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Scarichi termali, parla Molinaro: «Ecco gli errori della Procura»

L’arringa finale dell’avvocato Bruno Molinaro è continuata ieri mattina. Il difensore di fiducia di Michele De Siano ha proseguito nella sua opera volta a smontare l’impianto accusatorio della Procura nei confronti degli imprenditori alberghieri lacchesi, a cui sono contestate una serie di irregolarità nello smaltimento dei rifiuti prodotti dai reparti termali negli alberghi Villa Svizzera, Reginella e San Montano. Dopo aver illustrato le modalità di smaltimento dei residui provenienti dalla fangoterapia, ieri l’avvocato Molinaro si è soffermato sulle altre contestazioni, iniziando da quella relativa allo smaltimento dei teli in plastica monouso, che secondo la normativa nazionale di riferimento non sono affatto considerati rifiuti sanitari pericolosi, ma possono liberamente essere conferiti come rifiuti urbani indifferenziati. Successivamente il professionista ha rivolto la sua arringa ai cosiddetti rifiuti sanitari “taglienti”, quali le siringhe, lame rasoi. Ebbene, rifiuti del genere furono rinvenuti soltanto presso l’hotel San Montano, eppure il pubblico ministero presume indebitamente che fossero presenti anche nelle altre strutture. In ogni caso, la normativa di riferimento, l’articolo 127 del decreto legislativo 152 del 2006 classifica tali rifiuti come “non pericolosi”.

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