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Torna la filosofia applicata, il castello e la torre di Michelangelo

La Torre di Michelangelo  nei giardini di S. Anna torna ad essere insieme al Castello, alla Biblioteca Antoniana ed ai giardini La Mortella, sede di importanti  appuntamenti culturali promossi dal  Circolo Sadoul di Ischia. L’ultima iniziativa della serie è quella che si riferisce agli incontri per il 3° Festival di Filosofia  e Summer School “La Filosofia il Castello e la Torre”  supportata da centri culturali di spessore itraliani ed europei quali: FISP (Fédération Internationale des Sociétés de Philosophie) Parigi, Istituto Italiano Studi Filosofici, Circolo Georges Sadoul,  Università di Palermo,  Missisauga Univ. Toronto, Insophia, CRF (Centro Internazionale ricerca filosofica), “International Journal of Ontology, History and Critics”, NF Napoli Filosofica. Ideatore ed attivissimo propagatore dell’evento in cui si sente calato appieno con tutta la propria inconfutabile preparazione, è il giovane filosofo ischitano Raffaele Mirelli secondo cui  “Il filosofo spesso rinchiuso nelle roccaforti intellettuali qui rappresentate simbolicamente dal Castello e la Torre , deve ritrovare una nuova vivacità relazionale ed interagire con le istituzioni per creare processi sinergici eterogenei. Deve operare necessariamente nell’ambito pubblico e politico per esprimere a meglio la tecnica dell’umano ed aggiornare quell’umanesimo che ha caratterizzato e ancora caratterizza il patrimonio culturale dell’Europa e dell’Italia”.

Ma il dotato filosofo isolano afferma dell’altro e lascia senza parole sopratutto i suoi sinceri estimatori del Sadoul  quando afferma dopo aver  personalmente posizionato a notte fonda  per l’isola alcuni cartelli della campagna di sensibilizzazione sociale “Assenza del Bello”. Ischia vuole dare voce alla bellezza, dice il filosofo Raffaele Mirelli,  quella che dopo la sua perdita va ricostruita, insieme, senza diatribe personali o malcontenti futili. Se la bellezza viene a mancare negli occhi di chi è abituato a vederla, e quindi non considerata, allora va ricostruita, mantenuta, tenuta. Questa bellezza passa dallo stato naturale all’Umano, a quel veicolo d’energia che in questi giorni, più dei soldi, sta costruendo un futuro di consapevolezza e di solidarietà. Ricostruiamo la bellezza, perché – forse è vero – l’Assenza del Bello su quest’Isola, a Napoli e altrove non è possibile. Ricostruiamoci: c’è del Bello anche nelle cose brutte!” Anche il sindaco enzo Ferrandino è rimasto sen parole. Infatti, “Quando Raffaele Mirelli mi rappresentò il tema di quest’anno ha detto il sindaco d’Ischia,  rimasi colpito. È ormai da alcuni  mesi che si é chiusa la campagna elettorale e il nostro programma era titolato “La bella Ischia”. Molteplici sono i significati legati al concetto del bello che va compreso in diverse sfaccettature ed accezioni, anche ad esempio come sinonimo dell’efficienza dell’azione amministrativa. Mi fa piacere che il tema del “bello” sia l’elemento caratterizzante di questa edizione del festival. Il concentrarsi sulla ricerca del “bello”,inteso nella sua manifestazione più completa, lo trovo fondamentale per migliorare il vivere quotidiano della nostra comunità”.

Quindi tornado al calendario della manifestazione che prende il via sabato 23 settembre e si concluderà il 1 ottobre prossimo, essa prevede una agenda abbastanza fitta. Si parte per l’appunto sabato 23 con una performance teatrale al Polifunzionale di via Morgioni con l’opera di Lunari “Tre sull’Altalena” con la regiqa di Giuaseppe Iacono. Poi domenica 24  il “debutto” alla Torre di Michelangelo o di S.Anna ( fate voi) con una interessante mostra d’arte di sculture che vede insieme in esposizione per la prima volta gli artisti scultori ischitani Giovanni De Angelis e Giovanni Di Costanzo (scomparso), curata da Massimo Ielasi. Lunedi 25 sarà la volta della Biblioterca  Atoniana dove  alle ore 15.30 avverrà la  registrazione partecipanti alla “Ischia Summer School of Humanities” “Figure del Nichilismo” (solo per iscritti), mentre  alle 17.00 avrà luogo la  Lectio Magistralis del Prof. Vincenzo Vitiello che parlerà al pubblico della  “Religiosità del Nichilismo. A partire da Dostoevskij”. Martedì 25  e mercoledì 26 settembre, si torna alla Torre di Michelangelo (denominazione ufficiale  per atto del  Comune d’Ischia proprietario del complesso monumentale), con i seminari della Ischia Summer School of Humanities sul tema “Figure del Nichilismo” – Docenti: Giovanni Covone (Un. Federico II Napoli), Angie Hobbs (Un. Sheffield, U.K.), Raffaello Palumbo Mosca (Un. Torino e Chicago), Nicola Russo (Un. Federico II Napoli), Luigi Vero Tarca (Un. Ca’ Fascari Venezia), Vincenzo Vitiello (Un. S. Raffaele Milano). Alle 20.00 dello stesso martedi ci si reasferisce ai Giardini della Mortrella a Forio per il Concerto per piano: Maestro Simone Sala “88 tasti tra Romanticismo e Post Moderno.

Giovedì 28 si rimane alla Mortella per i saluti istituzionali e l’introdusione del direttore scientifico dott, Raffaele Mirelli e la Lectio Magistralis del: Prof. Angie Hobbs, Uni. Sheffield: “Nationhood and Nationalism Today: a Philosophical Perspective. Sabato 30 ritorno alla Torre di Michelangelo o di S.Anna per l’ apertura dei lavori, conferenze e presentazione della Torre. .Domenica 1 ottobre ultimo giorno del Festival “Filosofia, il Cstello e la Torre” con presentazione di Aenaria Sommersa, “discesa dei filosifi in piazza” .- Chiusura in bellezza sul Castello Aragonese con relazioni, Filosofia con i bambini col prof. Giuseppe Ferraro, altre relazioni e saluti finali A fronte di tutto quanto,  se dovessimo dare un voto da 1 a 30 al Sadoul di Ischia per la sua meritoria attività culturale, senza esitare gli daremmo 30 e anche con lode. Se invece con la stessa disponibilità di numeri dovessimo esprimere il nostro voto sull’ingiustificato atteggiamento di rifiuto  che ciascuno membro del circolo culturale isolano, dal suo presidente fino all’ultimo portacarte, mantiene nel confronti del vero, autentico, popolare nome che da quasi un  secolo si identifica con Torre di Michelangelo, voteremmo senza esitare, meno di uno. Cioè zero.

Antonio Lubrano (antoniolubrano1941@gmail.com)

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foto di Giovan Giuseppe Lubrano

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