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Tenta di rubare in casa ma viene bloccato: arrestato e condannato in 24 ore

BARANO. Aveva tentato il colpo grosso in un’abitazione ma è stato fermato dai carabinieri della Stazione di Barano, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione e coordinati dal maresciallo Gennaro Bonavoglia. I fatti in questione, sotto certi aspetti rocamboleschi, si sono verificato nel pomeriggio di giovedì quando i militari dell’Arma, intenti in uno degli abituali servizi di controllo del territorio, notavano che nella zona di via Belvedere all’interno di un’abitazione c’era un uomo che – dopo essersi introdotto all’interno col chiaro intento di trafugarla – era stato bloccato e trattenuto dagli occupanti che lo avevano scoperto mentre stava tentando di mettere in atto il proprio piano criminoso. I carabinieri, capito quanto stava accadendo, entravano con tempestività all’interno del cortile dell’abitazione attraverso l’apertura di un cancello elettrico. Qui si imbattevano in un uomo che stava trattenendo per un braccio un soggetto di chiari origini slave che sarebbe stato successivamente identificato in Djezmi Zhemanovski, veniva indicato da colui che lo stava immobilizzando come autore di un tentato furto consumato all’interno dell’abitazione della madre.

La stessa, in preda al panico, dichiarava ai tutori dell’ordine che era rientrata in casa dopo un’assenza di circa mezz’ora e giunta nei pressi del portone d’ingresso, dopo aver constatato che la porta era accostata e non chiusa come lei l’aveva lasciata, si imbatteva proprio nello Zhemanovski che stava cercando di allontanarsi dall’abitazione. Un vero e proprio choc per l’anziana donna, che di fatto si è ritrovata faccia a faccia con il ladro. A quel punto la donna iniziava a urlare dalla paura e questo faceva intervenire il figlio Antonio Di Massa, che abita per fortuna nell’appartamento sottostante. Quest’ultimo, compreso con immediatezza quello che stava succedendo, bloccava il delinquente intimandogli di rimanere fermo. Gli uomini del capitano Mitrione procedevano immediatamente all’arresto del 41enne macedone resosi responsabile senza alcun dubbio del reato di tentato furto aggravato, concretizzatosi nell’aver messo a soqquadro un cassetto del comò della camera da letto della coppia di anziani coniugi.

Ovviamente la vittima dell’episodio, la signora Maria Giovanna Mancusi, veniva condotta in caserma per sporgere denuncia querela e agli investigatori ha raccontato quegli istanti terribili patiti mettendo tutto a verbale. Tra l’altro l’attività investigativa dei carabinieri prosegue ancora anche perché va sottolineato come nello scorso mese di settembre sempre sul territorio comunale di Barano sono stati commessi tre furti in appartamento, tutti messi a segno nel pomeriggio – come quello di giovedì, consumatosi intorno alle 17 – e tutti in assenza degli occupanti. Djezmi Zhemanovski, interrogato dai carabinieri, all’atto dell’arresto ha riferito di abitare presso il campo nomadi di Napoli Secondigliano e di essersi portato sull’isola nella tarda mattinata. Insomma, con il chiaro intento di racimolare magari un bel bottino e poi tornarsene insalutato ospite in terraferma. E tutto lascerebbe supporre, per quanto rimaniamo nel campo delle ipotesi, che le trasferte finalizzate a delinquere possano anche essersi svolte già in passato.  Dell’accaduto veniva notiziato il sostituto procuratore di turno che disponeva la celebrazione del processo per direttissima. Il rito, per la cronaca, è stato celebrato nella mattinata di ieri dinanzi al giudice del Tribunale di Napoli: in primis, l’arresto dei militari dell’Arma è stato convalidato e poi al macedone è stata inflitta una condanna di un anno e quattro mesi di reclusione. Stavolta, tra l’altro, non c’è stata la remissione in libertà ma l’immediata traduzione del condannato nel carcere napoletano di Poggioreale. Evidentemente c’erano tutti i presupposti per ritenere che ci si trovasse in presenza di un “ladro seriale”, che una volta libero avrebbe potuto riprendere la sua attività criminosa. Pericolo questo che dietro le sbarre sicuramente è da ritenersi sventato.

Gaetano Ferrandino

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