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«Casamicciola sta soffrendo, ma presto rinascerà»

Nella giornata di Pasqua, che simboleggia la resurrezione di Gesù, abbiamo raccolto le impressioni del commissario straordinario di Casamicciola Terme, che ha dovuto fronteggiare la frana del 26 novembre 2022. Arrivano parole di speranza ed ottimismo ed anche un bilancio sulla sua esperienza in una cittadina ferita a morte

Dottoressa, è arrivata la Pasqua col suo carico di significati simbolici, a partire dalla speranza. È giusto dire che anche per Casamicciola è una Pasqua di speranza? Se riannodiamo le fila dal 26 novembre ad oggi, è vero che tanto resta da fare, ma anche tanto è stato fatto.

«La Pasqua simboleggia la resurrezione di Gesù, e forse è proprio questa la sensazione che oggi viviamo: Casamicciola ha sofferto e sta soffrendo, ma è fortemente lanciata verso una rinascita. Siamo impegnati verso un unico obiettivo: ridare a Casamicciola la sua normalità, non come prima, ma meglio di prima, perché i lavori per la messa in sicurezza che oggi sono in corso potranno consentire una vita futura migliore di quella che già è stata vissuta».

«La sorpresa piacevole di questa triste esperienza è che da subito ci si è rimboccati le maniche per poter ripartire quanto più in fretta possibile, e dopo quattro mesi posso dire che questa fretta ha dato i suoi risultati, perché gran parte del paese è ormai vivibile visto che sono stati ripristinati i servizi essenziali»

Questa è una comunità – la Storia lo insegna – che ha dovuto rialzarsi tante volte: avendo avuto Lei modo di interloquire col Commissario straordinario, con la cittadinanza, con comitati e associazioni, e singoli cittadini, che idea si è fatta in questi mesi della “scorza” dei casamicciolesi?

«Credo che a differenza delle altre tragiche esperienze che purtroppo questo territorio ha vissuto, la sciagura che abbiamo affrontato a novembre abbia visto una veloce risposta di riscatto. Mentre probabilmente in passato si è atteso tanto prima di rialzare la testa e di cominciare a reagire, la sorpresa piacevole di questa triste esperienza è che da subito ci si è rimboccati le maniche per poter fare quanto più in fretta possibile, e dopo quattro mesi posso dire che questa frettaha dato i suoi risultati, perché gran parte del paese è ormai vivibile, sono stati ripristinati i servizi essenziali. Stiamo anche operando per un migliore decoro urbano nella parte bassa del paese, quello che è un po’ il “biglietto da visita” di Casamicciola. Sono quindi soddisfatta di tutto ciò che si è fatto e so che c’è ancora tanto da fare, ma con questo passo si raggiungerà presto l’obiettivo».

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«Sono particolarmente orgogliosa di aver realizzato il presidio territoriale, è uno strumento che Casamicciola come poche realtà italiane ha avuto l’onore di ricevere. Durante la piccola scossa di pochi giorni fa c’è stata una sorta di piccolo test, una sperimentazione del potenziale del presidio territoriale a tutela dell’incolumità dei cittadini»

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Di che cosa, tra le tante cose fatte, è particolarmente orgogliosa, e in tutta sincerità, cos’è che manca all’appello nella scadenza pasquale? Forse viene troppo facile citare la mancata apertura del porto, nonostante sia dipesa da una serie di contingenze.

«Guardi, io sono contenta di tutto ciò che è stato fatto finora da parte mia e da parte di tutti. Sono particolarmente orgogliosa del presidio territoriale, perché è uno strumento che Casamicciola come poche realtà italiane ha avuto l’onore di ricevere. Consideri che durante la piccola scossa di pochi giorni fa avevamo i quattro monitor accesi in collegamento con l’Osservatorio: i presidianti hanno eseguito un sopralluogo sul posto. Si è trattato in sostanza di un piccolo test, una sperimentazione di quello che è il potenziale del presidio territoriale a tutela dell’incolumità dei cittadini. Sono orgogliosa di aver avuto la forza, il coraggio e la voglia di realizzare questo presidio».

«Col commissario Legnini non ci sono state divergenze di vedute, ma c’è stata una fortissima intensa collaborazione. Tutto ciò che si è realizzato è frutto anche di questo, cioè del coordinamento del commissario e della mia pronta risposta alle sue richieste, che sono state davvero molto pressanti e numerose, però i risultati si vedono»

Come sono stati i rapporti col Commissario Legnini? C’è chi dice che talvolta qualche divergenza di vedute c’è stata, ma il mondo è bello perché è vario.

«No, non ci sono state divergenze di vedute, ma c’è stata una fortissima intensa collaborazione. Tutto ciò che si è realizzato è frutto anche di questo, cioè del coordinamento del commissario Legnini e della mia pronta risposta alle sue richieste, che vi assicuro sono state davvero molto pressanti e numerose, e stargli dietro non è facile, però i risultati si vedono, e quindi al netto dei normali confronti che ci possono essere sui vari temi, c’è stata una collaborazione umana molto efficace».

L’altra volta le chiesi cosa lascia un’esperienza del genere dal punto di vista professionale. Stavolta le voglio chiedere cosa le lascia nel cuore l’esperienza casamicciolese.

«L’esperienza di Casamicciola è stata una sorpresa, nel corso di una gestione ordinaria che si preannunciava come tutte le altre, dunque come ciò che un commissario prefettizio sa mettere in campo. Invece questa esperienza ha sovvertito ciò che si impara sui libri o sul campo, perché la gestione di un’emergenza non si insegna, ma si vive in quel preciso momento, e le reazioni possono essere due: o ti avvilisci e rimani atterrito, oppure con freddezza, determinazione e forza di volontà reagisci e vai avanti. Quello che porto nel cuore è il dolore delle persone, che ho potuto vedere negli occhi, ma nel cuore porto anche la vicinanza che volevo e credo di essere riuscita a dimostrare non solo ai parenti delle vittime, ma a tutti i cittadini, perché in questi mesi ho lavorato essenzialmente ed esclusivamente per loro».

«L’esperienza di Casamicciola è stata una sorpresa, ha sovvertito ciò che si impara sui libri o sul campo, perché la gestione di un’emergenza non si insegna, ma si vive in quel momento, e le reazioni possono essere due: o ti avvilisci e rimani atterrito, oppure con freddezza, determinazione e forza di volontà reagisci e vai avanti»

Il suo augurio di Pasqua alla cittadinanza casamicciolese.

«Il mio augurio è quello di serenità per la comunità molto ferita. Spero che si riesca a vedere la luce, che non è lontana ma abbastanza vicina, e ciò deve darci speranza e ancora più forza, coraggioe determinazione nel raggiungere tale luce, che significa normalità e sicurezza nel vivere quotidiano sull’isola».

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