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Scarichi illegali, inizia il processo alla famiglia De Siano

ISCHIA. Si è svolta ieri mattina, presso la sezione ischitana del Tribunale, innanzi al giudice Capuano, la prima udienza del processo a carico della famiglia De Siano, segnatamente il senatore della Repubblica, Domenico, suo fratello Michele e la madre Lucia Castagna, difesi dagli avvocati Bruno Molinaro e Cristiano Rossetti. Il procedimento verte su una serie di presunti reati ambientali legati all’illecito smaltimento di rifiuti speciali prodotti nelle attività di gestione delle varie strutture alberghiere facenti capo alla famiglia. Rifiuti come quelli di tipo sanitario prodotti dal centro benessere, i fanghi termali provenienti dai pozzetti di decantazione e dalle docce, o anche il presunto scarico nelle fognature pubbliche delle acque reflue industriali risultato della normale attività alberghiera (controlavaggio dei filtri delle piscine, reflui provenienti dagli stabilimenti idrotermali ecc.). Nell’udienza di ieri si sono sostanzialmente svolte le schermaglie iniziali, con la difesa degli imputati che ha sollevato alcune eccezioni preliminari di natura procedurale, compresa l’ipotesi di nullità della notifica del decreto di citazione. Il giudice, richiamandosi all’art. 161 del c.p.p., ha poi dichiarato aperto il dibattimento. L’avv. Rossetti ha chiesto l’espunzione degli atti riguardanti le ispezioni nei vari siti oggetto d’indagine effettuate senza avviso ai vari indagati. Il pubblico ministero presente in aula, Giuseppe Bartilotti, ha chiesto un breve rinvio per le relative controdeduzioni. Il giudice ha quindi rinviato le parti al prossimo primo aprile. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Claudio Basso, vennero effettuate negli anni 2013 e 2014 presso gli alberghi della famiglia  De Siano: gli hotel San Montano, La Reginella e la Villa Svizzera, che vennero laboriosamente ispezionati (e che nel caso di alcune infrastrutture vennero persino sottoposte a sequestro) durante le attività investigative, svoltesi prevalentemente nei periodi di maggiore afflusso turistico, proprio per verificare “in presa diretta” i sistemi di smaltimento dei vari rifiuti, speciali o meno. Delle varie contestazioni, tutte basate sull’accusa di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, prevista dall’art. 256 del Decreto Legislativo 152/2006 (Norme in materia ambientale), il senatore De Siano essenzialmente è destinatario solo di quella riguardante le attività dell’Hotel San Montano, nella sua qualità di rappresentante legale  della struttura, carica rivestita sino al 30 dicembre 2013. A partire da quella data, infatti, è stata la madre Lucia Castagna a subentrare formalmente nella rappresentanza legale. Michele De Siano è invece formalmente colpito da più contestazioni, in virtù del suo ruolo di amministratore unico della DMF, la società per azioni, poi divenuta a responsabilità limitata, che gestisce gli alberghi “La Reginella” e “Villa Svizzera”: un ruolo molto più addentro alla gestione quotidiana delle aziende di famiglia (che comprendono anche diversi supermercati dislocati in vari comuni dell’isola), rispetto a quelli, di natura essenzialmente formale, ricoperti nel tempo dal fratello e dalla madre.

 

 

 

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