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Diritto alla salute, Ischia e Procida richiederanno lo status di zona disagiata

di Francesco Castaldi

ISCHIA – La marcia per il diritto alla salute delle isole di Ischia e Procida, come puntualmente riferito nell’edizione di ieri del nostro quotidiano, ha visto la partecipazione di diversi esponenti della società civile. Uomini e donne di ogni età e professione uniti nella comune lotta contro i tagli imposti dal Ministero e recepiti dalla Regione Campania, che nelle scorse settimane ha pubblicato anche sul Burc il nuovo piano ospedaliero. Un riassetto scellerato, che prevede il ridimensionamento di numerose strutture ospedaliere, tra le quali figurano l’Anna Rizzoli di Lacco Ameno e il Gaetanina Scotto di Perrottolo di Procida.

Un vero e proprio affronto per le due comunità isolane, che hanno dunque deciso di farsi promotrici di tutta una serie di iniziative volte a scongiurare una simile deleteria prospettiva. I due nosocomi, nel complesso, erogano servizi sanitari di primaria importanza a oltre 70mila abitanti, ai quali vanno sommati anche i numerosi turisti che, soprattutto nel corso della stagione estiva, decidono di trascorrere le proprie vacanze sull’una o l’altra isola. In più di un caso, come abbiamo avuto modo di raccontarvi negli scorsi numeri de “Il Golfo”, la presenza in loco di pronto soccorsi efficienti e di personale sanitario qualificato sono stati fattori decisivi che hanno permesso a molti individui di salvarsi da morte certa.

Con la soppressione del pronto soccorso del Gaetanina Scotto e di alcuni reparti del Rizzoli (come, ad esempio, l’Utic), le garanzie finora avute potrebbero sparire del tutto e anche le urgenze, per forza di cose, dovrebbero essere gestite in terraferma, con il fondato rischio che qualche paziente potrebbe spirare durante il trasferimento. Uno scenario devastante, il quale è in aperto e palese contrasto con quanto stabilito dall’articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività».

Se sono ancora valide le parole scritte dai padri costituenti, sia il Ministro Beatrice Lorenzin che il presidente della Campania Vincenzo De Luca dovrebbero fare in modo che i dettami contenuti nella legge fondamentale dello Stato vengano applicate alla lettera e senza eccessive titubanze. Il diritto alla salute è un pilastro fondamentale della società in cui viviamo, e non è affatto tollerabile che in nome della spending review ci debbano rimettere le penne i cittadini contribuenti.

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Invece di fare tagli privi di criterio a danno di comunità come quelle di Ischia e Procida, i solerti ragionieri della Repubblica dovrebbero comprendere che le risorse vanno semplicemente razionalizzate. In questo modo, oltre ad un effettivo risparmio per l’erario pubblico, nel tempo si registreranno dei sensibili miglioramenti anche nei servizi erogati alla collettività, che invece adesso deve fare i conti con una politica regionale e nazionale assai poco oculata, che ci auguriamo possa presto cambiare la propria rotta.

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