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Torre a Rischio, ecco le disposizioni per affrontare il pericolo crolli

A Serrara Fontana si è ritenuto necessario, ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità, inibire l’accesso e qualsiasi utilizzo, anche occasionale, degli edifici situati nell’area in questione e per ben 17 proprietari

Istmo a rischio crolli. Arriva l’ennesima ordinanza di messa in sicurezza costone monte S. Angelo. Questa volta però paga la “Frana di Ischia”Sono mesi, forse anni che va avanti questo rimpallo tra pubblico e privato, tra enti territoriali e sovraterritoriali sulla questione del “rischio” nell’ ameno borgo di Serrara Fontana. Da settimane sono in atto poi, una serie di passaggi burocratici fatti di ordinanze di sgombero, divieti e revoche, talvolta parziali, tal volta no. In ultimo è giunto il provvedimento sindacale a seguito accertamenti tecnici dellastruttura commissariale (prot. n. 2438) del 07 aprile 2023.

Il sindaco Irene Iacono in qualità di  Autorità comunale di Protezione Civile non ha potuto che prenderne atto.Anzi ha preso la frana la balzo, parafrasando un vecchio adagio.

La Relazione tecnica redatta dagli esperti della struttura commissariale diretta dal Commissario per l’emergenza frana Ischia Giovanni Legnini non lascia adito ad interpretazioni.Come rileva il vice commissario prof. Ing. Gianluca Loffredo e Prof. geol. Francesco Maria Guadagno “è confermato l’estremo stato di pericolo del versante, precisando che eventuali e possibili fenomeni avversi di intensità pari a quelli verificatisi il 26.11.2022 “pongono a rischio soprattuttogli edifici addossati alla parete o le zone intercluse tra edifici e parete rocciosa” ma che, nel contempo,rende possibile escludere il ripetersi di fenomenologie analoghe in settori adiacenti”. Con la medesima relazione sono stato minuziosamente indicati gli interventi da porre inessere sul costone con somma urgenza. Ovvero, scrivono dal commissariato: Accurata ispezione del costone roccioso nella sua interezza, individuando blocchi e masse in precariacondizione di stabilità da rimuovere attraverso personale specializzato in disgaggi di blocchi rocciosi. Contestualmente, valutazioni esperte sulla vegetazione presente in modo da consentirel’eventuale eliminazione di quella non compatibile con gli assetti geomorfologici; in particolare, si fa riferimento a quella di alto fusto, spesso causa di innesco di movimenti franosi in condizioni quali quellecaratterizzanti il versante oggetto di analisi.

Individuazione, a seguito degli interventi di prima messa di cui ai punti a e b, di sistemi di monitoraggio, tipo reti allertate con sistemi di allarme, da installare lungo il versante al fine di “catturare” eventuali segnipremonitori di accadimenti o movimenti di blocchi o masse specifiche. In tutti i casi, e fintanto che non sono stati messi in opera interventi di stabilizzazione, deve permanere una fascia di inibizione all’accesso e alla frequentazione dei luoghi, terrazzi o cortili, e dei corpi abitativiaddossati alla parete. Tale fascia, da considerare quale zona di possibile accumulo, diviene quindi presidiodegli edifici frontistanti. Ci sono una serie di questioni da chiarire scrive lOffredo, ad esempio: “Considerata la distribuzione dei volumi costruttivi, variati anche nel tempo rispettoalle originarie situazioni di progetto, la fascia viene indicata in via approssimativa e deve essere comunque definita anche attraverso una attenta disamina delle proprietà e della distribuzione degli spazi, almomento non disponibile”.

Il braccio di ferro prima della sciagura di Casamicciola e le bacchettate del TAR Campania (con le sue decisioni) per una vicenda oltremodo controversa che prende il via nell’ottobre dello scorso anno

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Si tratta in particolare del riferimento alla posizione della ricorrente Agrituristica, e della conseguente precisazione alla relazione deiproff. Loffredo e Guadagnodel 12 aprile 2023 con la quale è stato chiarito che per ‘settore adiacenti” si intendono le zone contermini a quelle direttamente interessate dalla instabilitàdell’ottobre 2022. I proff. Loffredo e Guadagno in oltre su ulteriore istanza del sindaco Irene Iacono hanno chiarit: “….che le unità immobiliari e le rispettive vie di accesso ad esse, anche solo parzialmente ricadenti all’interno dell’area sono inibite all’uso”. Cosi il sindaco Iacono non ha perso l’occasione di rimediare ad un disastro amministrativo che sembrava senza soluzione, sfruttando gli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei territori dell’Isola di Ischia il 26 novembre 2022 per l’esecuzione degli interventi disomma urgenza ed estrema urgenza necessari per la messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi calamitosi stessi ed il relativo Primo piano degli interventi urgenti predisposto dal commissario Legnini dove  compare l’intervento di somma urgenza relativo al costone del Monte della Torre diSant°Angelo per la somma di € 560.000.

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Lavori, ovviamente dichiarati di pubblica utilità, urgentie indifferibili. Ove occorra, costituiscono variante agli strumenti urbanistici vigenti”. Cosi forte di Loffredo e Guadagno, il sindaco di Serrara Fontana ha emesso un nuovo provvedimento alla luce della rinnovata istruttoria esperita con l’ausiliodella Struttura Commissariale per l’Emergenza Frana e dell’Università del Sannio che hanno operato una puntuale identificazione degli immobili effettivamente da ricomprendere nel perimetro di sgombero, dellostato di pericolosità e degli interventi occorrenti per la messa in sicurezza del costone di monte S. Angelo. L’UTC locale di concerto conil servizio di polizia locale ha effettuato una ricognizione delle unità immobiliari rientranti interamente o parzialmente all’interno dell’area di pericolo dei proff. Loffredo e Guadagno. “Considerato che si rende necessario porre in essere, in termini di somma urgenza rilevata e confermata dallaStruttura Commissariale, ogni azione utile a consentire la tutela degli interessi fondamentali dei cittadini ivi presenti ed in particolare all’integrità della vita-spiega il primo cittadino –

La situazione rilevata può compromettere l’incolumità delle persone ed è, quindi, indispensabileadottare provvedimenti al fine di salvaguardare la pubblica e privata incolumità. 

Si è in tal senso ritenuto necessario, ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità, inibire l’accesso e qualsiasiutilizzo, anche occasionale, degli edifici situati nella suddetta zona e per ben 17 proprietari. Ciò al fine di  eseguire, ad horas, tutte le opere provvisionali necessarie,di eliminare ad horas tutto quanto costituisce pericolo per la pubblica e privata incolumità attraverso lenecessarie opere di contenimento del costone. In caso di inottemperanza, si procederà alla esecuzione dei lavori senza indugio e di ufficio, conriserva di recupero dei costi in danno degli inadempienti. 

Già nell’ottobre del 2022 si è segnalato, in località S. Angelo- Sotto La Torre – l’avvenuto distacco dalla pendice del Monte S. Angelo di massi, detriti e fango che hannoraggiunto e invaso la parte posteriore dell’Hotel Conte con danni alla struttura alberghiera e hanno raggiunto la parte retrostante dell’immobile del Sig. Mattera Simone già adibito a coiffeur fermandosi in prossimità delcentro nautico. In quella occasione, nelle more di una più approfondita indaginegeologica e strutturale per eventuali, ulteriori provvedimenti, si è inibito l’accesso e la praticabilità dellastruttura alberghiera all’insegna “Hotel Conte”, dell’immobile del Sig. Mattera Simone già adibito a coiffeure, in via cautelativa, anche il cantiere nautico.

Il 3 novembre 2022, prima dei tragici fatti di Casamicciola e il drammatico 26 novembre, dopo ladescrizione della consistenza dell’evento franoso, è stato evidenziato di tecnici del comune  che relativamente alle opere a farsi occorre innanzitutto rimuovere i detriti inerti e, quindi, realizzare lavori di contenimento del costone per lamessa in sicurezza dello stesso.

Nella medesima relazione tecnica, in riferimento alla localizzazione della sede del movimentofranoso, con la perizia geologica della Dott.ssa Filomena Miragliuolo con allegata relazione della Ditta ItalRocces.n.c. a seguito di attività di ispezione e verifica dello stato di stabilità del costone Monte S. Angelo oggetto di frana, (24/11/2022), le cui conclusioni concordano nel constatare uno stato di potenziale pericolo legato alla presenzadi una coltre piroclastica estremamente fratturata e in precario equilibrio statico anche nei settori laterali delfronte franoso non ancora interessato da eventi e, quindi, l’esigenza di una completa messa in sicurezza della parte corticale dell’ammasso fratturato, attraverso un accurato disgaggio del materiale lapideo ancorapresente e il consolidamento statico del costone, concordando con l’attuale recinzione praticata alla zona, nell’immediatezza del crollo, ai fini della sicurezza. Poi gli interventi dei Vigili del Fuoco, della Prefettura di Napoli, l’aggravarsi della situazione e l’intervento del T.A.R. Campania n. 57/2023 con la quale è stata sospesa l’efficacia esecutiva dell’ Ordinanza sindacali di sgombero e messa in sicurezza a carico dei privati proprietari. 

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