Terremoto e decreto, ci si mette anche Salvini: «Il condono di Ischia brutto segnale»

ISCHIA. Volendo prenderla a ridere, il fatto che una piccola isola del Mezzogiorno d’Italia possa diventare l’ombelico del mondo e assurgere addirittura a motivo di frizione nell’attuale Governo, potrebbe essere un fatto di cui andare ipoteticamente anche fieri. Il problema, però, è che qui non c’è davvero nulla da ridere perché parliamo di ricostruzione e soprattutto di questo benedetto art. 25 che riguarda le procedure di condono con tutti gli annessi e i connessi. Siamo davanti a un argomento del quale ormai parlano tutti, anche deputati e senatori che non sanno nemmeno cosa tratti l’argomento in questione: in tanti sparano cazzate a vanvera, favorito anche da chi ha inteso dare una interpretazione diversa a quel cavillo inserito nel cosiddetto Decreto Ischia e che nelle intenzioni mirava (e mira, ci piace ancora pensare) principalmente a non lasciare sfollati e vittime del sisma senza un tetto sulla testa. Si è invece arrivati addirittura a parlare di condono tombale, espressioni assolutamente senza senso che per quanto ci riguarda nemmeno meriterebbero di ricevere quattro righe sull’ultimo dei blog locali. E invece la stampa nazionale ci sguazza, qualche altro politicozzo si rende conto che l’argomento tira e ci va a nozze e anche dalle nostre parti non manca chi sostiene un giorno che deve essere bianco e l’altro nero. L’importante è esagerare, sia nel bene che nel male, senza mai farsi capire: così recitava una vecchia canzone, e la strofa tutto appare fuorché sbagliata.

In tutto questo bailamme mancava ancora qualcuno all’appello. Quel qualcuno è un pezzo da novanta e si chiama Matteo Salvini. E’ il Ministro dell’Interno, leader di quella Lega che di recente ha deciso di mettere le tende anche sull’isola d’Ischia e di farlo ironia della sorte partendo proprio da quella Casamicciola la cui zona alta – è doveroso ricordarlo – è stata letteralmente devastata dal sisma dello scorso 21 agosto. Certamente Vitale Pitone e i suoi non potranno essere contenti dell’uscita del loro numero uno, così come Matteo Renzi con le sue parole certamente non aveva dato un contributo alla causa del Pd locale, già alle prese con una crisi di identità in linea con il partito su scala nazionale. Tutto nasce quando il buon Matteo, ci piace ricordarlo uno di quelli che ha visitato la zona rossa constatando il quadro di devastazione, ha deciso di aprire un nuovo fronte di braccio di ferro con il Movimento 5 Stelle dopo quello relativo al decreto fiscale. Anche stavolta c’è di mezzo un condono ma si tratta di quello edilizio e le parole di Salvini sono rimbalzate ieri su tutti i media sintetizzati con un telegramma: “Il condono Ischia non è un bel segnale”. Poi volendo rendere più chiaro il discorso, il capogruppo Riccardo Molinari, il presidente della Commissione Trasporti Alessandro Morelli e i deputati della lega hanno dichiarato all’unisonol leader leghista ha aggiunto anche ulteriori dettagli: “Siamo sicuri che gli amici dei 5Stelle appoggeranno il nostro emendamento che evita regali a migliaia di abusi edilizi commessi a Ischia”. Se qualcuno può avere ancora qualche dubbio arriva anche il viceministro Roberto Rixi a rincarare la dose: “L’emendamento che presenteremo come Lega è una misura di buon senso che evita regali a migliaia di abusi edilizi commessi a Ischia. Pertanto siamo certi che possa trovare il sostegno anche dei colleghi dei 5Stelle”.

Ma ritorniamo a Salvini. Che dice che il condono non è un bel segnale e vagli a spiegare certi dettagli, sarebbero troppa roba anche per il Matteo per il quale… prima gli italiani ma evidentemente non gli isoani. Tra l’altro il leader leghista proprio ieri ha postato un video sul suo profilo ufficiale Facebook mentre si trovava dalle parti di Bolzano. Rivolgendosi in diretta a elettori, simpatizzanti e cittadini, ha esclamato in maniera categorica: “Questo governo non andrà a casa per far contenti quelli del Pd ma una cosa deve essere chiara. Sono due giorni che gli amici del 5Stelle dicono tante cose e dunque faccio una precisazione: io non sono nato per condonare niente a nessuno. Chi se ne frega dei condoni! La Lega è nata per combattere mafiosi, corrotti e corruttori, sono dalla parte di tutti gli italiani, degli imprenditori e anche di quelli che sono vittime di Equitalia. Ma del resto, onestamente, davvero non me ne può fregar di meno”. Più chiaro di così davvero non si può. E così ci risiamo con le scaramucce politiche e con tanti, troppi sfollati, che attendono di capire cosa ne sarà di loro e soprattutto delle loro case dopo che la politica ha messo in scena l’ennesimo teatrino. Ma di applausi a scena aperta, almeno da queste parti, proprio non ne arrivano. E non crediamo ci sia bisogno di spiegare il perché.

Gaetano Ferrandino

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