Non è la prima volta che tratto questo argomento, ma per quel che fin’ora è stato ottenuto, si sta ancora al nastro di partenza. Ed allora voglio tornarci su, analizzando il problema, al fine di scuotere una volta per tutte la coscienza dell’amministrazione comunale di turno, guidata da Enzo Ferrandino, con la speranza che abbocchi all’amo (si fa per dire). Volendo, quindi, dare uno sguardo, niente affatto fuggevole, alla nostra toponomastica cittadina, ossia ai nomi delle strade di Ischia Comune capoluogo, si capisce benissimo come i locali amministratoti, vecchi e nuovi, hanno dormito e dormono sul significato sociale e culturale che, considerato non prioritario, lo si è lasciato fino ad oggi volutamente inaffrontato, evidentemente per non…far torto alla storia. Lo stradario locale registra strade, vicoli, piazze e “larghi” con insignificanti denominazioni solo di riferimento, e come tali da sempre vengono riconosciuti. Ad esempio, consideriamo: Vico Marina, Vico Montagna, Lo Stradone, Via Osservatorio, Largo Convento, Via Nuova Cartaromana, Via Vecchia Cartaromana, Via Acquedotto, Via Montetignuso, Via Nuovo Macello, Via Catavola, Via Camormile, Via Fornaci, via Dello Stadio, Via Foce,Piazza Croce, Piazza, Via Porto, Via Quercia, Via Fasolara, Via Campagnano, Via Spalatriello, il Piazzale delle Alghe ecc. Queste sono strade e piazze con denominazioni che fanno riferimento solo alla località che attraversano o ad identificazione inventata dalla volontà popolare. Avrei capito e lo avrei accettato se le suddette strade e piazze si fossero chiamate, per esempio, tipo Via dei Caprettari a Roma, dove i burini vi portavano le capre o Via dei Pastai a Firenze, dove erano ubicate piccole e famose fabbriche di pasta, o via dei Chiavettieri a Napoli dove operavano piccoli artigiano nella fabbricazione delle chiavi di ogni tipo o via dei Guantai dove sempre a Napoli si realizzavano e si vendevano i guanti in vecchie botteghe. Lasciare, invece, qui ad Ischia che Via Cartaromana si debba continuare a chiamare col nome della trascuratissima spiaggia del Golfo Aragonese, o Via Acquedotto che debba ancora portare il nome di una vecchia struttura con condotta idrica non più in essere, nonostante ci siano i Pilastri a ricordarlo, e via di seguito mi sembra anacronistico, riduttivo ed irrispettoso nei riguardi del ricordo di tanti personaggi del passato che attraverso la politica, la religione, l’arte, la scuola, la letteratura ed il lavoro in forma speciale, hanno magnificati il proprio impegno nella società civile tanto da entrare di diritto nella storia della nostra terra. Che male vi sarebbe, ad esempio se la Via Nuova Cartaromana la si intitolasse all’Avv. Gugliemo Washimps, vecchia e prestigiosa figura di Ischia degli anni ’50, quando ricopriva le cariche di Sindaco di Ischia prima e di operoso presidente della Provincia di Napoli dopo, al servizio sempre dei suoi compaesani nella buona e nella cattiva sorte ? Credo, nessun male, anzi. All’epoca, fu proprio Gugliemo Washimps a volere che il progetto della Via Nuova Cartaromana si avviasse sostenendolo fino alla sua realizzazione. Non ci sarebbe nulla di male se il Piazzale antistante le ex carceri (Punta Molino) venisse intestato al grande cantautore Ugo Calise per il quale è in corso una ufficiale richiesta da parte dell’Associazione Culturale TIFEO di Ischia. Cosa ci sarebbe di strano se Vico Marina ad Ischia Ponte prendesse il nome del prof. Piero Malcovati che nel 1951 acquistò e rilanciò la vecchia villa a mare dello Scuopolo e la abitò con tutta la sua famiglia ospitandovi nel periodo estivo la bella società del tempo in memorabili feste notturne. Ospite d’eccezione il Cav. Angelo Rizzoli ed il suo seguito. Malcovati fu grande luminare della medicina, generoso ginecologo e grande esperto del corretto uso delle terme, tanto da convincere lo stesso Rizzoli a venire ad investire a Ischia nel settore. Detto fatto. E fu la fortuna dell’isola. Cosa ci sarebbe di strano se il Piazzale delle Alghe venisse intestato al dott. Giacomo Deuringer inguaribile appassionato della nostro isola riservandole i vantaggi di tutta la sua professione di direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli ? Fu Giacomo Deuringer, che a Ischia abitò nello stesso palazzo Malcovati, a portare nel 1958 per la prima volta il Giro d’Italia a Ischia. E’ stato Giacomo Deuringer a rilanciare la Festa A Mare Agli Scogli di Sant’Anna, a promuovere le tre edizioni del Festival della Canzone Marinara de ’57, ’59 e ’61 con le serate trasmesse indiretta TV. E’ Stato Giacomo Deuringer a scrivere la prima Guida dell’isola d’Ischia e diffondendola tra i turisti stranieri ed italiani che sbarcavano ad Ischia. Cosa vi sarebbe di strano se Via Montagna o Vico Montagna ad Ischia Ponte, lo si intitolasse alla memoria dello scrittore del luogo, Giovan Giuseppe Cervera, studioso insigne ed autore di numerose pubblicazioni su Ischia? Perché lo Stradone ad Ischia Ponte, ad esempio, non può portare il nome dell’indimenticabile artista pittore di fama internazionale Mario Mazzella che con i suoi quadri ha esportato l’immagine luminosa di Ischia in Italia e nel mondo? Non ci vedo nulla di male se Largo Convento a Ischia Ponte lo si intitolasse al compianto storico parroco della Cattedrale Can. Vincenzo Cenatiempo sacerdote di grande carità umana fino a disfarsi dell’ultimo suo avere per aiutare i suoi parrocchiani più bisognosi. Morì nel gennaio del 1968. Ai suoi funerali lo piansero cinquemila persone. Via Osservatorio potrebbe essere benissimo intitolata a Polo Buchner, scienziato di fama internazionale, che oltre ad aver vissuto nella sua casa di S. Alessandro in Ischia, ha rivolto la sua attenzione con studi profondi sulla storia naturale, la geologia, la preistoria e l’archeologia dell’isola d’Ischia. Via Acquedotto potrebbe chiamarsi Via Biagio Buonocore, illustre professore e direttore didattico delle scuole elementari di Ischia degli anni ’40 e ’50, nel ricordo incancellabile di quanto hanno potuto apprezzare le sue doti di educatore e uomo di pensiero. Perché non intitolare Via Montetignuso al prof. Pietro Conte, anch’egli educatore ed apprezzato uomo di scuola che ha avviato alla vita con insegnamenti forti varie generazioni, oggi tutti affermati nella società ? Nessuno griderebbe allo scandalo se via Nuovo Macello, Via Catavola, Via Camormile, Via delle Fornaci, potessero essere intitolate rispettivamente alla memoria degli artisti Aniellantonio Mascolo, Vincenzo Funiciello, Matteo Sarno e Vincenzo Colucci, personaggi che con le loro opere hanno diffuso il nome e l’immagine dell’isola nel mondo. Via dello stadio dovrebbe portare il nome di Luigi De Angelis. Piazza Croce, con tutto il rispetto per il simbolo della cristianità, cosa significa piazza Croce ? A nostro avviso sarebbe la piazza ideale da intitolare a Vincenzo Telese, uomo di grande carisma della politica e del turismo della Ischia del passato attraverso operose iniziative di inconfutabile valore produttivo per le future fortune del suo e nostro paese, morì nel maggio del 1970. Pizza Antica Reggia la intitolerei all’Avv. Umberto Di Meglio, stimatissima figura di sindaco d’Ischia a cui si riconosce alla memoria, onestà di idee, pensiero e saggezza decisionale. Via Porto la intitolerei ad Antonio Cervera che con la sua prima Taverna diede inizio alle fortune della famosa Riva Destra. Inoltre nessuno si stupirebbe se via Quercia portasse il nome di Mons. Onofrio Buonocore, per aver abitato in quella strada e per essere stato la colonna portante della cultura isolana. Dopo Giuseppe D’Ascia, la storia isolana è stata riscritta da lui con nuove rivelazioni di cui tanti dopo si sono serviti. Via Fasolara la intitoleri al dott. Messina, figura di medico popolare che è nei ricordi di tutti gli ischitani, specie di quelli avanti con gli anni. Ha saputo curare malattie e lenire dolori quando la medicina non offriva le certezze di oggi. Via Vincenzo Mirabella potrebbe essere sdoppiata: il versante dei due parcheggi fino alla clinica potrebbe essere intitolato al dott. Agostino Mattera Iacono straordinario medico di grandissima popolarità. Chi avrebbe qualcosa da dire se via Campagnano portasse il nome prestigioso del Vescovo Agostino D’Arco illustre figlio di Ischia e santo uomo della Chiesa. E’ stato Vescovo di Castellammare di Stabia dal 1952 al 1966 ? Tutti questi personaggi, ciascuno dalla propria posizione, hanno scritto per Ischia e la sua gente pagine di storia esaltanti, consolidatesi nel tempo con incancellabili testimonianze lasciate. Una strada, una piazza, un “largo” o per lo meno un vicoletto meritano senz’altro di vederseli intestati a proprio nome. Gli amministratori di oggi, hanno lo spirito giusto, l’intelligenza, l’onestà intellettuale la volontà politica di pensane a quanto esposto? Voglio credere di si. Amen
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