CULTURA & SOCIETA'

QUEL DELITTO DI PONTICELLI NEL LIBRO DI GIULIANA COVELLA ALLA TORRE DEL MOLINO: L’AUTRICE  CON DI SCALA E CENATIEMPO NEL DIBATTITO SU POLITICA, MAGISTRATURA, VIOLENZA E PEDOFILIA

L’AUTRICE GIULIANA COVELLA, GRAZIE DELLA BELLISSIMA SERATA:“Una bellissima serata a Ischia, nella suggestiva location di Torre del Molino (ex carcere) per la presentazione del mio libro "Il mostro ha gli occhi azzurri" - Il delitto di Ponticelli (Guida Editori), per tornare a parlare di giustizia, ruolo della politica e della magistratura, ma soprattutto di violenze sui minori. Grazie alla cara Maria Grazia Di Scala per aver permesso tutto ciò insieme alle associazioni AIPARC e FIDAPA sezioni Ischia. Al collega insuperabile e originale nella sua moderazione Ciro Cenatiempo. E un grazie speciale a chi mi ha ancora una volta dato il suo sostegno, Federico Menna”

Punto di riferimento in primis il libro scritto dalla giornalista Giuliana Covella ove è narrata la storia di un delitto, il delitto di Ponticelli  fino alla sentenza di condanna e di tutto il resto fino ad oggi che ne è seguito. Un grande tema di cronaca criminale e di giustizia mal espressa dagli inquietanti risvolti vede sull’isola l’Antoniana, la Fdapa di Ischia e l’Aiparc isola d’Ischia tre organismi del sociale, della cultura e della comunicazione diretti da tre donne energiche e preparate  da prima linea, ovvero Lucia Annicelli, Caterina Mazzella e Cinzia Stoppiello a cui in questa occasione si aggiunge Maria Grazia Di Scala avvocato, politico, figlia della già Presidente Fidapa di Ischia Vanna Di Meglio e se volete…nipote  d’arte. Costoro hanno  affrontano il “Caso” col piglio di chi della materia conosce la chiave di lettura ed offre il proprio contributo morale e culturale  per consentire ai relatori maggiori e nuovi spunti di chiarezza sulla scabrosa vicenda umana in discussione. 40 anni dopo , focus sull’efferato delitto di Ponticelli, con la presentazione del libro/ inchiesta” Il mostro ha gli occhi azzurri” scritto dalla giornalista Giuliana Covella ( Guida editore)libro che ha ispirato la docu serie in TV. Se ne è parlato lunedì scorso 21 agosto alla Torre del Molino con l’ autrice Giuliana Covella, l’avv Maria Grazia Di Scala ed il giornalista Ciro Cenatiempo. Un libro coinvolgente,da leggere, frutto di lunghe ricerche e studio di atti e fascicoli da parte dell’ Autrice, che fa riflettere e mira a far luce sul caso delle due ragazze barbaramente violentate e trucidate nel ’83 a Ponticelli, periferia di Napoli,e che ad oggi resta ancora un mistero. 

(abusi sessuali? personaggi intoccabili coinvolti?  errore giudiziario?). “Un clamoroso caso giudiziario, ha commentato  Caterina Mazzella Presidente dell’Aiparc isola d’Ischia copromotrice  dell’incontro, ritornato alla ribalta nazionale grazie alla politica alla nuova richiesta di revisione che i tre accusati chiedono per dimostrare la loro innocenza”. E qui è nato un significativo dibattito con il pubblico sul ruolo della politica ,della magistratura e sul tema violenza e pedofilia. Particolarmente apprezzato l’ intervento dell’ avv Giuseppe Di Meglio che, con consueta competenza, ha stigmatizzato le carenze e contraddizioni del sistema giuridico italiano. L’ evento, come abbiamo detto sopra, è stato promosso dal CT AIParC Ischia Presidente Caterina Mazzella – dalla sezione Fidapa Ischia Presidente Cinzia Stoppiello e Biblioteca Antoniana di Ischia Direttrice dott Lucia Annicelli – preziosa come sempre nell ambito di una proficua sinergia comune finalizzata alla promozione socio culturale ed all’ approfondimento di tematiche d attualità. L’argomento complesso e delicato,  per arrivare al lettore nella forma più comprensibile possibile. richiede,  trattandosi di materia soprattutto giuridica, una esposizione  dei fatti e delle norme ordinata e consequenziali, partendo dall’inizio. Ponticelli (Napoli), 3 luglio 1983: nell’alveo Pollena, un torrente in secca, vengono rinvenuti i cadaveri di due bambine, Nunzia Munizzi, di 10 anni, e Barbara Sellini, di 7. La perizia medico-legale rivelerà che le due amichette sono state violentate, pugnalate a morte e bruciate. L’Italia intera è scossa da quel massacro. Ma chi era l’assassino delle due bimbe? Un sadico? Un camorrista con “insane” voglie? Chi si voleva proteggere? Qual è stato il ruolo della camorra nella vicenda? A 11 anni dalla prima edizione, il libro “Il mostro ha gli occhi azzurri” mira a far luce sul caso, oggi tornato alla ribalta nazionale grazie all’interesse della politica e alla nuova richiesta di revisione che Ciro, Giuseppe e Luigi chiedono per dimostrare la loro innocenza. Così Giuliana Covella, l’autrice,la sera del 21 agosto scorso  ha presentato il suo libro a Ischia, alla Torre del Molino (ex carcere) con Ciro Cenatiempo, l’avvocato Maria Grazia Di Scala e Lucia Annicelli. La presentazione è stata organizzata dalle associazioni AIPARC e FIDAPA Sezioni di Ischia. Nel dibattito seguito alla presentazione del libro, vi è stato l’intervento dell’avvocato Giuseppe Di Meglio, che ha posto in risalto che si trattò di un processo indiziario in cui non era stata raggiunta una prova certa e rigorosa della consumazione del delitto ad opera dei condannati.  “ All’epoca, ha chiarito l’avv. Giuseppe Di Meglio, il processo penale poteva essere deciso sulla base di indizi e di una motivazione logica e coerente, in quanto non era ancora intervenuta la riforma del codice di procedura penale che chiede che la prova, certa e rigorosa, sia fornita nel dibattimento”. “Se il processo si fosse celebrato con il nuovo rito, ha affermato ancora l’avv. Giuseppe Di Meglio, l’assoluzione sarebbe stata possibile sulla base del principio ‘in dubbio pro reo’ in quanto l’incertezza e la labilità della prova deve portare al proscioglimento e non alla condanna”.

La revisione del processo, ad avviso dell’avvocato Giuseppe Di Meglio, è consentita dalle attuali norme solo se sopraggiunga una nuova prova, acquisita successivamente, e non è consentito di riaprire il processo solo per le incongruenze, le contraddittorietà, le omissioni delle indagini, in quanto il giudicato è vincolante. Gli errori giudiziari, in fine, ad avviso dell’avvocato Di Meglio, non sono riparabili con la attuale formulazione della revisione, ma occorre perseguire l’obbiettivo che il legislatore riveda l’inquadramento del processo di appello e di cassazione, che sono limitati alla sola valutazione delle prove acquisite e non ad un approfondimento globale. La riforma “Cartabia” tende a rendere ancor più difficile il riesame completo ed analitico della decisione alla luce delle acquisizioni del processo penale, con la conseguenza che diventi sempre più arduo emendare gli errori, che possono accadere in primo grado, in quanto i Giudici di appello non sono chiamati ad accertare la verità ma ad applicare la legge e così si può verificare che la serie degli errori sia destinata ad aumentare e a non diminuire: amara riflessione che allontana i cittadini dalle istituzioni. Ecc o come si confessa l’autrice del libro Giuliana Covella  gradita ospite e protagonista alla Torre del Molino di Ischia: “Era il 29 ottobre 2020, quando Emanuele Cava mi contattò per la prima volta per parlarmi di questo progetto. Oggi, dopo quasi tre anni, ci siamo. La docuserie sulla vicenda del massacro di Ponticelli (2 luglio 1983) è partita sabato 22 aprile passato, su Sky. Una produzione Groenlandia, con cui hanno lavorato professionisti di grande livello ma soprattutto persone splendide, con cui ho lavorato per le riprese tra Roma, Napoli e Ischia. Non vedo l’ora di conoscere il riscontro del pubblico, per un caso che personalmente seguo da giornalista da 13 anni (iniziai le mie ricerche a partire dalla lettura di faldoni di atti giudiziari nel 2010), approdando poi nel 2012 alla pubblicazione del libro “L’Uomo nero ha gli occhi azzurri – La storia di Nunzia e Barbara”, edito da Guida. Libro che il compianto giudice Ferdinando  Imposimato, insieme agli avvocati del foro di Firenze Eraldo e Francesco Stefani, decise di allegare alla domanda (la terza) di revisione del processo nel 2013. Revisione che fu bocciata dalla Corte di Appello di Roma. Ricordo ancora quelle udienze, dove andavo ogni volta attraversando la capitale di buon mattino in autobus. E ricordo le lacrime di tutti noi, quando i giudici decisero di respingere l’istanza. A luglio sono ricordi i 40 anni da quel duplice delitto e Nunzia e Barbara, due bimbe di 10 e 7 anni, attendono ancora di avere giustizia. Come tre ex ragazzi, oggi quasi sessantenni, che probabilmente hanno scontato 27 anni di carcere da innocenti”.

Fotoricerca ed Elaborazione di Giovan Giuseppe Lubrano

Collaborazione: Caterina Mazzella 

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