POLITICAPRIMO PIANO

Borrelli e la frana, stoccata ai “pezzi da novanta” della politica

Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra torna sull’isola, visita i luoghi della frana del 26 novembre ed incontra il commissario straordinario Simonetta Calcaterra. E, in questa intervista a Il Golfo, non risparmia qualche frecciata ai più autorevoli rappresentanti delle istituzioni di casa nostra

Francesco Borrelli nuovamente sull’isola per fare il punto della situazione sulle evoluzioni post frana del 26 novembre 2022. Oggi (ieri per chi legge, ndr) l’incontro con il commissario straordinario Simonetta Calcaterra. Quali sono state le risultanze?

«E’ stato un momento decisamente proficuo ed utile, anche perché è evidente che si sta portando un lavoro ma che nel frattempo la frana di Ischia continua ad essere ritenuta un evento di serie “C”. A parte i clamori mediatici che ci sono stati all’inizio, dove peraltro è stata costruita un’immagine per la quale sembra quasi che gli isolani se la siano andata a cercare. Questo ha creato una mancanza di solidarietà rispetto ad episodi uguali per effetti, danni e condizioni strutturali. Insomma, non è che dalle altre parti le case vengano spazzate via e i cittadini sono tutti bravi e buoni mentre qui sono tutti brutti, sporchi e cattivi. E poi…».

E poi?

«L’incontro è stato proficuo perché ho ricavato l’impressione che il commissario abbia le idee decisamente chiare sul da farsi. Io ad esempio, sono assolutamente d’accordo sul fatto che la priorità (senza voler trascurare gli altri aspetti, e lo dico a scanso di equivoci) deve essere quella di riattivare quanto prima il porto di Casamicciola, senza il quale questo rischia di diventare un paese “fantasma”».

«Se mi aspettavo di più da Gaudioso e Giosi Ferrandino? A questa domanda devono rispondere gli isolani, tocca a loro valutare se e in che maniera hanno operato nelle ultime settimane i propri rappresentanti»

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Che giudizio dà alla politica, locale e non, relativamente all’interesse mostrato ed alle iniziative adottate dopo la frana di Casamicciola?

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«Posso dirti che personalmente ho dato il mio pieno sostegno al commissario straordinario, io in Parlamento ho portato avanti una battaglia per fare arrivare i fondi ed ho seguito personalmente l’intero iter legislativo per quanto sia in minoranza. Ho dato la mia disponibilità anche da consigliere regionale uscente. Poi, quando mi è stato chiesto della Città Metropolitana, non ho potuto fare a meno di sottolineare come qui l’isola abbia un sindaco che è pure un consigliere metropolitano (Dionigi Gaudioso, ndr) per giunta con delega alle strade. Insomma, troverei quantomeno sgarbato istituzionalmente oltre che fuori luogo un mio intervento: certo non deve essere il sottoscritto a stimolare l’ente di Piazza Matteotti. Devo pensare che Gaudioso stia facendo tutto quanto nelle sue possibilità per sostenere e accelerare gli interventi ormai noti a tutti, nell’interesse dell’isola ma anche suo personale visto che rappresenta il territorio e ci vive».

Quello che l’isola ha portato a casa fin qui con il Decreto è meglio di nulla ma non certo il massimo. Adesso, quali saranno le prossime mosse?

«Innanzitutto va osservato senza mezzi termini che rispetto ad altre alluvioni per Ischia è stato stanziato molto meno, e onestamente non riesco a capire perché. Di fatto, se avessimo avuto l’autonomia differenziata a quest’ora l’isola sarebbe affondata. Ancora, è evidente che ci troviamo in una situazione delicata: voglio ricordare a tutti che Ischia non è un territorio avulso dal contesto regionale ma anzi rappresenta la quota maggioritaria del pil turistico della Campania ed immaginare che se la debba cavare da sola è fuori da ogni logica. Sono assolutamente convinto, in ogni caso, che dai rappresentanti istituzionali che sono presenti sull’isola – che oggi non conta soltanto un consigliere metropolitano ma anche un europarlamentare (Giosi Ferrandino, ndr) – bisogna attendersi un fattivo contributo. Se mi aspettavo di più da loro? A questa domanda devono rispondere gli isolani, tocca a loro valutare se e in che maniera hanno operato nelle ultime settimane i propri rappresentanti. A proposito, sono rimasto dispiaciuto del fatto che il governo non abbia voluto mettere mano alla ormai ex Caserma Forestale nel bosco della Maddalena, che avrebbe potuto significare un segnale di rinascita. Così come restano da risolvere con una certa urgenza non soltanto il problema del porto ma anche quello della messa in sicurezza dell’area da cui è partita la frana. Mi piace pensare, poi, che questa vicenda aiuti a far crescere la solidarietà e non gli egoismi, all’interno come all’esterno dell’isola».

L’isola lei la conosce bene. Da queste parti serpeggia la sensazione che la tragedia sia solo di Casamicciola e che le altre realtà locali non abbiano afferrato pienamente il concetto che il danno si riverbera su tutti.

«Io credo che è impossibile non percepire che il problema sia collettivo. Piuttosto, quello che spero non sia accaduto è aver partorito una visione egoistica che lasci immaginare che Casamicciola sia una cosa e il resto dell’isola un’altra. Guardate, la mancanza di afflato sarebbe disastrosa per Ischia, per la Regione e per il paese. Voglio andare oltre, immagino insieme ai sindaci – dopo il precedente dell’area marina protetta – di rilanciare un’area terrestre davvero da preservare e valorizzare. Non bisogna abbandonare Ischia a vecchie visioni che non portano a nulla: sia il terremoto che la colata di fango hanno fatto emergere altri problemi rimasti fin qui nascosti».

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