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Tari, da Legnini 484mila euro di rimborso per Casamicciola

Il commissario delegato alla ricostruzione post sisma ha accolto l’istanza dell’ente del Capricho, disponendo la liquidazione come compensazione per le minori entrate della tassa sui rifiuti per le conseguenze del terremoto che colpì l’isola cinque anni fa

Quasi mezzo milione di rimborso a favore del Comune di Casamicciola. La cifra esatta è pari a € 484.606,88, che il Commissario alla ricostruzione Legnini ha deciso di liquidare all’ente del Capricho. Un importo nient’affatto trascurabile, liquidato a titolo di rimborso per le minori entrate della tassa sui rifiuti a causa del sisma, misura prevista dall’art. 32, comma 3, del D.L. 109/2018, che prevede che “al fine di assicurare ai Comuni di cui all’articolo 17 la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il Commissario straordinario è autorizzato a concedere, con propri provvedimenti, a valere sulle risorse della contabilità speciale di cui all’articolo 19, un’apposita compensazione fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro con riferimento all’anno 2018, da erogare nel 2019, e fino ad un massimo di 4,5 milioni di euro annui per il biennio 2019-2020, per sopperire ai maggiori costi affrontati o alle minori entrate registrate a titolo di Tari-tributo di cui all’articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, o di Tari-corrispettivo di cui allo stesso articolo 1, commi 667 e 668”. Di conseguenza il Commissariato con note varie aveva richiesto ai comuni interessati dagli eventi sismici del 21 agosto 2017 di comunicare l’importo spettante a titolo di rimborso TARI per gli esercizi 2018, 2019 e 2020. Nel 2019 il comune termale aveva ottenuto € 586.346,89, mentre con apposita nota nel maggio 2021 aveva riscontrato la richiesta di attestazione per il rimborso Tari 2020 indicando di aver diritto al rimborso per il 2020 pari ad € 192.680,65 rinviando l’attestazione afferente i minori introiti per lo stesso esercizio per la circostanza che l’istruttoria di tali costi è stata rallentata dalla carenza del personale assunto a tempo determinato, che era cessato dal servizio il 31 dicembre 2020. Visti i vari provvedimenti precedenti, il commissario ha attestato la congruità della richiesta del Comune, liquidando la cifra citata in apertura. Invece, per il rimborso Tari 2021 occorrerà avvalersi dei fondi stanziati nella legge 30/12/2021, n. 234 (legge di bilancio 2022) all’art. 1, comma 461 pari ad € 820.000.

Non va dimenticato che il Comune di Casamicciola due anni fa aveva già ottenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) una risolutiva risposta che prendeva atto della nota inviata dal Comune in cui si spiegava che si attendeva ancora la gran parte di tali anticipazioni, per gli anni 2018, 2019 e appunto 2020.

All’epoca, la decurtazione delle entrate era stata prevedibilmente causata dall’inagibilità o dalla distruzione del patrimonio immobiliare esistente sul territorio comunale. Il punto focale stava nel fatto che inizialmente i fondi erano stati elargiti considerando soltanto i fabbricati colpiti dal sisma “purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero adottate entro il 31 dicembre 2017”. L’affanno per le casse comunali derivava quindi dal fatto che la compensazione operata riguardava soltanto gli immobili inagibili, e dal fatto che molti cittadini non avevano effettuato il pagamento, mentre il Comune parallelamente non poteva procedere ad attività esecutive o di riscossione coattiva, impedito in ciò dall’articolo 35 del Decreto ricostruzione 109/2018. La norma infatti sospendeva la riscossione fino al 31 dicembre 2020, lasciando esauste le casse comunali a causa delle ulteriori mancate entrate.

Forte della risposta del Mef l’allora sindaco Castagna aveva fatto presente che tale compensazione avrebbe potuto riguardare anche il mancato gettito Tari delle restanti unità immobiliari, per evitare un “buco” insanabile nel bilancio dell’ente. Quest’ultimo all’epoca non poteva attivare alcun procedimento di riscossione coattiva, visto che non era consentito dalla legge. Insomma, da questa situazione scaturiva un altro mancato introito che si somma a quelli per gli immobili totalmente inagibili. L’interpretazione “estensiva” caldeggiata dall’ex sindaco Castagna consentì di allargare l’applicazione del rimborso anche agli immobili non totalmente inagibili.

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