Sotto Tiro di Mizar, l’isola nella crisi di sistema
Ischia, come l’Italia, è sprofondata in una crisi di sistema. E’ sotto gli occhi di tutti il caos politico che attanaglia l’Italia. E’ sotto gli occhi di tutti la crisi che attanaglia le sei amministrazioni dell’isola. La crisi del nostro territorio inizia nei primi anni ottanta del secolo scorso quando si diede l’avvio ad uno sviluppo senza programmazione.
La colpa è tutta degli amministratori? No, la colpa maggiore è di noi cittadini. I nodi dei mali dell’isola stanno arrivando al pettine. Sentenza della Corte dei Conti che stabilisce i primi provvedimenti per la mancata acquisizione già dalle legge 47/85 ai Comuni delle opere edilizie abusive. La mancanza del collaudo del Polifunzionale, la mancanza di opere strutturali come il depuratore, i sessantamila mezzi di trasporto che rendono l’isola invivibile, i trasporti marittimi, il terremoto di Casamicciola, l’isola spezzettata in sei amministrazioni, la mediocrità delle classi dirigenti e degli attuali amministratori, la miopia delle classi imprenditoriali sono conseguenza che 60.000 abitanti si sono chiusi in un egoismo personale facendo diventare una isola meravigliosa l’esempio delle scelleratezze nazionali.
L’isola deve risvegliarsi dal letargo del pseudo benessere in cui è caduta. Chi lo deve fare? Chi lo può fare? Se prendiamo coscienza della situazione in cui siamo caduti si potrà insieme agli organi amministrativi dell’isola iniziare a pensare come uscire dalla crisi. Ma quando sull’isola abbiamo Sindaci come quelli di Barano, Forio e Serrara Fontana che per loro specifici interessi non capiscono che solo un Comune Unico e una coesione sociale di tutti gli abitanti dell’isola potrebbero creare il cambiamento, il sole sorgerà per godercelo ma non vedremo la svolta necessaria per iniziare a far vedere a tutti noi un nuovo futuro.