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TORNANO  LE FRAGOLE,  IL  FRUTTO “ARISTOCRATICO”  PORTATO  SULL’ ISOLA DALLA REGINA MARIA TERESA PER I BANCHETTI DI CORTE SUL PALAZZO REALE

Al tempo di Re Ferdinando II di Borbone, intorno alla metà dell’800, la sua consorte la Regina Maria Teresa nei propri frequenti soggiorni sulla Casina Reale di Porto d’Ischia, l’attuale Palazzo Reale, non si faceva mai mancare nella stagione delle fragole,una copiosa cesta del delizioso frutto rosso vivo sulla tavola regale, per se stessa e per gli ospiti di turno. Le fragole, naturalmente non erano di produzione locale, perché sull’isola quasi nessuno le coltivava. Maria Teresa le faceva arrivare  dalle campagne del napoletano e del casertano  riservandole una cura quasi maniacale, perché riteneva che quel sacro frutto le portava bene per la ricchezza dei banchetti che organizzava e per la sua personale salute non proprio al top.  Infatti  dal punto di vista nutrizionale oltre che terapeutico, le fragole contengono ottime quantità di potassio e manganese, mentre per quel che concerne le vitamine si evidenziano notevoli concentrazioni di acido folico ed acido ascorbico (vit C). Quest’ultima molecola è uno dei principali costituenti antiossidanti delle fragole, il cui potere viene ben supportato dai flavonoidi (polifenoli), in particolare dalla fisetina. Si tratta di un flavonolo pigmentoso ampiamente studiato dalla comunità scientifica in diversi contesti patologici; l’interazione tra la fisetina delle fragole e l’organismo umano è stata osservata in caso di: malattia di alzheimer, diabete mellito tipo 2, ipercolesterolemia ecc. I risultati sono ancora in via di chiarimento ma è verosimile che già a quel tempo come oggi potesse vantare  proprietà: antiaging, anticancerose, antiossidanti, antinfiammatorie ed antivirali; tuttavia, non è da escludere che possa nascondere effetti collaterali come l’incremento del rischio di malattie nel feto (tipo leucemia, a causa dell’interazione con gli acidi nucleici). Ma le fragole, se si sono travate un posto nella storia di Ischia, per esclusivo merito della regina Maria Teresa,  senza esserne parte naturale dei  nostri terreni, non significa che negli anni successivi all’era borbonica, non abbiano trovato

 

 

nuovo spazio nella coltivazione vera e propria sia pur  in forma ridotta e sperimentale. Da indagini fatte siamo venuti a sapere che negli anni ’50 la famiglia Piromallo a Forio nella  famosa tenuta dove producevano un ottimo Calitto Rosato, trovava spazio, tempo e passione per la coltivazione delle fragole che servivano per consumo privato. Lo stesso avveniva nel giardino della famiglia Scalfati ad Ischia Ponte dove un contadino in servizio si dedicava nel  periodo giusto alla coltivazione delle fragole. Un altro esempio della presenza nascosta delle fragole ad Ischia lo abbiamo scoperto nella storia privata delle Contesse De Biase, proprietarie di una casa gentilizia con annesso largo giardino in via Ferrante D’Avalos a Ischia. Le sorelle De Biase si facevano coltivare nel proprio giardino le fragole perché attribuivano a questo frutto bello e gustoso fascino aristocratico in linea con il loro stile vita. Con gli anni, la maggior parte degli ischitani, in special modo i bambini, ha conosciuto il sapore della fragola nel periodo estivo, da giugno in avanti, quando aprivano le gelateria. Quella era la tanto attesa e ghiotta occasione per gustare il classico  gelato a fragola di color rosa  e soddisfare così il palato di una fresca essenza sognata per un anno intero. Poi siamo giunti alla sofisticazione del regale frutto rosè rosso vivo, usato soprattutto da pasticcieri in gamba dotati di grande fantasia nella elaborazione di torte per banchetti con decorazione alla fragola di tutti i tipi e dimensioni. La fragola diventa così protagonista di un elevato  modo di presentare i dolci e esemplare di alto rango nel panorama dei frutti di largo consumo a Ischia come dappertutto. Oggi le fragole possono essere acquistate dal fruttivendolo sotto casa, al super mercato,  su grossi camion e furgoncini parcheggiati in piazza o lungo le strade del paese  in cassette ben ordinate e pronte per il consumo. Il costo è abbastanza alla portata di tutti. Le importiamo dalle campagne del napoletano e del casertano dove la coltivazione è condotta a livello industriale. Il consumo sull’isola è notevole fra gli ischitani, gli ospiti  degli alberghi e la vasta clientela di ritrovi alla moda, bar e ristoranti.

                                                                                                        antoniolubrano1941@gmail.com

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