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«Ho fatto soltanto il mio dovere, la legge va rispettata»

di Chris D’Ascia*

Egregio direttore

mi sento in dovere – più che in diritto – di intervenire, essendo uno dei presidenti di seggio che si è trovato ad essere coinvolto – suo malgrado – in una vicenda poco o nulla dipendente dalla nostra volontà. Capisco che chi urla ha sempre più spazio di chi lavora in silenzio e per bene, senza falsa modestia. Premetto che esistono le leggi, che vanno (o andrebbero) rispettate sempre, a maggior ragione in un’elezione in cui si devono eleggere sindaco e consiglio comunale di una comunità, ancor di più per episodi pregressi (nel 1990 in due sezioni comunali di Forio le elezioni vennero annullate e si dovette procedere ad un nuovo voto nel 1992, ben due anni dopo). Dunque la legge dice che un elettore che si trova a dover votare in una sezione elettorale con barriere architettoniche, può chiedere di votare in una qualsiasi altra sezione (si badi bene, qualsiasi altra sezione) a lui accessibile, a due condizioni: che esibisca una patente speciale o un certificato medico rilasciato dall’ASL (e infatti, non a caso nel verbale, oltre alle generalità dell’elettore, si fa esplicito riferimento al medico che ha firmato il certificato in forza del quale l’elettore non deambulante è ammesso a votare in una sezione non sua).

Questo è stato fatto presente – con molto garbo – agli elettori e a chi li accompagnava, ma oltre a una serie di parole non proprio gentili, l’unica risposta che hanno saputo dare era che “alle politiche di marzo si era fatto così” e che a me doveva bastare quello che vedevo… domanda: e poi quando nel verbale avrei dovuto mettere il nome del medico firmatario del certificato, avrei scritto il mio nome? Io non sono un medico. Altri elettori si sono trovati in questa circostanza, hanno atteso che i loro familiari andassero a prendere il certificato a casa e hanno votato senza problemi. Sono assolutamente d’accordo che il comune, dovendo collocare a Forio capoluogo 12 seggi, dovrebbe poter garantire la piena accessibilità a tutti, ma al tempo stesso non credo di aver chiesto l’impossibile, né per la richiesta in sé, né per il modo in cui ho posto tale esigenza, che ripeto, era quella del rispetto della legge. Magari avrei dovuto agire “alla carlona” e oggi ci saremmo trovati con lo spauracchio del rischio di un ricorso. Grazie per l’ospitalità.

*presidente della sezione 1 del seggio “Balsofiore”

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