ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5POLITICA

Terremoti, ecco perché la colpa non è soltanto della natura

Nell’isola d’Ischia, come altrove, la responsabilità del crollo delle case non è del terremoto, ma delle gravi omissioni e delle scelte politiche ed economiche volutamente sbagliate dei governi padronali, che governano da sempre l’Italia. Abbiamo un patrimonio edilizio privato, prevalentemente popolare, e pubblico ampiamente vecchio e non a norma antisismica e questo in un paese altamente sismico. Lo Stato borghese e capitalistico non garantisce la necessaria prevenzione antisismica neppure a tutti gli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici, e pretende che i lavoratori, che già vivono in difficoltà economiche, la garantiscano alla propria casa. I cittadini sono letteralmente spolpati dallo Stato con una tassazione che supera di parecchio il 50% del reddito e questo anziché investire nella prevenzione antisismica trasferisce le maggiori entrate statali al sistema bancario e finanziario speculativo per saldare un debito pubblico senza fine, che consente ai magnati della finanza di accumulare ininterrottamente montagne di profitti speculativi, legalizzati dai loro governi borghesi e clericali.

Il terremoto avvenuto nell’isola d’Ischia alle ore 20,57 del 21 agosto 2017, con ipocentro ed epicentro a Casamicciola Terme alta, magnitudo 4.0/4.3, ha fatto crollare edifici vecchi a suo tempo costruiti con materiali scadenti causando 2 morti e decine di feriti. Lo Stato si fa vedere a terremoto avvenuto, dove la prevenzione è sostituita da interventi di aiuto alle popolazioni colpite e quasi sempre con limitazioni e ritardi che esasperano i poveri terremotati. Auguriamoci che ciò non avvenga pure per i terremotati di Casamicciola Terme, Lacco Amento e Forio, così come purtroppo è avvenuto per le popolazioni del centro Italia, colpite dal terremoto di un anno fa. Comunque, noi non ci fidiamo del governo che stanzia miliardi per salvare la sanguisuga del sistema bancario e non mette in sicurezza antisismica il patrimonio edilizio della collettività. Se in Italia lo Stato avesse investito adeguatamente nella prevenzione antisismica non avremmo pianto i morti, sofferto per i feriti e vissuto i disagi della casa distrutta, mentre il popolo italiano avrebbe beneficiato della minore spesa della prevenzione rispetto al maggior costo della ricostruzione successiva al terremoto.

Per non parlare della pessima gestione mediatica stampa-radio-televisiva nazionale della sciagura, che ha stravolto gli avvenimenti parlando di un’isola distrutta, che ha incoraggiato la fuga dei turisti contribuendo a mettere in crisi l’attività economica dei nostri territori. In particolare è intollerabile il comportamento, tra gli altri mezzi di comunicazione di massa nazionali, della televisione di Stato, pagata coi soldi dei cittadini, che ha cavalcato vergognosamente le responsabilità dell’abusivismo edilizio in modo generalizzato, cioè di quello speculativo che ha effettivamente distrutto parte importante del patrimonio ambientale e paesaggistico dell’Isola e quello minore di necessità abitativa delle famiglie lavoratrici a cui lo Stato ha negato il diritto costituzionale alla casa. Così come non ha messo in evidenza le responsabilità delle amministrazioni locali che non hanno dotato il territorio dei piani regolatori per consentire ai cittadini di migliorare la propria condizione abitativa nella legalità

Un’informazione prevalentemente di parte che ha contribuito a dare sfogo a un certo ambientalismo straccione, da bettola e di bassa lega, avulso da ogni logica, ragionevolezza e scientificità. E’ semplicemente puerile, oltre che vergognoso sciacallaggio, l’uso strumentale e antipopolare dell’abusivismo edilizio di necessità da parte dell’ambientalismo istituzionale e di sistema. Le case possono essere costruite a prova di terremoto o meno indipendentemente dall’essere state edificate con o senza permesso a costruire, questo anche i più stupidi lo capiscono se non hanno altri interessi da difendere. Una casa abusiva costruita secondo le norme antisismiche col terremoto non crolla, mentre collassa quella col permesso a costruire edificata senza rispettare le disposizioni antisismiche. Il terremoto non centra nulla con l’abusivismo edilizio, che resta un male sociale nazionale voluto e consentito dallo Stato in tutte le sue articolazioni istituzionali. Abbattiamo l’abusivismo speculativo che beffardo regna indisturbato e prima di abbattere una casa abusiva di necessità abitativa diamo un tetto alternativo alle famiglie lavoratrici rimaste senza casa. In un paese civile non si butta sulla strada una famiglia dicendole arrangiati, così come lo Stato e il potere politico hanno fatto sino ad oggi: vergogna. Basta con lo sciacallaggio ambientalista, ancor più se mediatico, che favorisce i potenti e danneggia i poveri.

Il 28 agosto 2017 il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista ha chiesto, tra le tante altre cose, al Consiglio dei Ministri di consentire una verifica dello stato di agibilità dell’intero patrimonio edilizio dell’isola d’Ischia, sia di quello regolare che irregolare e interessato o meno da domanda di condono prevedendo che per gli edifici costruiti a norma antisismica nulla quaestio, che per quelli non antisismici si proceda alla loro messa in sicurezza sismica e unicamente per gli edifici della grande speculazione edilizia e per quelli realizzati in zone di pericolo idrogeologico si proceda all’abbattimento, però contestualmente assegnando una nuova casa economica e popolare ai nuclei familiari che hanno perso l’unica casa di abitazione. Ciò per dare una risposta seria e credibile allo sciacallaggio ambientalista, che anche nell’ultima dolorosa circostanza ha contribuito a creare confusione sulla questione.

Ads

Nel riconoscere e sinceramente apprezzare lo sforzo disumano compiuto dalle Forze dell’Ordine, dai volontari isolani della Protezione Civile e da tutti gli Isolani che hanno prestato i primi e preziosi soccorsi appena dopo la scossa sismica, non possiamo non denunciare la mancanza sull’Isola di un adeguato Presidio di Protezione Civile, attrezzato e finanziato dalla Regione Campania, fornito di professionalità e mezzi per un adeguato intervento immediato e consistente, considerato che il 21 agosto 2017 i primi soccorsi da Napoli sono arrivati sull’Isola con la nave ben lunghe quattro ore dopo la scossa tellurica. Tra l’altro, non è tollerabile che sull’Isola vi sia stabilmente un presidio di soli 12 Vigili del Fuoco. Questa è un’Isola, dove quantomeno per la Protezione Civile e l’Assistenza Sanitaria dobbiamo disporre di un’ampia autonomia di mezzi e professionalità, ogni ritardo nei soccorsi può essere fatale per la vita di chi vi abita o vi si trova per turismo o altro.

Ads

Altra non più tollerabile carenza per la sicurezza della vita sull’Isola è la non più ammissibile inattività dello storico Osservatorio geofisico della Sentinella a Casamicciola Terme, la cui apertura risale al 1885, ad opera dello scienziato Giulio Grablovitz, dopo il terremoto del 1883 che devastò i Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio con migliaia di morti. L’Osservatorio fu sciaguratamente chiuso nel 1923, a partire dal 1993 passò all’Osservatorio Vesuviano (OVe successivamente all’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV). Dopo l’ultimo terremoto abbiamo appreso che al momento della scossa due delle quattro postazioni di rilevamento del movimento della terra esistenti sull’Isola non funzionavano, una circostanza gravissima e intollerabile, di grave irresponsabilità per gli addetti al loro funzionamento in un territorio ad alto rischio sismico.

Il P.C.I.M-L. chiede al Presidente e alla Giunta della Regione Campania e all’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia di riaprire e riattivare rapidamente l’Osservatorio geofisico della Sentinella a Casamicciola Terme, per avere la possibilità di valutare con esattezza la portata di un eventuale terremoto e i conseguenti interventi sulla popolazione colpita. La natura fortemente sismica dell’Isola ci dice che un terremoto è possibile in qualsiasi momento della nostra vita. Questo pericolo incombente deve farci rivendicare al potere politico che ci governa, dal centrosinistra al centrodestra di natura borghese e capitalistica, la messa in sicurezza antisismica delle nostre abitazioni utilizzando nell’interesse della collettività le tasse che ci impone di pagare. Respingiamo e condanniamo ogni possibile ritardo che possa verificarsi nella fase emergenziale, nella messa in sicurezza degli edifici colpiti, nello sgombero delle strade dalle macerie per la ripresa economica delle zone interessate dal sisma, nella ricostruzione delle abitazioni e delle attività produttive danneggiate e nel sostegno adeguato al reddito della classe lavoratrice isolana. Il P.C.I.M-L. segue con attenzione e impegno la risposta concreta che ci aspettiamo dal Governo alle esigenze di vita degli Isolani colpiti in vario modo dal terremoto.

Domenico Savio, segretario generale del Pciml

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex