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Maria Grazia Di Scala: «A Barano s’impone la firma degli atti prelevati, poi avvertono i titolari»

S’inasprisce lo scontro tra maggioranza e opposizione al Comune di Barano. L’ultimo pomo della discordia riguarda l’accesso agli atti dei consiglieri comunali nei vari uffici. Su questa questione è duro l’intervento di Maria Grazia Di Scala.

«Ciò che non va in questo Comune è l’uso strumentale della legge – attacca – negli ultimi tempi sono state imposte delle regole per quanto concerne il ritiro delle pratiche o parti di esse. Sulle copie è stata imposta la stampigliatura “copia consigliere comunale” ed inoltre c’è bisogno dell’identificativo della pratica e la firma di chi le ritira. A me è capitato all’Ufficio Tecnico di ritirare delle copie, rispettando il recente regolamento, poi il titolare della documentazione da me ritirata è stato avvertito da uno di loro, sostenendo che io l’avrei poi denunciato. Chiarisco subito che non è mia intenzione denunciare nessun privato cittadino, ma questo andamento della macchina amministrativa proprio così non va ed a questo continueremo a ribellarci. I consiglieri comunali – conclude la Di Scala –  secondo la giurisprudenza amministrativa, hanno libero accesso agli atti, anche se non illimitato. A Barano, invece, accadono sempre cose strane».

Il Sindaco Dionigi Gaudioso, dal canto suo, si difende così. «E’ stata una regolamentazione necessaria perché in passato sono comparsi in sede di giudizio atti provenienti dal municipio e non si è mai saputo chi li avesse prodotti. Quanto alla firma, è una decisione del responsabile dell’ufficio, non mia». Il caso, comunque, non è chiuso. Da queste parti sarebbe impossibile pure ipotizzarlo.

Luigi Balestriere

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