CULTURA & SOCIETA'

Pio Monte, dopo 400 anni una donna presidente

Annunciato il nuovo governo che guiderà l’istituzione di via dei Tribunali proprietaria anche del complesso ubicato a Casamicciola: si insedia ufficialmente la neo soprintendente Fabrizia Paternò di San Nicola

Il Pio Monte della Misericordia ha annunciato il nuovo governo che guiderà nei prossimi anni l’istituzione-museo di via dei Tribunali, che detiene peraltro il possesso della struttura ubicata sul lungomare di Casamicciola Terme che proprio negli ultimi tempi è in odore di cessione a una cordata tedesca che avrebbe intenzione di realizzare in loco un resort di lusso con un investimento di almeno cinquanta milioni di euro e un progetto a dir poco mastodontico. La notizia contiene certamente un qualcosa di storico dal momento che il testimone passa e il testimone passa per la prima volta dalla fondazione dell’Ente benefico (1602) e dunque in oltre quattrocento anni ad una donna, la neo soprintendente Fabrizia Paterno’ di San Nicola. Nell’occasione è stato anche presentato il “Rapporto di attività 2015-2021” che, informa l’Ente, pure «per la prima volta» racconta «nel complesso le molteplici attività di assistenza, beneficenza e culturali promosse». Ideatore e coordinatore scientifico del Rapporto di Attività 2015-2021 è il professor Ludovico Solima, ordinario dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, consulente scientifico del Pio Monte.

Al fianco della nuova soprintendente, restano Nicola Caracciolo di San Vito, Floriana Carignani di Novoli, Riccardo Imperiali di Francavilla, Carlo Sersale, Riccardo d’Andria di Montelungo e Alberto Sifola di San Martino, tutti intervenuti al commiato di Alessandro Pasca

L’annuncio particolarmente significativo è arrivato ieri nel magnifico Salone della Quadreria del Pio Monte. Al fianco della nuova soprintendente, restano Nicola Caracciolo di San Vito, Floriana Carignani di Novoli, Riccardo Imperiali di Francavilla, Carlo Sersale, Riccardo d’Andria di Montelungo e Alberto Sifola di San Martino, tutti intervenuti al commiato di Alessandro Pasca, che peraltro sull’isola è molto conosciuto oltre che particolarmente apprezzato specialmente come interlocutore del Comune di Casamicciola Terme in questi lunghi anni. «Ascolto, dono e accoglienza» sono «i valori con cui l’Istituzione del Pio Monte della Misericordia opera dal 1600, e che ancora oggi si tramandano di governo in governo», ha detto Paterno’ nel salutare il nuovo impegno in seno al Pio Monte.

l report delle attività

«Ascolto, dono e accoglienza» sono «i valori con cui l’Istituzione del Pio Monte della Misericordia opera dal 1600, e che ancora oggi si tramandano di governo in governo», ha detto Paterno’ nel salutare il nuovo impegno

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Nel “Rapporto” di Solima vengono enumerati 221 associati, tra i quali 71 donne e 25 giovani, sotto i 40 anni; ed oltre 30 progetti sociali promossi anche con 14 partner; più di 340 tra immobili e fondi rustici nel patrimonio immobiliare; oltre 1.500 oggetti d’arte, tra cui 160 dipinti dal XV al XX secolo, compresa la celeberrima Madonna della Misericordia (o Sette Opere) del Caravaggio; circa 17.000 volumi a stampa dal XVI al XXI secolo; 480 metri lineari di documenti d’archivio dal XIV al XX secolo e oltre 60 opere di arte contemporanea; oltre 400.000 visitatori dal 2015 al 2020. L’intero edificio è stato musealizzato nel 2005. Il Pio Monte della Misericordia è tra i 122 enti privati filantropici in Italia riuniti in Assifero (Associazione italiana delle fondazioni di erogazione).

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Le origini

Il Pio Monte nasce su iniziativa di sette giovani nobili i cui nomi, legati alla Storia del Mezzogiorno se non del vecchio continente, ancora campeggiano all’ingresso dell’Ente: Cesare Sersale, Giovan Andrea Gambacorta, Girolamo Lagni, Astorgio Agnese, Giovan Battista d’Alessandro, Giovan Vincenzo Piscicelli e Giovanni Battista Manso. All’ospedale degli Incurabili solevano programmare le loro attività benefiche, prima della nascita del Pio Monte stesso, fondato nel 1602, quando i sette riuscivano ormai a raccogliere robuste somme di denaro da destinare gli ultimi, ammalati e affamati, o al riscatto dei cristiani rapiti da pirati (di queste operazioni restano prove documentali all’Archivio della Fondazione BancoNapoli), l’assistenza ai carcerati e alle vittime di usura, miserie tra l’altro molto simili a quelle odierne. Lo Statuto del Pio Monte è del 1603, approvato presto dal viceré Giovanni Alfonso Pimetel de Herrera e due anni più tardi avallato dal papa Paolo V. Il manifesto del Pio Monte fu da subito, e probabilmente resta, la Madonna della Misericordia del Caravaggio (o Sette Opere di Misericordia), che vi mise piede quasi all’alba dell’opera, nel 1606, quando era in fuga e, accolto dai sette, gli lasciò, per la somma di 400 ducati, questo capolavoro immortale, carico di dannazione terrena e di slancio nella disperata speranza di salvezza. E questo è solo l’inizio dell’avventura secolare.

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