POLITICAPRIMO PIANO

Esenzione Imu, ritirato l’emendamento di Azione

Il testo presentato da Daniela Ruffino costituiva una discriminante pesantissima per i cittadini casamicciolesi. Il terzo polo ne prende atto e fa dietro front, una vittoria del nostro giornale che aveva sollevato il caso

Missione compiuta. Probabilmente, e lo diciamo senza mezzi termini, non sarebbe passato comunque ma dopo il servizio pubblicato ieri mattina sul nostro quotidiano possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati e cioè quello di aver portato alla luce una vera e propria discriminazione perpetrata a danno dei cittadini isolani a causa di un emendamento al Decreto Ischia che era stato proposto dalla deputata piemontese di Azione-Italia Viva, Daniela Ruffino. La stessa, infatti, aveva di fatto proposto questo testo: “I fabbricati ubicati nei comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno dell’isola di Ischia colpiti dagli eventi eccezionali verificatisi alla data del 26 novembre 2022 purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, comunque adottate entro il 30 marzo 2023, in quanto inagibili totalmente o parzialmente, e in ogni caso non oggetto delle sanzioni di cui all’articolo 44 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e realizzati in base ad un legittimo titolo abilitativo, sono esenti dall’applicazione dell’imposta municipale propria di cui all’articolo 1, comma 738, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 a decorrere dalla rata con scadenza il 16 dicembre 2022 e fino alla definitiva ricostruzione o agibilità dei fabbricati stessi e comunque non oltre il 31 dicembre 2025. Ai fini del presente comma, il contribuente può dichiarare, entro il 28 febbraio 2023, la distruzione o l’inagibilità totale o parziale del fabbricato all’autorità comunale, che nei successivi venti giorni trasmette copia dell’atto di verificazione all’ufficio dell’Agenzia delle entrate territorialmente competente. Con decreto del Ministro dell’interno e del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 30 aprile 2023, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono stabiliti, anche nella forma di anticipazione, i criteri e le modalità per il rimborso ai comuni interessati del minor gettito connesso all’esenzione di cui al primo periodo”.

Un testo nel quale non sfuggiva un dettaglio, rispetto all’emendamento analogo presentato dalle altre forze politiche (compreso il Pd) e cioè legato al fatto che l’esenzione temporanea dall’Imu sarebbe stata concessa solo agli immobili che si trovavano in una condizione di legittimità. Praticamente per nessuno o quasi in un territorio dove le istanze di concessione edilizia in sanatoria in attesa di essere definite sono migliaia e migliaia. Nel pomeriggio di ieri, però, fonti vicine ad Azione ci hanno riferito che l’emendamento è stato ritirato. Evidentemente è stato compreso come il principio contenuto nello stesso, e in particolare quella clausola, non avessero proprio senso.

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