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Lacco, dal consiglio ok al Bilancio: ora tocca al Ministero

Di Francesco Ferrandino

LACCO AMENO. Come largamente previsto, è stato infine approvato il bilancio riequilibrato 2014 nel consiglio comunale di Lacco Ameno svoltosi ieri pomeriggio nella rinnovata sala consiliare presso il municipio di Piazza Santa Restituta. Il risultato, sofferto non nella votazione (scontata) ma nel dibattito che l’ha preceduta, permette alla maggioranza di rifiatare nell’attesa del parere del Ministero, decisivo per il futuro della stessa amministrazione. Tutti presenti i consiglieri di entrambi gli schieramenti per l’importante appuntamento, che inizia alle 14:20 col rinvio del primo punto in discussione, la ratifica sulla delibera di Giunta Comunale avente a oggetto la proposta artistica dell’Associazione “Ischia Echi d’Arte” per l’edizione 2015 della manifestazione “Settembre a Lacco Ameno”. Il leader dell’opposizione, Carmine Monti immediatamente contesta l’assenza della responsabile dell’area finanziaria, la dottoressa Maria Muggione (impossibilitata per precedenti impegni), nonostante un’esplicita richiesta da parte della minoranza: secondo l’ex primo cittadino, visti i punti in discussione sarebbe stata più che necessaria la sua presenza. Non solo: Monti pone l’interrogativo circa le competenze e i titoli della Muggione, nominata con decreto dal sindaco. Le posizioni si polarizzano, col segretario Cupolo che ritiene perfettamente legittimata la responsabile in quanto membro della pubblica amministrazione del Comune, mentre il sindaco Pascale sottolinea la presenza dell’assessore al bilancio Miragliuolo, circostanza ritenuta comunque del tutto insufficiente dall’opposizione, che insiste sull’esigenza di verifica in ordine alla reale competenza della dirigente. Si passa al secondo punto all’ordine del giorno, cioè alla ricognizione degli organismi partecipati ai sensi dell’art. 3 della legge n. 244/2007: in pratica si tratta della Lacco Servizi e della Marina di Pithecusa, oltre ad altre più “risalenti” società partecipate, la Cisi, Asse e la Risorsa mare scpa: un tema su cui si passa rapidamente alla votazione, che vede l’astensione dei quattro esponenti della minoranza, mentre la proposta passa col voto unanime della maggioranza, che ne decreta anche l’immediata esecutività. Il terzo punto fa riferimento alla verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinare a residenza, oltre che alle attività produttive e del terziario, con la relativa determinazione del prezzo di cessione per ciascun tipo di area o di fabbricato: pure in tal caso, visti anche i vincoli che insistono sul territorio comunale, si passa rapidamente al voto, con l’approvazione della proposta e il prevedibile risultato di nove a quattro. Collegato all’argomento precedente è il quarto punto, costituito dal piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. L’opposizione solleva immediatamente un dubbio riguardante uno dei beni più “chiacchierati” degli ultimi mesi, Villa Arbusto. Al punto 4 dell’allegato A del documento posto all’attenzione dei consiglieri, si parla infatti della valorizzazione della dependance denominata “Bar di Nestore” (uno dei settori del complesso della Villa) che l’amministrazione intende dare in gestione tramite un pubblico bando, mentre in altra parte del documento si parla invece di “vendita”. L’amministrazione chiarisce subito che si tratta di un mero refuso di battitura, stante anche l’assoluta inalienabilità del bene in questione. Il consiglio viene così sospeso per alcuni minuti, in modo da chiarire e riscrivere la proposta. Alla ripresa, corretto l’errore, Carmine Monti rileva l’esigenza di procedere a una rivisitazione dei cespiti per chiarire l’eventuale alienabilità dei beni. L’amministrazione ribadisce che si tratta di atti di indirizzo e ricognizione, augurandosi che la sede lacchese del Liceo Scientifico passi progressivamente, leggi e procedimenti permettendo, alla Città Metropolitana. A precisa domanda dell’opposizione, infatti, il primo cittadino risponde che il Comune sta effettuando tale ricognizione al fine di ottenere mezzi per far fronte al dissesto e risollevare finanziariamente l’ente: la cessione del Liceo sarebbe un passo in tale direzione. Il sindaco Pascale, dopo aver fortemente stigmatizzato la campagna di parte della stampa che aveva accusato l’ente di voler procedere alla vendita di beni inalienabili (trasparente il riferimento a Villa Arbusto), invita i presenti a votare la proposta: solito nove a quattro in favore della maggioranza, compresa l’immediata esecutività. La relativa rapidità delle discussioni sui precedenti argomenti permette così di arrivare velocemente a quello che rappresenta il punto centrale di questo consiglio comunale, cioè il dibattito circa i rilievi e i chiarimenti pretesi dal Ministero sull’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato per l’anno 2014, e conseguentemente sul bilancio pluriennale 2014-2016, sulla relazione previsionale e programmatica 2014-2016. Immediato il rilievo da parte dell’opposizione, che contesta la mancanza sul documento contabile delle sottoscrizioni da parte del revisore dei conti e del responsabile finanziario (“un documento apocrifo”, lo definisce Giovanni De Siano). Rapidamente però la discussione si “riscalda” sulla differenza tra “fondo di svalutazione crediti” e “fondo di riserva”, che secondo l’opposizione non sono adeguatamente illustrati nel documento contabile, mettendo così fortemente a rischio il parere positivo da parte del Ministero, che nelle richieste inoltrate al Comune vi aveva fatto esplicito riferimento. La discrasia sarebbe conseguenza di un cambio di normativa contabile ora in vigore ma assente nella proposta di bilancio, in cui sembra mancare la previsione dello stesso fondo di riserva. Sul punto intervengono Michele De Siano e Giovanni De Siano, col primo che tenta di illustrare l’anomalia della situazione lacchese, affermando che l’ente è finito in dissesto pur se le risorse per farvi fronte erano presenti, e il secondo che contesta anche la presenza di circa 350mila euro “spuntati” nell’attuale ipotesi di bilancio, ma misteriosamente assenti nel documento presentato la scorsa estate. La battaglia delle cifre s’infiamma anche sul fronte dei residui attivi, crediti che il comune teoricamente potrebbe ancora esigere. Il commissario D’Angelo e il responsabile finanziario Rumolo avevano sottoscritto la cifra di circa 2 milioni e mezzo nella ricognizione dei crediti (anche se vari di essi sono ormai prescritti e inesigibili, con Carmine Monti che lamenta la mancanza di atti interruttivi della prescrizione), ma l’opposizione chiede conto della cifra indicata nel documento, pari invece a quasi 3 milioni e mezzo: una differenza non certo da poco (un milione quasi tondo) per un ente in dissesto. Scambio di opinioni tra il segretario Cupolo e l’opposizione anche sul parere del revisore dei conti, Dott.ssa Russo, che nei confronti della proposta di bilancio si era espressa in modo “prudente”, affermando che “sembra conforme”. Una differenza che l’opposizione stigmatizza, richiamando il pericolo dell’analitico controllo da parte del Ministero. Per Michele De Siano, il fondo di riserva è comunque presente nel documento, fin quando arriva a dargli manforte l’assessore Miragliuolo, il quale afferma, prospetti alla mano, che il fondo svalutazione crediti è stato previsto e contiene in sé due fondi di riserva, quello ordinario e quello per spese impreviste. “Ritrovato” il fondo inizialmente “smarrito”, interviene il sindaco Pascale a richiamare gli astanti circa l’importanza dell’approvazione del bilancio in un momento di estrema difficoltà per il Comune, rivendicando la bontà e l’opportunità degli atti messi in campo dall’amministrazione pur nelle molteplici difficoltà del momento. Il primo cittadino, richiamando la drammatica fase che sta vivendo il paese, auspica un costante atteggiamento costruttivo da parte della compagine di opposizione, a cui tende la mano pur non rinunciando all’ironica stoccata: “Chi conosce la situazione in cui ci dibattiamo meglio di Aurelio De Luise e Carmine Monti?”. Quest’ultimo risponde affermando che proprio perché l’opposizione ha a cuore le sorti del paese, vuole che siano adeguatamente puntualizzati in modo collaborativo tutti i capitoli del bilancio che verrà sottoposto al Ministero. Prima dell’agognata votazione finale, c’è spazio per un breve scambio di battute sulle masse debitorie delle società partecipate, delle quali l’opposizione lamenta anche la mancata individuazione dei liquidatori, mentre Michele De Siano respinge il dibattito sul punto (“Le partecipate hanno differente personalità giuridica”). Qualche altro commento sulla volontà dell’amministrazione di allargare la pianta organica, e finalmente si passa ai voti. Carmine Monti e Aurelio De Luise abbandonano il tavolo per “opportunità politica” (erano nell’amministrazione all’epoca cui si riferisce il documento contabile), e l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2014 passa coi nove voti della maggioranza, a cui si oppongono Giovanni De Siano e Antonio D’Orio. Senza storia l’ultimo punto all’ordine del giorno, in cui per la surroga del componente dimissionario della Commissione per il Paesaggio viene scelto l’architetto Giuseppe Barbieri. Intorno alle 17 il civico consesso lacchese si scioglie: la parola passa al Ministero.

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