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Assalto agli imbarchi: Capri protesta, Procida s’interroga, Ischia “dorme”

Caos agli scali partenopei, misure di sicurezza inesistenti: il sindaco dell’isola azzurra pretende l’intervento dell’Autorità Portuale di Napoli per non vanificare gli sforzi sin qui sostenuti

È allarme-caos agli imbarchi per le isole del Golfo di Napoli. Già durante la settimana si era registrato un crescente (e prevedibile) numero di persone in partenza agli scali partenopei, ma con l’arrivo del weekend ecco scattare l’allerta, visto che tutte le norme e le raccomandazioni relative al distanziamento fisico in funzione di prevenzione anti-covid sono andate sostanzialmente a farsi benedire.

Marino Lembo: «Chiediamo con forza al Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli di intervenire immediatamente affinché sia garantito con attenta sorveglianza il distanziamento sociale in tutti i porti di imbarco per Capri ed in particolare al Molo Beverello ed a Calata di Massa, dove negli ultimi giorni si sono verificati assembramenti intollerabili e in aperta violazione delle disposizioni vigenti»

E contemporaneamente riaffiorano i timori circa un incontrollabile ritorno di casi di contagio sulle isole. In poche settimane, dalle lamentele per gli eccessivi controlli finanche della temperatura corporea, si è passati alla scomparsa di ogni prudenza. Sulle isole nasce così un’ansia schizofrenica, tra il desiderio di cercare di recuperare almeno in parte la stagione turistica e le paura di dover fare i conti con eventuali focolai di pandemia dovuti proprio all’afflusso di grandi quantità di passeggeri, senza il rispetto di nessuna norma di buon senso, figuriamoci dei protocolli normativi di sicurezza previsti dalle disposizioni regionali. Un’eventualità, quella dei casi da covid-19, che potrebbe distruggere ogni sforzo di ripresa profuso dal comparto turistico e dal relativo indotto sulle isole. Da Capri il primo cittadino Marino Lembo non ha perso tempo, e in merito alla situazione verificatasi nei giorni scorsi e stamattina agli imbarchi per Capri di Calata di Massa e di Molo Beverello a Napoli, dove si sono verificati enormi assembramenti di viaggiatori in aperta violazione delle normative vigenti, ha dichiarato:  «La nostra isola è stata, per tutta la durata dell’emergenza, un modello: abbiamo, infatti, scrupolosamente messo in pratica tutte le norme per prevenire la diffusione del contagio e, ancora oggi, effettuiamo il controllo con termoscanner di quanti sbarcano al Porto Turistico di Capri. Per evitare che tutti gli sforzi fatti finora vengano vanificati, chiediamo con forza al Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli di intervenire immediatamente affinché sia garantito con idonea segnaletica e, soprattutto, con attenta sorveglianza il distanziamento sociale in tutti i porti di imbarco per Capri ed in particolare al Molo Beverello ed a Calata di Massa, presso i quali, negli ultimi giorni, si sono verificati assembramenti intollerabili e in aperta violazione delle disposizioni vigenti». Nel registrare positivamente il flusso di turisti e vacanzieri, anche stranieri, verso l’isola, che sta riprendendo, man mano, i ritmi dell’estate con la riapertura anche dei grandi alberghi, il sindaco Lembo ha aggiunto: «Chi arriva a Capri deve potere continuare a farlo nella massima serenità e sicurezza, e ciò può avvenire solo se agli accessi per le isole vengono attuate rigorosamente tutte le procedure di salvaguardia previste dalle disposizioni regionali tuttora in vigore». All’iniziativa del sindaco di Capri ha fatto riferimento anche Francesco Emilio Borrelli, consigliere Regionale dei Verdi: «Il Sindaco di Capri, Marino Lembo, è stato costretto a scrivere una lettera a Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, per chiedere il rispetto del distanziamento sociale durante le fasi di imbarco sulle navi dirette verso le isole del golfo. Una lettera necessaria dopo le assurde scene di assembramenti viste soprattutto agli imbarchi di Porta di Massa e Molo Beverello. Scene ampiamente prevedibili che si ripetono ogni anno. Come lo stesso sindaco ricorda, “Capri è stata un modello virtuoso durante il lockdown”.

Francesco Emilio Borrelli: «La gestione Spirito dell’Autorità Portuale si è rilevata inadeguata e fallimentare, impregnata di burocrazia, senza progetti né prospettive sul futuro. Un momento così delicato non dovrebbe essere gestito da chi non è stato in grado di lavorare per l’interesse dei cittadini»

Tali sforzi non possono essere vanificati in questo modo. Ora che siamo nella fase 3, quella della ripartenza, dove la stagione turistica, cuore pulsante dell’economia caprese, sta lentamente riprendendo, l’isola non può rischiare nuovi contagi. Pietro Spirito dovrebbe lasciare il suo incarico. La sua gestione sta mettendo a rischio tutte l’economia e la salute dei cittadini delle isole del golfo e di migliaia di passeggeri». Borrelli è stato ancora più duro: «La gestione Spirito dell’Autorità Portuale si è rilevata inadeguata e fallimentare, impregnata di burocrazia, senza progetti né prospettive sul futuro. Un momento così delicato non dovrebbe essere gestito da chi non è stato in grado di lavorare per l’interesse dei cittadini. Il porto di Napoli da troppo tempo aspetta il suo riscatto, ma lo si potrà ottenere solo con un cambiamento radicale, partendo dai vertici». Il Comitato Utenti Trasporto dell’isola di Procida aveva denunciato con crescente preoccupazione i giganteschi e caotici assembramenti agli scali portuali, dove in poco tempo erano andati esauriti i biglietti per le corse di ritorno in terraferma. Il Comitato, tra l’altro, ha dichiarato: «Nessuna autorità si è preoccupata di disciplinare gli imbarchi. Saltate tutte le distanze di sicurezza e ogni forma di controllo sulla temperatura. Si mantengono ancora collegamenti chiusi nel cassetto e poi si permettono in 10 minuti tre partenze contemporaneamente con centinaia di persone che cercano di farsi strada tra tre vettori diversi, tre compagnie diverse con tre tratte diverse. Inutile puntare il dito contro gli assembramenti se poi le autorità preposte non sono capaci di disciplinare e garantire la sicurezza. Potrebbe essere un’autentica buffonata se di mezzo, però, non ci fosse la salute dei cittadini». E l’isola d’Ischia? Al momento, paradossalmente dalla maggiore delle isole del Golfo non si è levata nessuna voce per pretendere un’applicazione più rigorosa delle procedure di prevenzione. Paradossale perché è persino troppo banale constatare che è nell’interesse dell’isola verde che vengano effettuati tutti i controlli diretti a rendere sicuro l’accesso dei turisti sul territorio alla vigilia della fase più “calda” della stagione, perché sarebbe quantomeno incauto affidarsi sempre e solo al proverbiale stellone ischitano.

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