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Alluvione a Casamicciola, le ombre sollevate da Conte

ISCHIA. Si è svolto ieri mattina l’esame di uno dei testimoni indicati dall’accusa nel processo relativo all’alluvione che colpì il comune di Casamicciola nell’autunno 2009. Un evento che causò diversi danni al paese e che soprattutto provocò la morte della giovane Anna De Felice, travolta dal fiume di fango che inondò le strade del Comune termale. Sarebbero dovuti essere ascoltati Franco Ortolani e Giuseppe Conte, ma il primo era assente, alle prese con impegni istituzionali, in quanto è stato appena eletto Senatore della Repubblica nelle recenti elezioni politiche dello scorso 4 marzo. È stato quindi ascoltato l’ingegner Conte, che nei anni immediatamente precedenti alla drammatica alluvione ricopriva la carica di consigliere comunale a Casamicciola. Il giudice ha domandato al teste se si recò sul posto nei momenti immediatamente successivi alla calamità, e soprattutto se avesse contezza sulle possibili cause che provocarono un evento tanto dannoso. L’ingegnere ha spiegato di aver ricoperto soprattutto un ruolo politico-amministrativo, dunque di non poter valutare dal punto di vista tecnico le cause del disastro, ma di aver comunque sollevato a più riprese fino al 2007 numerosi dubbi e perplessità sulla politica degli appalti per la sistemazione di alcuni alvei nevralgici per la tenuta idrogeologica del territorio comunale. In particolare per gli alvei Senigallia e Negroponte: appalti che risalivano al 2004 e per i quali il teste rilevò alcune incongruenze. In sostanza, secondo l’ex consigliere, l’amministrazione pensava più all’apparenza che non alla sostanza degli interventi di messa in sicurezza. Dopo la conclusione della breve testimonianza, le parti hanno concordato col giudice le prossime fasi di un processo che continua nonostante sia ormai maturata la prescrizione per le accuse rivolte ai quattro imputati, Giosi Ferrandino, Vincenzo D’Ambrosio, Silvano Arcamone e Simone Verde, chiamati a rispondere di disastro e frana colposi oltre che di omicidio colposo per la morte di Anna De Felice. Tra un mese verrà dunque ascoltato il dottore, e neosenatore, Franco Ortolani, il quale dovrebbe testimoniare su una relazione geologica risalente all’autunno 1985. Il giudice Capuano ha preannunciato alle parti che nominerà un perito geologo per meglio comprendere le cause che diedero origine agli eventi di quasi un decennio fa. L’avvocato Gennaro Tortora ha fatto notare che il problema su cui verte tutto il processo è la valutazione della correttezza con cui sono state impiegate le risorse finanziarie destinate a opere di interesse pubblico, quindi una valutazione più politico-amministrativa che tecnica. Il magistrato ha comunque ribadito l’opportunità di nominare un perito, perché un evento franoso come quello del 2009 necessita anche di una valutazione tecnica. Le parti hanno infine deciso di rinunciare alla testimonianza di parte civile del signor Claudio De Felice, padre di Anna, per il quale è stata disposta l’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali rese all’epoca.

Francesco Ferrandino

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