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Spaccio di stupefacenti, pena sospesa per Antonio Mazzella

Revoca di ogni misura cautelare, sospensione della pena,  e la non menzione della stessa nel casellario giudiziale. È questo l’esito del giudizio immediato nei confronti di Antonio Mazzella, il ventiduenne sorpreso la scorsa primavera insieme a Gianluca Rotolo con circa cento grammi di hashish, più altri venti sequestrati al solo Mazzella in seguito a perquisizione domiciliare. Il primo ha ottenuto il risultato grazie al patteggiamento proposto dal suo legale di fiducia, l’avvocato Michelangelo Morgera, che ha consentito al suo assistito di vedere sospesa la pena detentiva di un anno e otto mesi di reclusione, evitandone la menzione nel casellario giudiziale ma ottenendo anche il dissequestro e la restituzione  del ciclomotore. Un risultato oltremodo soddisfacente per la difesa sostenuta dal noto penalista, che chiude qui la vicenda giudiziaria per Mazzella, mentre il processo adesso continuerà solo per l’altro imputato, Gianluca Rotolo, per il quale sono ormai scaduti i termini per richiedere riti alternativi.

La vicenda prese le mosse lo scorso aprile, quando i due ragazzi in seguito a un controllo in strada da parte degli agenti di Polizia vennero beccati con una cosiddetta “plancia” di sostanza stupefacente, come detto del tipo “hashish”, del peso di 99,78 grammi. La sostanza appariva confezionata in modo “frazionato”, una modalità che per gli inquirenti aveva dunque un solo significato: la destinazione della sostanza stupefacente andava al di là dell’uso esclusivamente personale. Una circostanza che faceva scattare l’accusa di concorso nel reato previsto dall’articolo 73 del Dpr 309/1990 (testo unico sulla droga), cioè lo spaccio di stupefacenti. Inoltre, come accennato in apertura, per il solo Antonio Mazzella la stessa accusa si estendeva anche ai 22,337 grammi di hashish suddivisi in quattro stecche rinvenuti nella sua abitazione dalle forze dell’ordine. Nel caso di Rotolo, per inciso, si era anche in presenza dell’aggravante costituita da recidiva specifica infraquinquennale.

Mentre per Gianluca Rotolo venivano inizialmente disposti gli arresti domiciliari, per Mazzella la restrizione cautelare decisa dal Gip si limitava all’obbligo di dimora nei sei Comuni dell’isola d’Ischia, misura poi applicata anche all’altro imputato. Lo scorso maggio il pubblico ministero dottoressa Monica Campese avanzò richiesta di giudizio immediato per i due giovani, poi accolta dal Gip Federica Colucci, che ne dispose la celebrazione davanti al Tribunale di Ischia, dove l’udienza al cospetto del giudice Capuano si svolse lo scorso 14 luglio.

Antonio Mazzella, inizialmente difeso da un altro professionista, si era visto rigettare una prima richiesta di patteggiamento, ed era rimasta in vigore la misura cautelare dall’obbligo di dimora nel comune di Ischia. L’imputato ha quindi proceduto alla sostituzione del difensore, nominando quale legale di fiducia l’avvocato Michelangelo Morgera, grazie al quale la seconda proposta di patteggiamento è invece andata a buon fine: il penalista foriano ha dunque limitato quanto più possibile le dimensioni della condanna che, oltre a comprendere la già citata sospensione della pena a venti mesi, include anche una multa di seimila euro, come stabilito dal giudice Capuano nel dispositivo pronunciato al termine dell’udienza dello scorso mercoledì 8 novembre.

 

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