CRONACAPRIMO PIANO

Sbarcati dal traghetto, multa per la Caremar. E i dirigenti parlano di “anziani”

Non si placano le polemiche per il caso che ha visto protagonisti due giovani foriani. La Capitaneria di Napoli sanziona la compagnia, ma è imbarazzante la disinformazione dei suoi vertici

Una prima e fin troppo scontata (logica) conseguenza e soprattutto l’impressione che in pochi su questa vicenda ci avessero capito – e in alcuni casi ci abbiano capito granché. La vicenda legata ai due foriani saliti per errore su un traghetto diretto da Capri a Napoli e poi ritornato nel porto di Calata di Massa per far sbarcare i due isolani si arricchisce di un nuovo capitolo e soprattutto si condisce di circostanze che lasciano a dir poco interdetti.

Ma andiamo con ordine. La società di navigazione Caremar si è vista appioppare una multa di duemila euro per aver imbarcato sul traghetto Fauno due passeggeri che in realtà erano diretti altrove. Nessun dubbio nell’applicare l’ammenda da parte della capitaneria di porto di Napoli, che ha applicato l’att. 20 dell’ordinanza che disciplina gli imbarchi: la sanzione è stata immediatamente notificata ai vertici dell’azienda che hanno dovuto prendere atto di quanto successo.

Ma la cosa più triste, in questa vicenda, è il clima di pressapochismo e superficialità che sembra accompagnare un po’ tutti i protagonisti. Il Golfo ha svelato in anteprima che i passeggeri non erano affatto due vip e che si trattava di due giovani foriani, una coppia di fidanzati, raccogliendo anche per primo le dichiarazioni del trentenne che al cronista ha ripercorso tutto quanto accaduto dal momento dell’imbarco sul traghetto sbagliato fino al momento in cui è sceso dal mezzo. Ecco perché una notizia che – seppure in maniera palesemente strumentale – ha fatto parlare in tutt’Italia, si arricchisce di ulteriori dichiarazioni di chi evidentemente non sa nemmeno cosa succede a casa sua. E’ il caso del presidente della Caremar, Roberto Liguoro, che al quotidiano Il Mattino ha dichiarato: «Si è trattato di un deprecabile errore commesso dal nostro personale all’imbarco. Erano in partenza simultaneamente una corsa per Capri e una per Ischia. Si era accumulato già qualche minuto di ritardo e, probabilmente, nella fretta di recuperare non è stato verificato il biglietto. Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio con gli spazi a disposizione per garantire il miglior servizio possibile. Ci dispiace per i disagi, ma la scelta di rientrare è stata legata al fatto che i due passeggeri sarebbero dovuti tornare a Napoli e non avrebbero più avuto la possibilità di imbarcarsi per Ischia. Trattandosi di due persone anziane è stato ritenuto giustificabile il ritorno in banchina».

Insomma, incredibile ma vero, per Liguoro i due passeggeri sarebbero due signori attempati e non due rampanti giovani di ritorno da una vacanza. Un concetto che, come se non bastasse la gaffe, vede andare a rimorchio anche il direttore generale dell’azienda, Vincenzo Ponti: «I due passeggeri anziani – ha sottolineato sempre al “Mattino” – sono regolarmente saliti sul ponte di comando e hanno parlato con il comandante. Poi sono stati riaccompagnati all’auto, quando la nave stava attraccando, per consentire lo sbarco più rapido possibile. Abbiamo già provveduto a notificare una contestazione al responsabile delle operazioni di imbarco. Voglio comunque precisare che il Fauno ha recuperato buona parte del tempo perso grazie alla grande efficienza frutto del piano di ammodernamento dei nostri mezzi». L’accelerata data ai motori e il ritardo che alla fine è stato contenuto rappresentano un fatto vero, ma certamente le dichiarazioni dei vertici Caremar lasciano intendere come la vicenda, sia detto senza alcuna malizia, sia stata seguita non proprio in maniera approfondita.

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