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Peppino Di Capri: Ischia, sei sempre nel mio cuore

Era un’incantevole serata d’estate Ischitana quella in cui Peppino fu notato da un dirigente della famosa casa discografica milanese Carisch; con “Nun e’ peccato” ottenne un trionfo fortunato e meritato; non solo applausi, ma milioni di copie vendute. Menomale che esiste un artista sensibile e romantico come lui che non può evitare l’amore, anzi lo amplifica con le sue canzoni che fino ad oggi restano gioielli autentici. Il rinnovamento sonoro della musica partenopea con il quale ha esordito, lo ha reso una pietra miliare della musica italiana grazie ai successi numerosi dei suoi testi che hanno fatto impazzire le hit parade degli anni 60 e ancora oggi il pubblico fan non vede l’ora di ascoltare sempre pezzi nuovi. Quando si pensa a una colonna sonora estiva ci viene in mente solo lui e il suo cavallo di battaglia “Champagne”. Un pianoforte e un calice di
bollicine è associato spesso a Peppino col suo stile così naturale e di classe che unitamente al suo talento innato ancora ci fa sognare. Simbolo della musica italiana nel modernizzare la canzone napoletana mescolando le sonorità inglesi e americane. Se pensiamo a St Tropez twist iniziamo a ballare scatenati
ripercorrendo gli anni d’oro contraddistinti dalla sua voce duttile e particolare. Non ci resta quindi che aspettare di rivederlo su un palco Ischitano per rivivere momenti romantici e memorabili.

Peppino sono passati 58 anni dal suo esordio musicale. Che tipo di realizzazione ha raggiunto, è felice dei risultati della sua carriera artistica?
«Cinquant’otto anni da quel debutto a Ischia al “Rangio Fellone” locale prestigioso e famoso dell’isola d’Ischia.Che bei ricordi… indimenticabili direi. Ad oggi non mi posso lamentare di questa carriera, certo che se avessi avuto una squadra di manager internazionale avrei potuto ambire a qualcosina in più! … forse c’è ancora tempo?»
Capri e Ischia hanno sicuramente segnato le tappe del suo successo. In che modo?
«Capri, è il luogo in cui sono nato, è proprio lì che inizia la mi storia musicale, i miei studi la mia famiglia, i primi concerti. Il legame con Capri è molto forte ma considero affettuosamente anche Ischia che mi ha portato fortuna. Parte tutto da lì e ne sono orgoglioso».

Può raccontarci un episodio della sua infanzia musicale a Capri?
«Forse quello in cui abbracciai per la prima volta un microfono per cantare davanti a un pubblico pagante, a Capri quando morì la nonna del cantante titolare del gruppo, e si dovette assentare, lui viveva a Fiume, quella sera mi improvvisai cantante per accontentare il gestore del locale…” ma stasera chi canta” …e da quella sera avvenne il battesimo da cui mi avviai a questa lunga e splendida carriera!».
Sarebbe emozionante vederla protagonista di uno spettacolo tutto suo. Sentirla cantare alcuni dei pezzi del suo repertorio ci renderebbe ancora una volta orgogliosi di avere un artista partenopeo come lei. Potrebbe esserci nei suoi progetti un’idea del genere?
«Sogno tuttora questo momento… certamente non sarò io a offrirmi, ma sono convinto che potenzialmente
sarei in grado di tenere la scena …alla grande, anche grazie al mio vasto repertorio, e come diceva il mio amico Arbore “il busto me lo devono fare da vivo”!»

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