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Teresa Mattei, giovane donna della Repubblica

“Le donne della Repubblica”, è questo il titolo del libro da cui ha tratto il suo intervento l’avvocato Lello Montuori che ha deciso di soffermarsi sulla figura di Teresa Mattei che, con i suoi 25 anni, fu la donna più giovane della Costituente. Le domande che Dacia Maraini inserisce all’interno dell’introduzione sono state un valido punto di partenza per la riflessione, «perché sappiamo così poco? Come mai è difficile portare alla luce la figura di queste donne così importanti per la politica? Furono due gli anni di politica che videro impegnata Teresa Mattei, pochi ma nei quali diede un contributo importantissimo». box Montuori  - Teresa Mattei Tra gli aneddoti raccontati dall’avvocato Montuori quello risalente al ’38 quando, la Mattei aveva appena 17 anni, un suo docente prese a esaltare le leggi raziali, «si alzò in piedi dicendo “non voglio sentire queste cose vergognose”. Fu espulsa da tutte le scuole del regno. Teresa Mattei fu una donna spigolosa nel carattere, “Chicchi” era il suo nome nella staffetta partigiana. Aveva orrore della guerra, ma quando una donna sente di dover andare fino in fondo lo fa anche più di un uomo. La sua storia s’intreccia con quella di Gentile, l’ordine di ucciderlo veniva da suo marito Sanguinetti, lo confessò in un’intervista». Una delle ragazzine di Montecitorio, così venivano chiamate, si occupò anche dell’indennità parlamentare. Dopo alcune indagini vide che un operaio specializzato poteva prendere 42 mila lire al mese, i parlamentari avrebbero dovuto ricevere la stessa somma. «Combatté a lungo per dare possibilità alle donne di diventare magistrato. Rimase incinta di un uomo già sposato e con due figli ed ebbe l’ostracismo di quelli del partito comunista». ISPU

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