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Il terrore di una scossa rivissuto da chi un anno fa era in vacanza a Ischia

DI GIOVANNA FERRARA

Erano le 20.57 di lunedì 21 agosto 2017 quando la terra iniziò a tremare. Per i turisti, tantissimi in quel periodo sull’isola verde, e per i residenti, l’estate si fermò nel peggiore dei modi. Prima un boato poi la consapevolezza di quello che stava accadendo. Le suppellettili che cadevano, i mobili che si spostavano e poi il black-out, i crolli.  Una scossa di magnitudo 4 della scala Richter con epicentro a circa 1 km a sud ovest da Casamicciola Terme in prossimità di località Maio, con ipocentro a 1.73 km di profondità. Una scossa che fece due morti e affossò la stagione turistica. Poi ci sono stati i danni alle case, alle cose. Il terremoto, nonostante non tutti l’abbiano percepito della stessa violenza, e moltissimi turisti in più comuni dell’isola abbiano continuato la cena inconsapevoli dell’accaduto, reato panico tra i cittadini più vicini all’epicentro per via di un black-out, di breve durata. Intanto da Napoli iniziava a mobilitarsi la macchina dei soccorsi intenta ad aiutare l’unico nucleo familiare rimasto intrappolato sotto le macerie della piccolissima frazione interessata dal sisma, famiglia tutta miracolosamente salva. Due le vittime: Lina Balestrieri in Cutaneo, 59 anni, di Barano d’Ischia ma residente a Ischia, mamma di 6 figli. È la prima che è stata rintracciata nella notte, schiacciata dal cornicione di una chiesa che le è crollato addosso dopo aver parcheggiato l’auto e mentre stava per entrare in chiesa. La seconda persona morta, rimasta sepolta nella casa crollata in località Maio, sempre a Casamicciola, si chiamava Marilena Romanini, 65 anni, nata a Brescia, ma residente a Monte San Giusto (Macerata). Era una turista ospite di alcuni amici sull’isola. Ma come ricordano quel terremoto chi lo visse con terrore? Riviviamo quella serata nei racconti di chi l’ha vissuta

“Ho preso mia figlia che era sul seggiolone e ci siamo riparati sotto un arco portante”, questa la testimonianza di Erika di Savona in vacanza a Ischia con il marito Fabrizio e la figlia di due anni. Erika era incinta al quinto mese quando ha avvertito la scossa di terremoto ed ha cercato di mantenere la calma. “La scossa non mi sembrava così forte ed è durata poco”, ha raccontato. “Non siamo scesi in strada perché avevamo paura di fare le scale per il timore che crollassero. Poi ci siamo resi conto che nella zona Ponte, dove ci trovavamo, non sono stati danni e ci siamo tranquillizzati”. “Ho avuto paura – ci dice Gino proprietario di un b&b sito a circa un chilometro da piazza Maio – dal terrore sono svenuto. Inizialmente pensavo si trattasse di un’esplosione. Non avevo capito che fosse un terremoto. Sono originario dell’Irpinia ed ho vissuto il sisma del 1980. Ma è stato qualcosa di totalmente diverso”. Mentre Gino ci racconta i suoi ricordi gli occhi si fanno lucidi. “Avevo la struttura piena. C’erano tanti ospiti. Negli attimi del terremoto pensavo a loro. Credevo di aver perso tutto. Dal rumore dell’esplosione pensavo che fosse crollato tutto. Ed invece per fortuna no. Ho subito piccoli danni. Ho dato la possibilità ai miei ospiti di andar via e la risposta più sorprendente mi è arrivata da alcuni turisti russi. Mi hanno chiesto una bottiglia di spumante. Mi hanno invitato a festeggiare con loro perché nessuno all’interno della nostra struttura si era fatto male. Non sono voluti andar via ed hanno proseguito la vacanza”. Valentina e Sonia, erano in vacanza ad Ischia. Le prime vacanze da sole. “Oggi con il senno di poi – ci dicono – non andremmo via così precipitosamente. La sera del 21 agosto eravamo nella stanza del nostro albergo. Stavamo sul letto in attesa della telefonata di altri amici per organizzare per la serata. La scossa di terremoto ci ha sbalzato dal letto. Avevamo difficoltà ad aprire la porta perché bloccata ed il blackout ci mandò in tilt. Così prese dal panico, subito dopo la scossa prendemmo le nostre cose e lasciammo l’isola. Probabilmente se avessimo riflettuto un po’ saremmo rimaste sull’isola. Ma quest’anno siamo tornate. Abbiamo una vacanza da completare”. Dello stesso parere Maria. “Ero a Casamicciola la sera del terremoto. Alle 21 stavamo stavamo cenando nella sala del ristorante dell’hotel dove alloggiavo e ci sono stati momenti di panico. È stato terribile. Per fortuna c’è stata una grande compostezza da parte del personale dell’albergo che ha rassicurato tutti gli ospiti. Io e la mia famiglia eravamo arrivati da un solo giorno e volevamo restare. Purtroppo i miei figli erano turbati. Il più piccolo aveva perso la parola con grande tristezza nel cuore la sera stessa della scossa abbiamo lasciato hotel e partiti alle 2 di notte con una nave traghetto. Tornerò a Ischia. Tornerò perché Ischia è magica”.

 

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