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La protesta infinita della Caremar

di Sara Mattera

Ischia – Sono passati appena 10 giorni dall’ultimo sciopero della Caremar, tenutosi lo scorso 15 e 16 febbraio, ma già si respira nuovamente aria di protesta. É, infatti, all’orizzonte un nuovo sciopero.  A dichiarare l’ennesimo stato di agitazione, ancora una volta, l’Orsa Marittimi, il sindacato che ormai da mesi si batte contro le  decisioni contrattuali e lavorative adottate dal gruppo Snav- Rifim nei confronti dei lavoratori della suddetta compagnia di navigazione. Scelte che prevedevano, ricordiamo, un nuovo tipo di turnazione con conseguente riduzione dei tempi di riposo per i marittimi, possibili licenziamenti e contratti a tempo determinato. In queste ore, quindi, l’Orsa Marittimi ha manifestato la volontà di proclamare un nuovo sciopero di 24 ore per il prossimo 8 Marzo.  Le motivazioni che hanno indotto all’ennesimo stato di agitazione sono, ancora una volta, attribuibili ad un mancato accordo tra le parti interessate- sindacati e vertici della Caremar- e all’esito negativo dei precedenti scioperi che sembrano aver lasciato nell’indifferenza totale la compagine amministrativa della Caremar.  L’Orsa marittimi è, dunque, più che mai decisa a proseguire la propria battaglia in linea con le dichiarazioni espresse da parte del segretario generale del suddetto sindacato, Gennaro Bottiglieri, all’indomani dello sciopero di 48 ore dello scorso 15 e 16 febbraio, che si era detto più che mai pronto a proclamare un nuovo stato di agitazione, anche di 72 ore, qualora si fosse riscontrata un’ulteriore mancanza di trattative da parte dei vertici aziendali della compagnia di navigazione in questione.  «Questa non è la mia volontà- aveva affermato Bottiglieri, dopo aver constatato la larga partecipazione allo sciopero di metà febbraio che ha visto circa il 95 % delle adesione da parte dei lavoratori marittimi- ma quella dei lavoratori che non riescono più ad andare avanti e per questo non ci fermeremo e porteremo la questione anche a Roma. La Caremar non può permettersi di non sedersi ad un tavolo democratico e di confronto con il sindacato che ha la maggiore rappresentatività». Il sindacato, proprio alla luce di queste affermazioni, nei giorni scorsi, ha richiesto quindi  l’apertura di un nuovo tavolo di discussione  sia alla stessa Caremar che alla Regione Campania, questa volta, però, con maggiore pressione. Difatti, per richiedere  il tavolo di trattative con i vertici aziendali, l’Orsa marittimi ha deciso di ricorrere all’intermediazione dell’avvocato Ernesto Ciampi, “minacciando” i vertici della compagnia di navigazione, in mancanza di un tavolo di trattative,  di richiedere un risarcimento danni per i marittimi. «Avendo il sindacato dell’Orsa Marittima- si legge nella nota firmata dall’avvocato Ciampi- un elevato numero di iscritti che rappresenta la quasi totalità dei lavoratori marittimi presso la Caremar-Rifim e considerata la partecipazione del 95% dei lavoratori Caremar iscritti al suddetto sindacato nello sciopero di 48 ore del 15 e 16 febbraio, è doveroso da parte della società Caremar invitare immediatamente l’Orsa marittimi ad un tavolo di contrattazioni al fine di procedere verso un rapporto più sereno ed equo tra società e lavoratori e soprattutto per definire, nel migliore dei modi, le problematiche sottese allo sciopero. In caso di mancato tavolo di trattative, l’Orsa Marittimi  tutelerà i propri assistiti per richiedere un risarcimento danni».  A questa calda richiesta è poi seguita anche la nota indirizzata alla Regione Campania con la una richiesta di un’urgente audizione in merito alla spinosa problematica. Una richiesta, questa, annunciata dallo stesso Bottiglieri, già all’indomani dello precedente sciopero, il quale aveva manifestato la volontà di portare la vertenza dei lavoratori Caremar sui tavoli istituzionali. Insomma, la battaglia prosegue e per ora nessuna delle due parti sembra voler cedere. Ricordiamo che l’Orsa Marittimi è l’unica sigla sindacale a non aver aderito all’accordo avanzato dalla Caremar nei mesi scorsi. Accordo che, invece, ha trovato consenso da parte delle altre sigle sindacali quali Filt, CGILS—Cisal e Ultratrasporti che, proprio nei giorni scorsi hanno sottoscritto una prima bozza di accordo inerente le contrattazioni per il personale marittimo e amministrativo della Caremar. In tal bozza, i vertici della compagnia di trasporto marittimo, hanno confermato l’impegno degli 8 mesi di imbarco per i lavoratori della compagnia, lo sbarco di ogni 4 mesi per il personale della navi traghetto  e di ogni 5 mesi per quello imbarcato sulle UV HSC, e l’impegno di salvaguardare i livelli occupazionali. Inoltre, da come si evince dal documento diramato a tal proposito, l’azienda avrebbe deciso di istituire un ticket restaurant  in sostituzione del vitto per gli aliscafi e per i mezzi veloci che non dispongono di mensa.  Ricordiamo, infatti, che la protesta dei dipendenti della Caremar, è nata anche per la mancanza di vitto e alloggio per i lavoratori della compagnia. Insomma, su questo sfondo di bozze di accordo e malumori vari, se nei prossimi giorni non ci sarà alcuna novità, si prevede, per 8 marzo, una nuova giornata di passione per pendolari e utenti della Caremar.

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