CULTURA & SOCIETA'

Turismo all’improvviso per l’isola: grazie a Totò tutto cominciò con la canzone “Ischia paraviso e giuventù”

LA NOSTRA CANZONE PIU’ BELLA CHE AVVIO’ IL CAMMINO DELL’ISOLA D’ISCHIA NEL PANORAMA DEL TURISMO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE - Quella mattina di buon’ora del primo marzo 1951 gli ischitani per la prima volta potettero ascoltare le note della storica canzone con la voce originale di Giacomo Rondinella diffusa dall’altoparlante della nave “Ischia” ex Partenope della Span in manovra per l’approdo al nuovo pontile di Ischia Ponte che le autorità del tempo in quel momento stavano inaugurando col classico taglio del nastro. Fu una grande emozione per chi oggi ricorda quello storico evento. L’EVI, col consenso gratuito dell’autore, stampò un numero limitati di 45 giri andarono letteralmente a ruba – non ci fu nessuna ristampa oggi quel disco con la voce di Giacomo Rondinella è praticamente introvabile. L’amicizia in California con due noti ischtani i compiantI Sparaspilli e Tony Pirozzi con l’indimenticabile Giacomo Rondinella interprete della “nostra” canzone più bella

Una canzone fu la molla che fece scattare l’avvio del turismo nell’isola d’Ischia. Turismo all’improvviso possiamo dire nell’anno del signore 1951 quando il Principe Antonio De Curtis in arte il grande Totò, folgorato dal fascino naturale dell’isola presentò “Ischia mia” affidandola alla voce dal timbro forte, e coinvolgente di un cantante giovane e bravo sulla strada del successo a quel tempo, pur nato a Messina era fra gli interpreti della canzone napoletana classica il più amato e seguito: Giacomo Rondinella scomparso a Roma qualche anno fa (26 febbraio) alla veneranda età di 91 anni. La canzone divenne subito celebre col titolo più efficace “Ischia Paraviso e GIuventù…”. Fu scritta tra il ’49 e ‘50 con la felice intuizione di affidarla subito dopo, nell’anno1951, ad una giovane e bella voce che si rivelò di lì a poco di alta potenzialità per la interpretazione libera dei classici della canzone napoletana.

La celebre canzone alla sua uscita, avviò alla grande due carriere, due vite e due percorsi esistenziali sulla strada, rispettivamente, della professione artistica e dell’attività turistica. A beneficiarne furono, naturalmente, Giacomo Rondinella e l’isola d’Ischia. Rondinella prese definitivamente il volo e Ischia lo seguì a ruota. Infatti, per l’isola verde, tutto è incominciato con quella canzone dal titolo originale “Ischia Mia” divenuta da subito la colonna sonora del lungo film della grande avventura nel settore del turimo nazionale ed internazionale che l’isola si apprestava ad interpretare da protagonista, con le sue straordinarie risorse naturali scritte a chiare lettere sul proprio bel biglietto da visita. Totò andava fiero di quel testo, e lo stesso Giacomo Rondinella che lo cantava, perché la canzone era un autentico inno alla bellezza d Ischia col suo mare azzurro, le sue lunghe, larghe e candide spiagge, la sua armoniosa costa. le sue pinete, le sue aurore ed i suoi tramonti del proprio splendido e caldo sole, le terme, il Castello aragonese, l’Epomeo, i vigneti, gli abitanti, i grandi alberghi che nascevano l’uno dopo l’altro, I locali alla moda, la Roiva Droit, i parchi termali dei Giardini Poseidon, Castiglione, Apollon e Aphrodite, le Agenzie di Viaggio, Il cinema-Teato Excelsior, la Funivia del Montagnone, il lido con gli indimenticabili “Tipi da Spiaggia il potenziamento delle linee matittime nel golfo con gli aliscafi, gli Hovercraft e le nuove motonavi della Span prima e della Caremar dopo, l’elicottero,le sfilate di moda,i Premi cinematografici, le feste turistiche e patronali da turismo religioso. Totò ha vissuto parte di tutto questo durante i vari soggiorni a Ischia dove finì con l’innamorarsene e smaltire pure amori personali catturati ed anche non corrisposti come quello con l’attrice americana Eva Bartok protagonista insieme a Burt Lancaster del film “Il Corsaro dell’Isola Verde” che proprio nell’anno della composizione della canzone “Ischia Mia” , si girava sull’isola.

L’allora EVI, Ente Autonomo per la Valorizzazione dell’isola d’ Ischia istituito con la legge n.1450 del 22-7-39, modificato con la legge n. 678 del 6-6-1952, che ne prorogava la validità per un ventennio, chiese al Principe De Curtis l’autorizzazione ad incidere la canzone su disco per diffonderla fra i primi turisti che già dai primi anni cinquanta visitavano Ischia. La canzone fu stampata su disco 45 giri che da qualche anno aveva sostituito il vecchio 78 giri. Totò, amico di Ischia, da gran signore qual’era diede il suo consenso rifiutando i diritti di autore che a quel tempo gli sarebbe spettati. Totò, oltre ad essere stato il grande attore che tutti conoscono, era raffinato poeta e paroliere. Infatti inizia la canzone in omaggio ad Ischia con queste parole: “Fra tante belli cose c’ha criato, ‘o Padreterno ‘ncopp’ a chesta terra, na cosa ha fatto che nce s’è spassato: immiez’ a nu golfo nu pezzullo ‘e terra. E ‘ncoppa a chstea terra profumata, c’addora ‘e pace e regna na quieta, chest’isola da tutte decantata, te ce ha piazzato pure na pineta.” Totò descrive Ischia come un paradiso, con il mare blu, il cielo incantevole e il golfo che è un vanto che ha solo quest’isola; il turista che la visita difficilmente la potrà scordare. L’artista ricorda la prima volta in cui è stato a Ischia, “’nocpp’ a stu scoglio d’oro illuminato”, di essere rimasto senza parole. E incamminandosi sulla spiaggia, vedendo due belle ragazze, Totò ubriaco di mare e di sole, le avrebbe volentieri corteggiate. Il disco, con la voce di Giacomo Rondinella fra omaggi e vendite, si esaurì in breve tempo. Non vi è mai stata una ristampa. Chi all’epoca ne è entrato in possesso l’avrà custodito gelosamente. Sta di fatto che oggi il disco sull’isola è introvabile. Tanto è vero che nel 2005 al Premio Ischia di Giornalismo che si teneva sul piazzale delle Alghe a d Ischia Ponte, nel ricordare il 54esimo anniversario della celebre canzone di Totò che stava in scaletta (la notizia fu presa da Ischia Mondo che l’aveva in precedenza pubblicata nel numero di maggio), gli organizzatori della manifestazione, i Valentino, dovettero ricorre all’archivio della Rai per avere la versione della canzone originale cantata da Giacomo Rondinella.

GIACOMO RONDINELLA 1951-52 ANNI DI ISCHIA PARAVISO E GIUVENTU' E MALAFEMMENA
GIACOMO RONDINELLA 1951-52 ANNI DI ISCHIA PARAVISO E GIUVENTU’ E MALAFEMMENA

In ogni modo Ischia e gli ischitani sono grati a questi due grandi personaggi dello spettacolo, il Principe Antonio De Curtis, in arte Totò ed il cantante attore Giacomo Rondinella per aver donato all’isola una perla musicale di così grande valore, di cui gli organismi turistici isolani ne fanno uso con orgoglio in qualche maniera, in quasi tutte le manifestazioni di promozione turistica che si organizzano sull’isola e fuori di essa. La prima volta nella storia che gli ischitani hanno ascoltato la canzone cantata da Giacomo Rondinella fu di primo mattino del 1 marzo del 1951, allorquando ad Ischia Ponte si festeggiava l’inaugurazione del nuovo pontile di attracco per il ritorno allo scalo di Ponte delle navi della Span la società di navigazione di linea Ischia-napoli-Pozzuoli e viceversa. Nel momento in cui la nave “Ischia” ex Partenope, proveniete dal porto d’Ischia si accostò al nuovo pontile per la prima manovra di approdo, un fragoroso applauso interruppe il silenzio nell’attesa e nello stesso istante dall’altoparlante della nave a volume sostenuto come per incanto, si diffusero le note della storica canzone “Ischia Paraviso e Giuventù…” cantata dal mitico Giacomo Rondinella, già interprete acclamato di” Malafemmena”, scritta dallo stesso Totò. Così i due grandi artisti omaggiarono l’isola a cui si sentivano particolarmente legati. Giacomo Rondinella dopo i successi in teatro, in spettacoli, al cinema e nella canzone, se ne andò in Canada, poi a New York e a Los Angelis in California, dove a San Pedro fece amicizia con due noti ischitani ivi residenti, impegnati nel settore , canoro e musicale per gli italiani in California, i compianti Sparaspilli al secolo Gianni Lauro e Tony Pirozzi. Un’amicizia per lo più professionale che durò parecchio tempo. Poi il ritorno a Napoli ed in fine il ritiro a Roma dove ha chiuso i conti con la vita. Piccole note: Ischia Mia è stata cantata anche da Antonio Basurto, Nino Fiore e Sergio Bruno. Negli anni ’70 il compianto Franco Nico rilanciò la canzone inserendola in un 45 giri insieme ad altri testi in omaggio all’isola vede. E’ stato ed è, dopo quello di Giacomo Rondinella subito introvabile, l’unico disco con la canzone Ischia Mia in circolazione. Totò quando veniva ad Ischia era ospite presso l’albergo Lido gestito da Renato Roja. -Nel 2001 su proposta del sottoscritto, per altro anticipata su Ischia Mondo di un mese prima, gli organizzatori della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna coordinata da Geppino Cuomo, ricordarono il 50esimo anniversario della canzone invitando Francio Nico a cantare dal vivo Ischia Mia dal palco della giuria durante la manifestazione. E’ stato l’ultimo con un proprio 45 giri a cantarla. Il disco della canzone con la voce di Franco Nico scomparso tragicamente in un incidente stradale col suo motorino NELA Galleria Vittorfia di Fuorigrotta a Napoli, è stato riproposto sulla Riva destra del Porto d’ischia in occasione della chiusura della campagna elettore dell’attuale sindaco d’Ischia Enzo Ferrandno. Ha portato bene anche a Lui…

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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