CULTURA & SOCIETA'

Tea Costa espone alla Torre del Mulino di Ischia

Appuntamento da domani fino al 17 luglio con “La Luce che illumina i cuori), la mostra dell’artista partenopea: un mondo e un vissuto riportati su tela nel periodo del lockdown

Ormai ci siamo, l’attesa è finita. Domani pomeriggio a partire dalle 18, nella sempre suggestiva cornice della Torre del Molino di Ischia (ex carcere della Mandra), verrà inaugurata “La Luce che illumina i cuori”, mostra dell’artista partenopea Tea Costa, legata da sempre a filo doppio con la nostra isola. . La mostra si terrà dall’8 fino al 17 luglio. 

“Tea Costa torna alla pittura durante il lungo periodo del lockdown. E’ questo un linguaggio che ha sempre avuto nelle sue corde, che ha a lungo praticato, ma che come spesso accade aveva abbandonato. Il rigore dell’isolamento forzato ha fatto risorgere in lei la spinta creativa. Ed è proprio nella difficoltà della situazione pandemica, che il percorso è apparso chiaro e evidente. Riprendere i pennelli, usare quel colore a olio e mettere sulle tele tutto il proprio mondo, un passo dopo l’altro, soggetto dopo soggetto. Perché Tea Costa non abbandona nulla del proprio percorso di vita, ma lo traspone in toto sulla tela. Di origine ischitana e con una famiglia che ha sempre avuto a che fare con la pittura, si è trasferita per la sua professione di Architetto dapprima in Francia e poi in seguito a Modena. L’artista ha sempre portato con sé i colori della sua terra ed è proprio da qui che Tea Costa riparte. Un acceso colorismo si insinua nei suoi soggetti, che siano persone o paesaggi con casette. Sono i colori a costruire le forme, a definire le architetture. Da questi colori dobbiamo iniziare per intendere il mondo della Archipittrice, come ama definirsi l’artista. Non sono colori pallidi o appena adombrati. Senza rientrare nel “fauvismo”, sono colori vivaci, pieni, decisi. L’immaginario poi è il substrato di ogni pratica pittorica. Attraverso i suoi colori Tea Costa va alla ricerca di scorci poetici della sua isola, Ischia. Dipinge vedute di spiagge, antichi palazzi con fiori, barche a vela. 

A questo regno inanimato contrappone figure umane, una serie di abbracci per parlare del bisogno radicale di socialità dell’essere umano; delle natività come a volere avvicinarsi delicatamente a un tema bello perché sacro; giocosamente ci propone pesciolini; oppure degli esseri da lei stessa denominati “marei”, esseri che di mare sono costituiti. Attraverso le sue visioni Tea Costa ci consente di vivere su un’isola incantata, di veleggiare su barche a vela al largo del Castello Aragonese, senza dimenticarci di avere bisogno degli altri per compiere il nostro cammino di vita.”

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