CRONACA

Barano, da oggi ci si sposa anche alla Torre Saracena

Istituito il nuovo Ufficio di Stato civile nell’antico edificio del Testaccio dove sarà possibile celebrare matrimoni e unioni civili

D’ora in poi a Barano sarà possibile celebrare matrimoni al di fuori delle consuete mura del municipio. Lo ha stabilito la giunta capitanata dal sindaco Gaudioso, che ha individuato l’edificio di proprietà comunale denominato “Torre Quattrocentesca”(detta anche “Torre Saracena”) situata in località Testaccio e le relative pertinenze come sede distaccata dell’Ufficio di Stato civile per la celebrazione dei matrimoni civili e delle promesse di matrimonio e pubblicazioni. La decisione è stata presa anche perché la casa comunale a breve sarà interessata da lavori di adeguamento sismico e gli uffici comunali saranno dislocati temporaneamente in altre sedi, le quali tuttavia non sono dotate di aree adeguate per ospitare i matrimoni civili e le promesse di matrimonio. In ogni caso tale sede distaccata permarrà anche successivamente al completamento dei lavori presso la casa comunale, sicché sarà facoltà dei nubendi optare per tale “location”. Il provvedimento richiama la Circolare del Ministero dell’Interno n. 7 giugno 2007, la quale ribadisce che i Comuni possono deputare una sala esterna alla casa comunale, al fine di celebrarvi i matrimoni, purché l’istituzione di tale ufficio separato sia previsto da una Delibera di Giunta, precisando che l’istituzione di una sala esterna, in un edificio sempre nella disponibilità del Comune, dovrà avere un carattere di ragionevole continuità temporale e non potrà pertanto avvenire per un singolo matrimonio e specificando che se tale ufficio esterno è dotato di un giardino di pertinenza, potrà celebrarsi il matrimonio anche nel giardino stesso.

La torre ha avuto durante il Rinascimento una funzione di postazione di avvistamento e di rifugio per gli antichi abitanti della frazione di Barano. Vi era anche un forno per permettere a chi vi si rifugiava di poter avere cibo per resistere ai frequenti assedi dei saraceni che al Testaccio, così come a Sant’Angelo e a Forio, dove si trovavano altre torri adibite a segnalare l’imminente pericolo. Negli anni poi la torre divenne dimora personale del barone locale che sovrintende la zona. Di origine aragonese, sprovvista di basamento, la torre di sviluppa su due livelli, il lato orientato verso est ha un portale sormontato poi da un balcone.

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