Tensioni in maggioranza e paese allo sbando, è già finito l’effetto Pascale
Per il “Barone” sempre più complesso tenere insieme tutti i tasselli del mosaico, e iniziano ad emergere le prime frizioni. E scuola e campo sportivo innescano i malumori della cittadinanza: i post social non bastano più
Era stata una festa spontanea, di piazza, una festa duplice per Lacco Ameno. Con mezza cittadinanza che immaginava di aver vinto due volte: la prima per essere riuscita nell’impresa di consentire a Davide di battere Golia, issando Giacomo Pascale a sindaco di Lacco Ameno. La seconda, particolare non trascurabile, battendo Domenico De Siano, il “nemico”, il “male assoluto” del Comune del Fungo. Ma ormai è passato qualche mese dall’insediamento dell’amministrazione comunale guidata dal “Barone” e – al netto degli “evviva evviva” degli aficionados di turno (spinti forse più dall’odio verso il senatore che non dalla stima verso Giacomino, e questo è più di un sospetto) di risultati se ne vedono pochi. Anzi, nessuno. E così la comunità comincia sia pure con garbo a mugugnare e a porsi più di una domanda. Intendiamoci, Pascale continua ad essere attivissimo sui social e a occuparsi di massimi sistemi. Nulla in contrario, cominciano a ripetere alcuni suoi concittadini, che si pensi a una rotta cultura sull’asse Bacoli-Monte di Procida-Forio-Lacco Ameno o che si voglia disquisire e ragionare su altri massimi sistemi, ma poi c’è la quotidianità di un piccolo paese situato su un lembo di terra che va gestito.
E qui stanno iniziando i primi mal di pancia. Perché Pascale non è riuscito a dare risposte (e per la verità nemmeno a ipotizzarle) su due questioni abbastanza delicate. La prima è legata al campo sportivo, che resta inagibile per la rabbia di tanti giovani e delle rispettive famiglie. La seconda, invece, alla scuola con tante mamme inviperite e ormai sul sentiero di guerra. Persone cui delle fantomatiche “operazioni” e strategie del Barone frega molto poco, al punto che si starebbe anche organizzando una manifestazione di protesta. E gli striscioni affissi all’esterno del municipio nei giorni scorsi sono di certo una prima “spia rossa”. Ma non è tutto, perché sembra già essere finita la luna di miele all’interno della maggioranza. Tra sindaco, consiglieri e assessori l’idillio è ai titoli di coda: tra chi chiede incarichi per il fratello, chi scalcia e chi pretende questo e quello, Pascale si rende conto che dopo aver promesso è arrivata l’ora di dare risposte. E così i problemi si moltiplicano anche all’interno, il che come capirete certo non aiuta a mantenere salda rotta e baracca. Tra l’altro indiscrezioni non confermate, e oltretutto in ogni caso difficili da confermare, parlano anche di una riunione davvero ad alta tensione in cui i toni si sarebbero alzati e pure parecchio. A rendere la situazione ancora più complicata cui si è messa anche la grana delle concessioni demaniali e quel “sospetto” che Pascale abbia una certa simpatia e un occhio di riguardo per la gestione del Negombo. Una serie di tasselli ai quali si aggiunge anche l’impressione è che pure il “creditos” concesso dall’anti-desianismo si stia ormai esaurendo. La gente vuole fatti e atti amministrativi, che allo stato dell’arte latitano. E non basta più qualche post social a fare da anestetico alla comunità lacchese.