POLITICAPRIMO PIANO

Enzo Ferrandino: «Io stanco della politica? E’ una scemenza»

Lunga intervista al sindaco d’Ischia che fa un bilancio delle elezioni regionali, dice la sua su quanto sta succedendo a Lacco Ameno e poi respinge al mittente un recente “rumor” di paese

Voglio partire da alcune considerazioni legate alle elezioni regionali. Qual è il dato che emerge complessivamente da quello che è stato l’esito del voto sulla nostra isola?

«Va detto in premessa che Ischia è andata nel solco di quella che è stata la tendenza regionale, con un voto massiccio in favore del governatore uscente Vincenzo De Luca. E, attenzione, parliamo di un plebiscito che non era affatto scontato, perché spesso l’isola va in controtendenza e comunque vanta una componente di centro destra che nelle elezioni non amministrative esce fuori sempre in maniera marcata non essendo il voto caratterizzato dal civismo e della personalità dei candidati. E poi naturalmente ci sono altre valutazioni da fare».

Quali?

«In paese spesso si dicono delle scemenze, e anche questa lo è. Mai come adesso siamo protesi a portare avanti una serie di iniziative che cominciano anche a dare dei frutti e l’ultima in ordine di tempo è proprio Piazza degli Eroi, che è oggetto di giudizi positivi da parte dei cittadini e degli stessi turisti…»

«L’affermazione forte ottenuta da De Luca è figlia della considerazione che l’elettorato nutriva nei confronti del governatore, ma che non va vista solo in relazione al suo atteggiamento determinato nel periodo della crisi del Covid, ma anche per aver saputo mantenere dritta la rotta per l’intero mandato che lo ha visto nei panni di presidente della giunta regionale. Certo, la pandemia e le iniziative messe in atto hanno contribuito e non poco a rafforzare la sua immagine e il risultato a quel punto è stato quasi conseguenziale».

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Restiamo senza consigliere regionale di matrice ischitana, se dovessi dare un giudizio delle singole performances dei candidati quali sarebbero i tuoi giudizi?

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«Credo che un ottimo risultato lo abbia conseguito Lucia Fortini, assessore uscente tra l’altro alla Pubblica Istruzione e Politiche Sociali. A Ischia, in particolare, ha raccolto circa 850 preferenze e sono numeri apprezzabilissimi se si considera la presenza del candidato locale Maria Grazia Di Scala. Sono particolarmente contento perché la Fortini è stata vicina alla nostra amministrazione in questi cinque anni, anche perché il sostegno che le abbiamo garantito non mancherà di dare i suoi frutti al paese».

Inutile girarci intorno, questa era anche l’occasione per contarsi e per pesarsi. Sotto questo punto di vista il banco di prova ritieni sia stato superato dalla tua maggioranza?

«Ho avuto modo di dire in un recente passato che chi amministra un paese, in queste situazioni , sbaglia nel voler affermare o comunque profondere uno sforzo per “contarsi” e questo per tutta una serie di motivazioni».

Prova a spiegarcele.

«Le Regionali? Un ottimo risultato lo ha conseguito Lucia Fortini che a Ischia, in particolare, ha raccolto circa 850 preferenze e sono numeri apprezzabilissimi se si considera la presenza del candidato locale Maria Grazia Di Scala. Tra i candidati isolani davvero apprezzabili le performances di Silvitelli e Iacono»

«L’amministrazione ha cercato di esprimere un voto che potesse avere un respiro politico, andando a sostenere dei candidati che precedentemente si erano spesi sul territorio per cercare di aiutarci. Poi chiaramente da questo sostegno derivano dei numeri che – a mio avviso – anche al più distratto degli analisti faranno venir fuori un risultato decisamente positivo per la nostra maggioranza. Non bisogna dimenticare che l’amministrazione era catalizzata su più di una candidatura e in ognuna di queste abbiamo registrato buone performances. Insomma, abbiamo dato un contributo notevole nell’ambito di quello che sarà il nuovo governo regionale».

Ma è giusto dire che le regionali sono anche un primo test in vista delle sia pur lontane amministrative, o parliamo di due cose distinte e separate?

«Io non credo nella valenza di cose del genere, soprattutto quando il risultato registrato è positivo. E’ anche vero che se lo si porta a casa negativo, in prospettiva può avere ripercussioni ed incidenze negative. Ma voglio sottolineare un altro aspetto: la Fortini, ad esempio, è stata sostenuta dall’amministrazione perché in questi cinque anni ci è stata molto vicina su tante problematiche come ufficio di piano, edilizia scolastica: queste sono le motivazioni per le quali ci siamo prodigati. Siamo certi che il rapporto con la Fortini anche in prospettiva sarà fruttifero. E poi…».

E poi?

«Mi piace sottolineare che comunque parliamo di un candidato locale, perché lei risulta residente nel nostro Comune già da tempo, pubblicamente più volte ha manifestato la sua affezione per l’isola dove da sempre trascorre le vacanze, dove i genitori si sono conosciuti e dove lei stessa ha conosciuto il marito. Insomma, Ischia è una terra con cui c’è proprio un feeling particolare».

C’erano diverse candidature isolane. Puoi dare un giudizio su chi ti ha sorpreso di più in un verso o nell’altro?

«A Lacco Ameno c’è una partita in perfetta parità, con due candidati che sono sospinti da forti motivazioni. Mi dispiace per la piega che sta prendendo la campagna elettorale, sarebbe opportuna maggiore freddezza sarebbe. Anche se mi rendo conto che a parlarne da lontano è sempre tutto molto più semplice»

«Mi ha sorpreso positivamente il risultato di Peppe Silvitelli, per il consenso riscosso tanto a Casamicciola che nel resto dell’isola, cosa che non era affatto scontata. Lo stesso risultato ottenuto da Vito Iacono a Forio, e non solo, lo ritengo indice di un attivismo storico che è stato ripagato dall’elettorato. Dispiace solo che nell’ambito della “roulette” dei seggi scattati per le liste minoritarie il buon Vito non sia stato più fortunato. E’ vero che le urne sono il maggior strumento di democrazia, ma è altrettanto indubbio che alle volte i sistemi elettorali sono tali da necessitare anche del supporto della dea bendata».

Non possiamo non fare anche un passaggio su quanto sta accadendo a Lacco Ameno.

«A Lacco Ameno c’è una partita in perfetta parità, con due candidati che sono sospinti da forti motivazioni e argomentazioni percepite in egual misura dall’elettorato. Mi dispiace la piega che sta prendendo la campagna elettorale perché, al netto delle circostanze, conosco entrambi i contendenti e a mio avviso una maggiore freddezza sarebbe opportuna. Anche se mi rendo conto che a parlarne da lontano è sempre tutto molto più semplice».

Beh, la sensazione è che però quando togli il freno a mano e pigi contro l’acceleratore, si rischia di finire contro il muro.

«Non è mai un fatto positivo e raccomandabile togliere il freno a mano, ma ripeto: da lontano è facile manifestare giudizi, ma se dovessi trovarmi a quattr’occhi con Domenico e Giacomo mi permetterei di suggerire una maggiore compostezza rispetto alle dinamiche che si sono innescate. L’appello che faccio ai cittadini di Lacco Ameno, è quello di esprimere un voto quanto più sereno e costruttivo possibile».

In una realtà come la nostra bisogna correre anche dietro alle voci di paese, è inevitabile. Cosa c’è di vero in quella secondo cui Enzo Ferrandino sarebbe stanco e non più così appassionato dall’esperienza politico-amministrativa?

«Mettiamola così: in paese spesso si dicono delle scemenze, e anche questa… è una scemenza. Con gli amici dell’amministrazione mai come in questa fase siamo entusiasticamente protesi a portare avanti una serie di iniziative che cominciano anche a dare dei frutti e l’ultima in ordine di tempo è proprio Piazza degli Eroi, che è oggetto di giudizi positivi da parte dei cittadini e degli stessi turisti. Non solo, stiamo lavorando alla progettazione della Riva Destra e della scuola Rodari ma impegnati anche negli interventi a via Quercia per la messa in sicurezza dei costoni, opere queste che si aspettavano da tempo. Ripeto, quelle cui facevi riferimento sono voci messe in giro ad arte: a Ischia c’è tanta “propaganda sovversiva” e devo prendere atto che evidentemente non siamo adeguatamente attrezzati con la “contraerea”, questo è un nostro neo. Sai, siamo più protesi a fare le cose che a propagandarle. Però…».

Però?

«Mi sento nettamente di rinnegare queste voci, definendole completamente campate in aria. Dai, tiriamo dritti per la nostra strada».

La ritardata riapertura delle scuole ha regalato un altro paio di weekend all’insegna del turismo di prossimità. L’aria che tira adesso però non promette nulla di buono in vista dell’autunno, il turismo pare destinato a fermarsi. Cosa andrà fatto per mettersi alle spalle limitando i danni l’inverno che ormai è alle porte?

«Lo ripeto ancora una volta, c’è bisogno assoluto di un intervento del Governo centrale a sostegno dei Comuni ad economia turistica, questo è inevitabile e urgente. E pensate che Ischia ha pure rappresentato un’eccezione rispetto ad altri contesti, noi abbiamo comunque avuto il “cuore” dell’estate caratterizzato da movimentazioni di arrivi e partenze significative e prossime nelle cifre a quelle degli anni precedenti. E questo testimonia anche il merito del nostro territorio che ha una innata e spiccata vocazione all’ospitalità, tra l’altro apprezzata da coloro che ci scelgono e vengono in vacanza anche in questi momenti delicati. Il nostro, tra l’altro, è un turismo eterogeneo composto da fasce diverse di clientela, anche basse e chiassose, ma in questa fase abbiamo dovuto “digerire” di tutto. Avremo tempo per porre in essere iniziative finalizzate a migliorare la domanda turistica sulla nostra isola. Ma servono sistemi di sostegno all’economia, su questo non si transige, nella speranza che a marzo 2021 la stagione possa rimettersi in sesto a pieno regime».

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