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Sotto Tiro – Workshop “Torri in festa 2017”

Interessante l’iniziativa delle Torri in Festa che si sta portando avanti da alcuni anni. Gli interventi di architetti, studenti e professori stanno allargando il dibattito e finalmente, forse, si incomincia a ragionare in termini scientifici dei vari progetti per ridurre i danni di interventi sul territorio fatti da rozzi amministratori comunali e da faccendieri che hanno solo pensato a guadagnare in proprio a danno di un territorio fantastico ridotto ai minimi termini.

La domanda che mi sono posto nel leggere negli anni i progetti proposti all’attenzione dei cittadini è se questi progetti rispecchiano l’anima e la cultura delle popolazioni ischitane e di chi dovrebbe usufruire successivamente dei benefici di queste strutture o idee. Con la creazione del parcheggio sul porto di Forio e la costruzione del parcheggio della Siena ad Ischia Ponte si è fatta la scelta di portare l’auto sul bordo del mare e non arrivare ad Ischia Ponte o al porto di Forio con una mobilità diversa.

Sicuramente il prof  Gigiotto Rispoli ricorderà le riflessioni che si facevano alla fine degli anni ottanta nella sezione del Partito Socialista Italiano di Ischia Ponte. Per Ischia si pensava ad una larga zona che evitasse l’ingombro auto sulle strade su tutto il territorio a valle di Fondo Bosso e la creazione di una grande oasi di vivibilità. Rispoli raccomandava una passeggiata dall’inizio della Pineta Villari da Fondo Bosso al mare. Con 106 licenze di taxi e microtaxi, con decine di auto da rimessa e tanti bus elettrici si sarebbe assicurata la mobilità dei cittadini della grande ZTL. Avrebbero circolato nel Comune non più di 200 automezzi. Per Forio l’idea mia era quella di creare un tunnel che partisse dalla Pensione Tirrenia e che attraversasse il porto in modo da creare in superficie una connessione tra ristoranti e mare con una grande piazza al posto dell’attuale parcheggio che potesse diventare un punto di vita sociale per il turismo di Forio. Ristoranti, mare,piazza. Le auto sarebbero uscite sulla litoranea per Citara dopo il tunnel.

Era in costruzione il raddoppio della strada di ingresso a Forio e nella corsia lato mare suggerii di creare nel sottostante spazio a confine con il porto negozi e laboratori a servizio del porto stesso. Gli amministratori del tempo mi dissero che esisteva la fogna delle Peese che era un ostacolo insuperabile. Bontà loro. I fondi europei erano enormi per portare avanti questo progetto.

E bisogna anche ricordare che il terminal naturale del porto poteva essere l’ampia zona di terreno esistente nelle vicinanze del campo sportivo che ancora adesso è in uno stato di abbandono. Avevo sperato nelle capacità di Francesco Del Deo di riprendere il progetto. Ma ancora una volta mi sono illuso.

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