di Marco Gaudini
ISCHIA – L’attuale situazione delle finanze del Comune di Ischia, è stata segnalata anche dalle opposizioni, che da tempo lamentano un’amministrazione delle risorse economiche troppo “disinvolta” da parte dell’attuale maggioranza politica. Il Consigliere Carmine Bernardo, in più occasioni ha evidenziato quelli che definisce dei veri e propri sprechi per la pubblica amministrazione. In questo momento però tra sprechi, e tasse non riscosse, la situazione diventa preoccupante, come dichiarato dallo stesso componente dell’opposizione, in consiglio comunale:«quando il Comune di Ischia ha approvato il consultivo è emerso che vi sono dei crediti non incassati per 27 milioni di euro. In sostanza questo non è altro che l’importo delle tasse non pagate da parte dei cittadini, almeno nella maggior parte. Adesso quindi volendo fare un ragionamento macroeconomico, la prima domanda da fare è: “ci sono nel paese, nella struttura produttiva e nelle aziende, 27 milioni di euro disponibili, che possono essere pagati al Comune? Visto che questi debiti derivano soprattutto dal mancato pagamento delle tasse da parte degli alberghi e delle attività produttive, mi chiedo: “ma oggi queste strutture hanno 27 milioni da dare al Comune?”. Io ritengo di no. Sempre volendo restare nel campo macroeconomico, quando una persona ha un’azienda e deve valutare i pagamenti, vi sono dei creditori che vengono definiti “aggressivi”, ed altri “meno aggressivi”. In questo caso, quindi nella prima categoria, ricadono i lavoratori o i fornitori, dove il pagamento può slittare ma di poco, nella seconda categoria, invece, sono compresi anche gli Enti pubblici. Se oggi un’azienda deve pagare la tassa della spazzatura e decide di non farlo, presenta un ricorso. In questo caso il Comune non può procedere all’esecuzione fino alla definizione del ricorso, in primo, secondo e terzo grado. Ne passano quindi sei, sette anni dove la somma aumenta in modo esponenziale, e sarà eventualmente pagata attraverso una dilazione. Nel frattempo però per anni il Comune non avrà incassato. Così maturano i debiti di centinaia di migliaia di euro, che spesso sono l’anticamera del fallimento, per le aziende ma anche per gli enti pubblici».
Secondo lei quindi, cosa si deve cambiare di questo sistema?
«Anzitutto le tasse devono essere pagate, questo è certamente il punto di partenza. Ma c’è un aspetto che deve essere considerato: questa situazione dovrebbe comportare da un punto di vista dell’amministratore che pensa al bene della cittadinanza e del tessuto produttivo, una riduzione delle spese della struttura pubblica. Purtroppo però questo a Ischia non avviene e si continuano a sprecare soldi in cose inutili, e in stipendi megagalattici, dati a funzionari ai quali si riconosco anche premi di produttività. E’ ovvio che questo non fa un buon servizio al paese. Queste tasse che il Comune dovrebbe riscuotere, potrebbero determinare decine e decine di fallimenti all’interno del nostro tessuto produttivo».
Quindi se come lei dice, il Comune non si attiva per riscuotere queste tasse, perché altrimenti questo significherebbe mandare al fallimento molte aziende e strutture alberghiere, cosa accade? Si va al dissesto?
«In questo modo si fa fallire anche il Comune, perché non incassando questi soldi, l’amministrazione è costretta a farsi prestare i soldi dalle banche, entrando così in un “vortice” che alla fine comporterà il dissesto del Comune. Per comprende il modo con il quale si amministra questo Ente, le faccio un esempio: se per Ischia Ambiente non si fanno le gare, e si deve pagare per lo smaltimento 1,9 milioni di euro, mentre si potrebbe pagare 1,6 milioni di euro, in questo modo si è aggravata di 300 mila euro la tassa della spazzatura. Il problema è che tutta la gestione è finalizzata ad interessi personali e politici, e purtroppo non solo, come dimostra la vicenda, che è ancora oggetto della magistratura, CPL» – ha concluso il Consigliere Carmine Bernardo.
