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Tentato omicidio, ieri l’udienza del Riesame

ISCHIA. Si è svolta ieri mattina davanti al Tribunale del Riesame l’udienza di discussione sul ricorso presentato da Domenico Iacono, il 47enne ischitano indiziato del reato di tentato omicidio ai danni di Salvatore Iacono e attualmente agli arresti domiciliari in seguito all’attuazione di un’ordinanza di custodia cautelare  emessa dal Gip Giuliana Taglialatela. Conclusa l’udienza, il collegio si è riservato la decisione. La difesa, sostenuta da due noti avvocati penalisti Arturo ed Enrico Froio, ha argomentato negando la natura di tentato omicidio da parte del Iacono, in quanto le lesioni della controparte, Salvatore Iacono, non sarebbero affatto compatibili con quello che nel linguaggio giuridico si chiama “animus necandi”, cioè con la volontà di uccidere. Il signor Iacono si sarebbe soltanto difeso senza essere armato. Anzi, secondo la versione difensiva, soltanto l’altra parte era effettivamente armata. La vicenda, come molti lettori ricorderanno, è nata qualche mese fa, a partire da una denuncia presentata lo scorso 1 febbraio dal signor Salvatore Iacono: l’attività investigativa posta in essere dai militari dell’Arma dei Carabinieri  portò ad accertare che in quello stesso giorno l’attuale indagato, Domenico Iacono, causò un incidente stradale impattando contro l’autovettura di Salvatore. Un incidente che avrebbe così innescato una furiosa lite tra i due: secondo gli inquirenti, Domenico avrebbe colpito S.I. alla testa con un corpo contundente, una roncola, attrezzo agricolo che nelle nostre contrade viene comunemente detto “marrazzo”. La natura del contendere è proprio sulla dinamica del violento diverbio generatosi tra i due quasi omonimi. Secondo gli accertamenti dei Carabinieri, Salvatore Iacono, dopo essersi sottratto da eventuali ulteriori colpi, si recò presso l’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove i sanitari lo medicarono giudicandolo guaribile in due settimane circa: la diagnosi fu quella di “trauma cranico con ferita lacero contusa del cuoio capelluto. L’evento, tuttavia, non sarebbe da considerarsi un caso fortuito, una lite inconsulta generata da un comune incidente di circolazione stradale ma, secondo la ricostruzione effettuata dagli uomini guidati dal capitano Andrea Centrella, si sarebbe verificato a seguito di una precedente denuncia per abusi edilizi, inoltrata presso il comando dei vigili urbani di Serrara Fontana da Salvatore Iacono contro Domenico.

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