CRONACAPRIMO PIANO

Assunti sismici, l’ansia di Giacomo Pascale 

La nuova fase di stabilizzazioni per il personale degli enti dei crateri d’Italia non fa dormire sonni tranquilli al sindaco di Lacco Ameno. Il “Barone” anela a sistemare la consorte a tempo indeterminato in quel di Forio ma non ha più la sponda di Francesco Del Deo e soprattutto deve fare i conti con l’acerrimo nemico di sempre, Domenico De Siano

Quella del personale precario e della sua stabilizzazione a fasi alterne è una delle vicende più singolari della lunga e complessa storia della pubblica amministrazione in Italia. Ad Ischia, in particolare nei tre comuni del Cratere che fu sismico dopo il terremoto del 2017 sta diventano un caso e, se la si volesse raccontare per intero, probabilmente si scriverebbe una storia parallela a quella che interessa l’intero quadro regolativo ed istituzionale dell’amministrazione dello Stato e degli altri enti pubblici. Partiamo dai titoli di coda. La nuova fase di stabilizzazione del personale impegnato nelle operazioni post sisma, in seguito alle novità introdotte nel DL n. 104/2020 dal decreto-legge “Ricostruzione” dello scorso gennaio (n. 3/2023) ha ampliato la platea di riferimento ed è partito proprio all’inizio di questo anno, per chiudersi, si spera prima del 2024. La Funzione pubblica ha infatti avviato un’apposita raccolta dati online necessaria all’adozione di un Dpcm di riparto delle risorse stanziate allo scopo in particolare per gli enti dei crateri dei sismi del 2002, 2009, 2012 e 2016, secondo quanto previsto (art. 57, cc. 3 e 3-bis del DL n. 104/2020). Si parte quindi da una ricognizione puntuale sulle unità di personale non dirigenziale da stabilizzare, in seguito a tre anni almeno di servizio, e sugli oneri per le relative assunzioni a tempo indeterminato.

Si stabilizza ovunque tranne che nei comuni di Casamicciola e Forio componenti essenziali del Piccolo Cratere di Ischia insieme a Lacco Ameno da quel nefasto sisma del 2017. Come si legge nelle indicazioni di Governo ci si ferma alle catastrofi del 2016.L’unica eccezione in termini di assunzioni e stabilizzazioni è proprio Lacco Ameno, dove il sindaco assume tutti, specie alcuni dei sui precari sismici storici.I lettori ricorderanno il caso Enzo D’Andrea etc. Assume tutti, ma non riesce a far assumere in pianta stabile, anche se nel comune limitrofo e compagno di Cratere, sua moglie, l’arch Olga De Stefano che dal 2019, fa parte degli assunti sismici del comune turrita. 

DOMENICO DE SIANO SBARRA LA STRADA FORIANA A PASCALE  

Il comune di Forio per la gestione degli uffici del terremoto ha ottenuto 4 posti di istruttore direttivo tecnico – cat D1, posizione giuridica ed economica D1 con contratti a tempo pieno e determinato. Nella partita di giro Pascale ha registrato anche l’assunzione temporanea della consorte Olga De Stefano. Piazzata la pedina, ora Pascale anela al posto fisso. Il Barone lacchese spinge perché si colga l’opportunità della norma, ma questa volta non c’è l’amico del Deo a fare il sindaco di Forio. A sbarragli la strada verso la stabilizzazione della consorte ci sarebbero una serie di congiunture negative e soprattutto la volontà dell’acerrimo nemico Domenico De Siano. L’attuale leader dell’opposizione di Lacco Ameno si sarebbe messo decisamente di traverso alla operazione De Stefano proprio per togliersi qualche sassolino dalla scarpa elettorale.   

La vicenda sta diventando un terreno di sfida con il buon Giacomo. Il Barone Pascale è costretto a rincorrere i colleghi di fascia pur di vedersi riconoscere il diritto alla stabilizzazione di legge persino abbassandosi a riconoscerlo come un favore. Fu proprio Pascale a garantire previsioni, norme e stanziamenti, per tutti e tre i comuni isolani, lavorando alla costruzione della terribile Legge per Ischia. Era il 2019. Grazie alla felice alleanza con l’amico Francesco Del Deo, allora sindaco di Forio riuscì nell’impresa di far riconoscere il valore e le competenze dell’architetto De Stefano, la cui unica pregiudiziale era l’essere moglie di Giacomo Pascale in quanto sindaco. L’altalena dei “fuori ruolo” sovente muove nell’ottica del contenimento della spesa pubblica, soddisfare la carenza di organico, ma ad Ischia con l’esplosione del sisma 2017 ha rappresentato il veicolo di collocamento di tanti soggetti in cerca di un posto di lavoro.Spesso ha deciso le sorti amministrative di questo o di quell’altro paese. Da Casamicciola a Forio, passando per Lacco Ameno la storia non cambia. È la storia del Cratere più piccolo di Italia nella cui unione di enti l’interesse, il potere, la gestione, si fa unica.

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Naturalmente la pressione esercitata da questo esercito di lavoratori precari (pressione sindacale, politica, elettorale e clientelare) non sempre si è risolta attraverso provvedimenti di regolarizzazione e di assorbimento a titolo definitivo di questo personale. Solo Lacco Ameno, nei tre municipi, ha stabilizzato i suoi precari del sisma. Inutile dire che a voler giudicare questa “prassi” si potrebbero usare parole molto dure nei confronti degli amministratori pubblici, ben consapevoli di sfruttare un sistema che definire elusivo è dir poco. 

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DEBOLEZZA ERMENEUTICA OLTRE IL FIL ROUGE

La storia degli assunti delle catastrofi parte proprio da Lacco Ameno, da Pascale che più di tutti si è speso per ridisegnare le norme della catastrofe, plasmando le anche in tal senso. A Lacco Ameno si fa emblematica. Con il terremoto prima e con l’alluvione poi è servito a soddisfare la sete di scambi elettorali, accordi e intrecci vari. Immancabile l’intreccio familiare. Emblematica resta inevitabilmente la vicenda del sindaco Giacomo Pascale. Pascale assurto alle cronache quale portavoce delle giuste aspirazioni dei giovani anche nella creazione di posti di lavoro, opportunità, bandi, graduatori e della necessità di garantire pari opportunità anche alle donne, oggi cozza contro il muro di un governo nemico. Non si tratta di storie a sé o avulse che si inquadrano comune per comune. Dal 2017 la storia di Lacco Ameno, quella di Forio e di Casamicciola camminano a braccetto in un unico Cratere. Pascale che per il sisma più di tutti si è battuto affinché il comune di Forio, inizialmente escluso, venisse inserito nei comuni del cratere unitamente a Casamicciola e Lacco, oggi non riesce a riscuotere i frutti del suo impegno.  Si è interrottoo il fil rouge. I ben informati parlano dei veti incrociati del leader dell’opposizione lacchese Domenico De Siano che si sarebbe messo di traverso alla stabilizzazione della signora Pascale. Ma impedire l’idillio potrebbe esserci ben altro. Per l’invio delle informazioni necessarie alle stabilizzazioni di personale, c’era tempo fino allo scorso 3 maggio, come specificato da una nota del Dipartimento della funzione pubblica inviata alle amministrazioni interessate dalla misura. Pascale teme di avere tempo, come stabilisce l’attuale finestra temporale legata alla norma dell’altra Italia, solo fino al 31 dicembre. Nelle sciagure si sono palesate importanti opportunità di lavoro per i fortunati adepti capaci di oliare bene il rodato ingranaggio, fino a stravolgere i principi della nostra Costituzione. 

Un atteggiamento schizofrenico che va dall’estremo rigore alla dissolutezza che di fatto porta ad una “debolezza sul piano ermeneutico” di procedure che potrebbero ritenersi “a rischio” ammissibilità sia della stabilizzazione diretta del personale che di bypassare il piano dei fabbisogni. Tanto che la commissaria straordinaria di Casamicciola, Simonetta Carcaterra all’epoca del suo mandato è giunta persino a chiedere- senza esito- il parere alla funzione pubblica per stabilizzare i sismici casamicciolesi. Riuscirà Giacomino nella sua mission prima della scadenza di fine anno? Vedremo…

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