legame tra Angelo Rizzoli, editore e produttore cinematografico, e l’isola d’Ischia si è declinato attraverso una fitta trama di storie e incontri, personalità e iniziative, progetti e sogni. E intorno al mito dell’uomo che ha intuito le potenzialità turistiche dell’isola, traducendola in suggestiva meta del jetset internazionale, hanno orbitato figure di primissimo piano. Tra queste, quella di Ignazio Gardella, attivo a Ischia dal 1950 al 1954, che, grazie alla committenza di Rizzoli, ridisegna l’Albergo del Regina Isabella, propone progetti per trasformare la struttura urbana di Lacco Ameno, confrontandosi con i luoghi e con la tradizione locale. E proprio a Ignazio Gardella è dedicata la prima di un ciclo di conferenze che, inserite nel cartellone di Metamorphosis, propongono approfondimenti su architettura, filosofia e cinema nella cornice di Villa Arbusto, a Lacco Ameno, già scenario di rappresentazioni teatrali, installazioni e percorsi guidati a tema in una lunga estate di eventi, da un’idea dell’assessorato alla Cultura del Comune di Lacco Ameno e con la direzione artistica di Salvatore Ronga.

L’appuntamento, realizzato in collaborazione con il Circolo Georges Sadoul, è per domenica 4 settembre alle 21 (ingresso libero): a tracciare i contorni dell’esperienza ischitana dell’architetto, la cui eredità offre notevoli spunti di riflessione per illuminare il presente, sarà il professore Fabio Mangone dell’Università degli Studi di Napoli. Introdotto dalla professoressa Ilia Delizia del Circolo Georges Sadoul e dell’Università degli Studi di Napoli, Mangone si occupa di storia dell’architettura moderna e contemporanea. Membro del Centro interdipartimentale di ricerca sull’iconografia della città europea diretto da Cesare de Seta, ha pubblicato numerosi volumi monografici in prestigiose collane editoriali e collabora con importanti riviste specialistiche. Ha organizzato o collaborato a diverse mostre tra le quali quelle su “Civiltà dell’Ottocento” e “L’architettura a Napoli tra le due guerre”.

Mercoledì 7 settembre (ore 21) si parlerà invece di pluralismo e universalità. Di “filosofia e il confronto tra le culture” discuterà, introdotto da Alessandro De Cesaris, il professore Maurizio Pagano del Centro Luigi Pareyson, Università del Piemonte Orientale.

«Il pluralismo culturale e religioso è ormai un fatto evidente – spiega Pagano, che insegna filosofia della comunicazione interculturale e di Filosofia teoretica all’Università del Piemonte Orientale – una componente nota a tutti dell’esperienza contemporanea: non c’è più bisogno, come accadeva ancora nel recente passato, di argomentare per mostrarne la realtà e la rilevanza. Piuttosto appare opportuno riflettere su come collocarlo in rapporto al suo contesto, ai percorsi che l’hanno preceduto e preparato, e alle sue conseguenze; inoltre conviene riflettere su come confrontarsi con questo fenomeno sul terreno della società, della politica, della riflessione religiosa e filosofica e, per quanto ci riguarda qui più specificamente, dell’etica».
Allievo di Luigi Pareyson, Pagano si interessa principalmente di ermeneutica e filosofia della religione, con particolare riguardo alla filosofia classica tedesca e alla teologia protestante. Tra le sue opere Storia ed escatologia nel pensiero di Wolfhart Pannenberg (Milano 1973) e Hegel. La religione e l’ermeneutica del concetto (Napoli 1992). Ha inoltre curato la raccolta di saggi Lo spirito (Milano-Udine 2014), dedicata al tema dello spirito nelle diverse culture ed epoche.
Infine, a chiudere il ciclo di conferenze l’appuntamento di giovedì 8 settembre (ore 21) con la “Metamorfosi del cinema italiano 1930-1950”. L’incontro con Luigi Paini, critico cinematografico del “Sole 24 Ore” e direttore della Scuola di storia e critica cinematografica Luchino Visconti, dal titolo “Una farfalla di celluloide”, esplorerà una fase controversa della storia del cinema di casa nostra.
Sarà, quello, l’ultimo atto dell’intenso ciclo di conferenze che anticipa il gran finale di Metamorphosis: l’11 settembre il sipario calerà con lo spettacolo teatrale “Di vino, di mare e di zolfo”, la cantata in memoria dei Fratelli Sanfilippo, che racconta l’epopea dei siciliani che intorno alla metà dell’Ottocento introdussero a Ischia il metodo della solforazione, salvando così interi vigneti colpiti dalla crittogama.
“L’obiettivo del nostro progetto – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Lacco Ameno, Cecilia Prota – è stato quello di incentivare e valorizzare le attività connesse alla importante sede di Villa Arbusto, ben consci delle potenzialità di una delle eccellenze culturali dell’isola d’Ischia e, direi, dell’intera Campania”. Missione riuscita.

 

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