CRONACAPRIMO PIANO

Faida portuale, adesso Perrella va all’attacco del “Barbiere”

L’amministratore di Marina di Capitello consuma la sua vendetta dopo essere finito nel mirino dell’amministrazione per la gestione dell’approdo turistico: nel mirino, con un esposto, lo stabilimento “Onda Blu” gestito dai figli dell’assessore Ciro Calise

E’ una guerra intestina che si combatte senza esclusione di colpi quella in atto a Lacco Ameno e relativa alla contesa dell’approdo turistico Marina di Capitello. Un braccio di ferro lungo, estenuante e sempre ricco di colpi di scena quello che vede protagonisti l’amministratore della Scarl Giuseppe Perrella e il sindaco del Comune del Fungo e che adesso però sta scatenando una vera e propria faida. Dove, evidentemente, i bersagli finiscono per essere anche terzi. Proprio Perrella, unitamente ad Enrico Angelone (uno dei legali della Marina), ha indirizzato un atto di diffida con contestuale esposto al sindaco lacchese, al responsabile del III Settore Vincenzo D’Andrea, a quello del IV Settore Alessandro Dellegrottaglie, alla Procura della Repubblica di Napoli, alla capitaneria di porto di Ischia ed alla Sovrintendenza di Napoli. Nella parte iniziale dell’atto, il Perrella ricorda di volere (così come previsto dall’oggetto sociale) diversificare i servizi offerti all’utenza attraverso la gestione di ulteriori beni demaniali marittimi ricordando che già nel giugno 2022 aveva scritto al Comune di Lacco Ameno manifestando l’interesse ad accedere agli atti della concessione marittima in titolarità dell’esercizio commerciale denominato “Onda Blu”. Che, particolare non trascurabile e nient’affatto casuale, è gestito dei figli dell’attuale assessore comunale Ciro Calise, per tutti “il barbiere”. Nella richiesta la Marina di Capitello Scarl manifestava la volontà “di visionare ed estrarre copia di tutta la documentazione demaniale e di tutta la documentazione edilizia e paesaggistica legittimante l’intervento inerente la predetta attività commerciale onde verificare le modalità di allocazione sul demanio delle strutture realizzate, nonché il verificarsi di ipotesi revocatorie e/o decadenziali in capo ai concessionari uscenti”.

In un articolato atto di diffida si chiede (per palesi irregolarità o illegittimità) di far decadere la concessione demaniale, annullare l’agibilità rilasciata, far cessare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande ma anche tra l’altro di inibire e annullare i titoli commerciali

Insomma, chiaro l’intento da parte di Perrella di passare tutti gli atti di una concessione ai raggi X per capire se fosse possibile in qualche modo affondare il colpo. Non a caso, nella parte successiva dell’esposto, si precisa che lo scorso 16 marzo Giuseppe Perrella riusciva ad acquisire tutta la documentazione edilizia, paesaggistica e demaniale riguardante l’Onda Blu. Scrivendo poi che dall’analisi delle carte sarebbero emerse una serie di irregolarità che vi sintetizziamo così: “Totale abusività sotto il profilo edilizio e paesaggistico del manufatto di circa 13 mq insistente su suolo demaniale; totale abusività sotto il profilo edilizio e paesaggistico delle opere tese alla manutenzione straordinaria ed al successivo cambio di destinazione d’uso (con accorpamenti/frazionamenti) dell’attività commerciale in questione: al riguardo, si precisa che gli interventi di che trattasi risultano parcellizzati in singoli interventi, laddove gli stessi integrano una vera e propria ristrutturazione edilizia pesante”. Poi ancora viene definito abusivo anche il tetto del manufatto di 13 mq insistente su suolo demaniale, così come del tavolato in legno con sovrastante tendo struttura che risulta realizzata con materiali diversi rispetto a quelli che erano stati autorizzati. Di conseguenza, si contesta anche l’illegittimità dell’agibilità rilasciata in quanto fondata su presupposti erronei con lo stesso criterio di valutazione esteso anche alla licenza di esercizio della Scia sanitaria perché anch’essa, si legge nell’esposto, “fondata su presupposti erronei e non corrispondenti al paradigma normativo che ne regola la liceità”.

Perrella e il suo legale a questo punto rilevano come le difformità riscontrate debbano mettere in condizione di attuare i provvedimenti sanzionatori e decadenziali. Nell’esposto si precisa inoltre che “le considerazioni che precedono, in uno ai rilievi tecnici che ci si riserva di esibire, provano, senza tema di smentita, la fondatezza della presente diffida e dunque la doverosità circa l’adozione dei provvedimenti sanzionatori e revocatori previsti dalla normativa demaniale”. Poi si arriva con la diffida ai destinatari della nota ad accertare la correttezza di quanto evidenziato con l’esposto in oggetto, ad adottare tutti i provvedimenti del caso, a rigettare eventuali nuove segnalazioni (edilizie, commerciali e/o sanitarie) già presentate nonché eventuali sanatorie stante la preclusione sancita dall’art. 167 D.lgs 42/2004 nonché la presenza sulle aree in questione del vincolo paesaggistico. Non solo Perrella ed Angelone chiedono anche di annullare in autotutela o a inibire l’eventuale agibilità rilasciata in immobili allo stato abusivi così come di accertare la sussistenza di eventuali ed ulteriori abusi adottando nel caso i relativi provvedimenti repressivi. Inoltre, i ricorrenti chiedono anche di mettere in atto misure quali la decadenza della concessione demaniale marittima oltre che ad adottare misure legate alla cessazione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande esercitare dalla società all’insegna “Onda Blu” in difetto dei necessari requisiti igienico-sanitari e di sicurezza. Infine, l’amministratore di Marina di Capitello chiede di inibire ed annullare i relativi titoli commerciali stante una serie di pacifiche violazioni delle normative vigenti. In conclusione, oltre a rimarcare che entro il termine di 30 giorni si procederà a rivolgersi all’autorità giudiziaria in caso di immobilismo dell’ente comunale, si chiede anche all’ufficio circondariale marittimo di Ischia di “svolgere tutti gli accertamenti inerenti le proprie attribuzioni anche funzionali ed appurare la correttezza del canone corrisposto dalla società all’insegna Onda Blu”. Insomma, ormai all’ombra del Fungo si sta consumando una faida che – come abbiamo più volte sottolineato – rischia di avere solo vinti e non vincitori. Perrella, sentitosi accerchiato, ha deciso di muoversi all’insegna del motto “Muoia Sansone con tutti i Filistei”. E tra i primi a farne le spese, ironia della sorte, potrebbe essere proprio il barbiere Calise. Staremo a vedere.

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