CULTURA & SOCIETA'

LE STORIE DI SANDRA La favola (e la bellezza) dei Lupoli

DI SANDRA MALATESTA

E questa settimana parlare dei Lupoli sarà soprattutto parlare della bellezza di quei figli di Rosa Postiglione e Giuseppe Lupoli, che in tempi dove non esistevano trucchi o cure di bellezze, sembravano attrici e attori del cinema. Loro abitavano nel palazzo verso la fine di Via Bighelli dove sotto c’era Ciro e’ lev il falegname. Una Via Bighelli viva, allegra piena di voci, che è quella che ricordo io come anche Gina Piro che mi ha dato foto e informazioni, e che oggi fa una malinconia incredibile, non essendoci più nessuno del nostro essere bambine se non un signore di 94 anni che io però non ricordo bene. Erano continue battute e macchiette. Culetta abitava di fronte in basso e quando c’erano le estrazioni del lotto lei chiedeva a Rosa che aveva una delle prime TV. Ma Culetta non capiva i numeri e diceva di alzare la voce e poi usciva Ciro a dire : “Che è stu casin a volit fornì o no?” Insomma risate e allegria con poco..Rosa e Giuseppe si sposarono ai primi del novecento ed ebbero 10 figli, ma tre morirono da piccoli come succedeva a quei tempi quando non esistevano ancora gli antibiotici. Tre donne e quattro uomini e questi ultimi,  per quei tempi riuscirono a studiare tutti e quattro fino all’avviamento e Domenico fino al liceo. Giuseppe lavorava nel cantiere come maestro d’ascia ma  si arrangiava a fare di tutto, mentre Rosa si dedicava alla casa e ai figli. Fu una donna forte, serena e dolce allo stesso tempo e ha insegnato l’educazione e il rispetto ai figli e ai nipoti che  le hanno voluto tanto bene.

Ricordo che i miei amici Lello, Nunzia e Peppe Maisto erano spesso da lei, e, in particolare Lello si può dire che è stato sempre con lei e andò a casa sua a San Ciro la sera prima di sposarsi. Era la casa di riferimento tutti i nipoti e quindi era sempre viva. La prima Figlia, Elena, sposò Vincenzo Maisto (tre figli)  Carmelina sposò Vincenzo Piro (2 figli), Domenico sposò Lorenza De Angelis (2 figli), Rosaria sposò Raffaele Salzano (2 figli), Francesco sposò Anna Volino (tre figli), Raffaele sposò Nunzia (due figli) e Mario sposò  Maria (2 figli). Con tanti di loro sono cresciuta e siamo rimasti legati. Con i tre Maisto con Gina e Angelo Piro, con Maddalena e Michele Salzano mio collega a scuola per anni, con Peppe, Rosa e Toni Lupoli. Degli altri ricordo poco. Maddalena Salzano e  Rosa Lupoli sono state atlete nella squadra di Pallavolo che in sei anni vinse sei campionati arrivando in serie B e di cui ero dirigente insieme ad altri. Rosa a un certo punto, dopo aver sentito la chiamata di Dio, scelse di essere suora di clausura (e io fui sconvolta quasi non volevo accettare quella sua scelta e quella parola clausura, ma ne parlai con lei che mi fece capire e mi tranquillizzai), e oggi è Badessa delle Clarisse del convinto delle 33 a Napoli e ha mostrato di essere una suora di clausura in gamba, colta, buona che ha fatto tanto e tanto, per diffondere preghiere ma anche opere di bene e cultura. Questa grande famiglia ha avuto i figli maschi che sono stati bravi giocatori di calcio e Raffaele  per anni ha giocato nell’Ischia calcio con la maglia numero 10 la maglia che ci fa pensare a Maradona.

Se penso alle donne devo fermarmi un attimo perché mi commuovo. Io bambina le guardavo ammirata. Tre donne di una bellezza delicata nei lineamenti, con fisici equilibrati, sempre ben vestite e pettinate. Per quei tempi, credetemi, una che era bella, lo era di suo. Niente parrucchieri se non raramente qualcuno che andava a casa, niente creme di bellezze o palestre o trucchi. Erano belle con quei colori di capelli tra il chiaro e lo scuro, con I punti vita stretti e quei sorrisi incredibili. La mamma di Maddalena è ancora tra noi e lei in particolare era proprio di una bellezza incredibile longilinea, con un viso dai lineamenti delicati. È stata una grande sarta e aveva le amiche lì dove è cresciuta compreso la mamma di Nella e Raffaele Del Prete e di Riccarda Barile, con le quali condivideva la passione dei lavori femminili. Ricordo che in estate Gina e Angioletto con l’acqua di mare, diventavano bianchi di capelli e molti li prendevano x stranieri. Essere cresciuti tutti insieme è volerci bene ci tiene ancora uniti. Ricordo che anni fa ero ai Maronti e da lontano mi sentii chiamare, era Gina con una sua amica. Corsi da lei come se corressi da mia sorella e tanti ci guardavano ma come potevo spiegare che siamo e “vascia a marina” e qualcosa di dolce  unirà per sempre tutti noi cresciuti in quei vicoli oggi tristi e silenziosi? Ma un giorno faremo una sfilata gridando e cantando e molti si chiederanno cosa stia succedendo…. ma noi continueremo a gridare per ricordare quei giorni meravigliosi. 

Ringrazio Gina Piro per la collaborazione e le foto e Peppe Maisto per avermi raccontato tanti aneddoti divertenti.

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