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Sotto Tiro di Mizar, come ti ammazzo Sant’Angelo

 

Nella sala d’attesa di un medico incontro una simpatica signora di Sant’Angelo. Parla con piacere e mi faccio raccontare Sant’Angelo d’inverno. Mi accorgo che ama il suo villaggio e ne conosce le dinamiche.Mi dice che negli ultimi anni non vi è la posta, la banca, un negozio di alimentari, il bar non è sempre aperto, la farmacia, il barbiere, il calzolaio, l’asilo. Di conseguenza il paese si è ridotto d’inverno ad ospitare meno di cento persone. Anziani pensionati,cinque-sei bambini, nessun punto di aggregazione. Con tristezza mi dice che Sant’Angelo ormai è come un borgo qualsiasi dei tanti borghi abbandonati d’Italia.

Dopo due consiliature di Cesare Mattera ed una e mezza di Caruso quello che doveva essere uno dei punti di forza per destagionalizzare il turismo dell’intera isola è diventato un deserto. La signora mi dice che le amministrazioni di Serrara Fontana sanno solo sfruttare il territorio. Un parcheggio, un porto e un po’ di tassa di soggiorno per portare a casa soldi. E niente più. Anche la situazione estiva a Sant’Angelo è precaria.

Ho l’impressione che gli ultimi Sindaci abbiano potuto poco in mancanza di una classe dirigente ed imprenditoriale. La fortuna di Sant’Angelo si è basata quasi interamente sulla spinta propulsiva del Miramare. Venuta meno la spinta che la famiglia dava a questa struttura e passando i vecchi costruttori del turismo del posto la mano ai successori è crollato tutto.

In quaranta anni come agente immobiliare e promotore turistico ho messo in contatto  decine di grosse imprese internazionali con operatori locali. Un progetto che mi affascinava era quello di creare un villaggio che desse all’esterno la sensazione di essere guidato da una sola organizzazione. Conoscendo gli isolani nel progetto era previsto una società di gestione solo per servizi annessi al turismo lasciando piena operatività, ma con un solo centro di prenotazione,agli albergatori. Il rappresentante della società che elaborò il progetto, una delle grandi multinazionali del turismo, rimase allibito di fronte alla pochezza dei personaggi in campo. E predisse come sarebbe andato a finire.

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Certo le amministrazioni di Serrara non fecero molto per mediare questo progetto. Ora che Sant’Angelo è ridotta in questi termini e Forio la sta seguendo a ruota si potrebbe avviare un discorso per un turismo invernale? Caruso che nei primi cinque anni ha espresso,come sindaco, qualcosa ora sembra trascinarsi con stanchezza verso la fine della consiliatura. Eppure è giovane e se non fa lui qualcosa chi lo deve fare?

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