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Terra Cava, il mito si arricchisce di nuovi importanti documenti storici

dalla redazione

Ischia – Si è tenuta venerdì scorso  presso la Biblioteca Antoniana di Ischia la conferenza dal titolo “Ischia e il mito della Terra Cava”. Organizzato dal Centro Studi, l’evento ha visto un gran numero di interessati che hanno affollato la Biblioteca per un interessantissimo pomeriggio di studi. Ad aprire la conferenza il presidente del centro Studi, professor Antonino Italiano  che ha introdotto l’argomento. Partendo, infatti, dal libro dal titolo “Epomeo figlio di Agarthi” frutto delle ricerche di Salvatore Marino Iacono e sua moglie Daniela D’Amato, il mito sembra avvicinarsi sempre di più alla realtà. Nel libro, partendo da esperienze paranormali vissute in prima persona da Daniela e Salvatore, si sostiene che l’Epomeo rappresenti una delle entrate per la Terra Cava. Tuttavia, nella conferenza, si è andati ben oltre. Tra i relatori, oltre Salvatore, c’era Paolo Capuano, pronipote del professor Giulio Grablovitz. Si tratta di uno degli esponenti più importanti nel campo della sismologia internazionale e molti dei suoi documenti originali sono stati ritrovati nel suo studio dal pronipote. In molte di queste carte si conserva un vero e proprio tesoro che mostra uno spaccato dell’isola avvolto ancora nel mistero. Grablovitz sul finire dell’ 800 fu testimone di una serie di fenomeni nei cieli di Ischia, gli stessi che, nella stessa zona, si sono presentati agli occhi di Salvatore e di tanti altri. Lo si ignora, ma qui a Ischia è molto frequente il turismo esoterico. In molti vengono qui e si appostano nella zona che da Sant’Angelo si estende fino a Zaro per assistere a queste luci. Qualche giorno fa, qui a Ischia, è approdato dal Messico uno tra i più grandi contattisti che ha voluto essere portato sull’Epomeo di notte per vedere queste luci. Tralasciando l’aspetto esoterico, durante la conferenza l’analisi è partita proprio da questi documenti di  Grablovitz in cui si indaga, tra le altre cose, su alcuni boati nei cieli di Casamicciola.  Fitta è la corrispondenza intrattenuta con Flammarion e padre Ignazio Galli. Quest’ultimo  fu il primo ufologo della storia e,  agli inizi del ‘900, pubblicò un fascicolo dal titolo “fenomeni luminosi durante i terremoti”;  una copia di questo volume fu inviato proprio a Grabloviz. Quest’ultimo continuava a registrare questi fenomeni, sia nell’ aria che in acqua tanto da chiedersi cosa fossero.Immagine3 Il governo fascista tentò di fargli credere che il mare dell’isola d’Ischia fosse disseminato da mine austro – ungariche, eppure nelle misurazioni mareografiche ogni fenomeno che avveniva era registrato solo sull’isola.  Siccome non ci sono faglie un’esplosione così forte in mare sarebbe dovuta essere registrata anche a Napoli, cosa che non avvenne. C’è qualcosa che in quel periodo non funzionò e subito dopo la morte di Grablovitz vennero confiscati dal governo fascista ben trent’anni di misurazioni che, probabilmente, si trovano oggi in un archivio segreto. In un altro fascicolo intitolato “Fenonmeni a largo di Sant’ Angelo” si legge che i santangiolesi erano  spaventati da esplosioni e luci che si alzavano in cielo, ancora oggi sia di giorno che di notte è possibile osservare questi fenomeni. «Dinanzi la documentazione storica – hanno dichiarato i due ricercatori –  è difficile controbattere. Molte informazioni son nascoste in archivi  segreti, ciò che è certo è che Grablovliz non era solo e siamo sicuri che altre persone a Ischia sanno di questi fenomeni. Il nostro è solo l’inizio di uno studio e questa cosa non è ben accetta dai ben pensanti». Tra le altre recenti scoperte il fatto che a Ischia ci fosse una loggia segreta chiamata Robur club, proprio come un romanzo fantascientifico di Verne dal titolo “Robur il conquistatore”. Nel testo si narra una montagna che tutti credevano essere una semplice montagna fin quando non iniziò a essere protagonista di strani fenomeni luminosi tra scosse e  boati. La popolazione, preoccupata, iniziò a pensare fosse un vulcano e il governo mandò un uomo per investigare. Quest’ultimo si rese conto che tutti questi fenomeni erano legati alla creazione di un oggetto capace di muoversi in aria, in terra e in mare, chiamato appunto Robur.  «In una cartolina Grabolviz viene invitato come ospite d’onore al Robur Club. Nell’ ’83 Casamicciola venne distrutta, nel 1906 ci fu un rombo del cielo, nel 1908 Verne pubblica Robur il conquistatore e l’anno dopo viene fondato a Ischia il Robur club. È innegabile: molti a Ischia erano al corrente di questi fenomeni, li studiavano e producevano documenti che, chissà perché  sono andati perduti».

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