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Controlli ok, a Barano riaprono Buceto e le altre fontane

Il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso ha firmato l’apposita ordinanza: la chiusura era stata sancita il 2 novembre 2018 a seguito del superamento dei limiti di legge in relazione ad alcuni parametri

La chiusura di quelle fontane, all’epoca, aveva destato malumori, polemiche e anche un pizzico di amarezza. Perché in fondo non c’era stato un isolano che non vi avesse raccolto l’acqua almeno una volta e soprattutto perché in un caso in particolare parliamo di una sorgente conosciuta ed apprezzata anche dall’utenza turistica, insomma, un pezzo di storia della nostra isola. Nella giornata di ieri è arrivata una di quelle notizie che non può che far piacere perché il sindaco di Barano, Dionigi Gaudioso, ha firmato un’ordinanza con la quale dispone “la riapertura delle fontane di distribuzione dell’acqua sorgiva di Buceto situata in via Duca degli Abruzzi (in prossimità della ex Chiesa Baldino), via Acquedotto (in prossimità dell’intersezione con la via Giuseppe Garibaldi) e via Giuseppe Garibaldi (piazzetta); conseguentemente è revocato il divieto precedentemente imposto alla cittadinanza di approvvigionarsi alle fontane in questione.

Un divieto, giova ricordarlo, che risale addirittura al 2 novembre 2018 quando sempre Gaudioso emise un’ordinanza con cui – come si ricorda nel provvedimento di cui sopra – “in virtù del superamento dei limiti di legge in relazione a taluni parametri, veniva disposta, fino a nuovo provvedimento, la chiusura delle fontane di distribuzione dell’acqua sorgiva di Buceto, via Acquedotto e via Giuseppe Garibaldi (piazzetta), facendo divieto alla Cittadinanza di approvvigionarsi alle fontane in questione”. A far cessare il divieto di approvvigionamento che durava da ormai oltre un anno, le analisi che sono state acquisite al protocollo nella giornata di ieri che hanno mostrato parametri rassicuranti e nella norma tali da consentire la riapertura delle predette fontane senza alcun problema. Il provvedimento, ovviamente, come da prassi è impugnabile dinanzi al Tar o con ricorso al Capo dello Stato, ed è stato notificato anche a polizia municipale, forze dell’ordine e ASL per opportuna conoscenza.

Come detto l’ordinanza di chiusura delle fontane fu emanata nel novembre 2018 sempre con ordinanza del primo cittadino nel quale si leggeva che “che questo Ente ha commissionato al Dipartimento di Biologia dell’Università di Napoli Federico II dei controlli microbiologici in prossimità della sorgente di Buceto e delle fontane pubbliche di distribuzione presenti sul territorio comunale, al fine di verificare la salubrità delle relative acque destinate al consumo umano”. Gli esiti, oggettivamente negativi, venivano comunicati nel passaggio successivo: “Visto il rapporto di prova delle dette analisi, acquisito al protocollo comunale n. 1993 del 2 novembre 2018, ove si evidenzia il superamento dei limiti di legge in relazione a taluni parametri; Ritenuto opportuno, al fine di tutelare la salute pubblica, disporre in via precauzionale, fino all’effettuazione di nuove analisi da cui risulti nuovamente la conformità ai parametri di legge delle acque in parola, la chiusura delle succitate fontane di distribuzione, vietando l’approvvigionamento alla Cittadinanza;  

Ritenuta la propria competenza, ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs. n.26112000, il quale attribuisce al Sindaco, quale rappresentante della Comunità locale, il potere di adottare le ordinanze contingibili e urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale; Verificato che le ordinanze sindacali contingibili e d’urgenza in materia di igiene e sanità pubblica sono sottratte, in ragione del loro carattere cautelare ed urgente, all’obbligo della previa comunicazione di avvio del procediritento, ex art. 7, L. n. 241 del 1990 (Tar Campania – Napoli, Sezione 5, Sentenza 23 febbraio 2015, n.1220; Cons. Stato, Sez. V, sent. n. 6966 de128.05.2010)…”. Insomma, da questi presupposti si arrivò al divieto di poter prelevare un’acqua che avrebbe potuto rivelarsi pericolosa per la salute pubblica.

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