Torre di Guevara, vie del mare, Palestina: tris in consiglio
Ieri mattina la seduta di civico consesso a Ischia che ha affrontato una serie di argomenti ovviamente approvati con voto unanime. La variazione di bilancio dà il via libera al progetto destinato a trasformare la struttura di Cartaromana in un museo civico e culturale. Interesse anche la drastica riduzione dei collegamenti marittimi con la richiesta di ripristino di alcune corse sollecitate da Alessandra Piricelli. Gli studi di Lello Montuori sulla sensibilità dell’assise a tematiche extra isolane

La “nuova” Torre di Michelangelo, le vie del mare carenti nel periodo invernale, il riconoscimento dello stato di Palestina. Ad Ischia la seduta di consiglio comunale svoltasi ieri è stata leggermente più lunga del solito (o meno breve se preferite, fa lo stesso) ma soprattutto ha toccato argomenti decisamente interessanti. Come quella relativa alla proposta approdata in consiglio comunale e legata al progetto destinato a trasformare la Torre di Guevara in un museo e in una struttura dove la cultura sia praticamente di casa. Un progetto che ha richiesto una variazione di bilancio che è stata portata all’attenzione del civico consesso. A spiegare tutto è stato proprio il sindaco Enzo Ferrandino: “Abbiamo avviato un’interlocuzione con l’architetto Bellenger, immaginando sin da subito quella che poteva essere una dinamica virtuosa finalizzata a dare il giusto risalto alla Torre. Ricordo che tra l’altro il cespite è già stato oggetto di una serie di interventi di restauro curati dall’Università di Dresda e di recente oggetto di recupero facciate e della parte strutturale”.
Poi, rivolgendosi ai consiglieri presenti in sala, il primo cittadino si è soffermato anche sui dettagli di natura progettuale: “L’idea è quella di trasformare la Torre di Guevara ed il parco circostante in un museo civico che possa accogliere eventi culturali che rientrino in un determinato contesto. Per avviare la procedura c’è bisogno che la struttura possieda i requisiti che le consentano di entrare all’interno di una rete europea di realtà museali: per far questo bisogna procedere all’abbattimento della barriere architettoniche. Oggi sappiamo che per salire ai diversi piani della Torre l’accesso è decisamente ridotto e limitato per coloro che non hanno condizioni normali e ottimali nell’ambito della deambulazione”. Enzo Ferrandino ha ancora aggiunto, di fatto aprendo la prossima campagna elettorale per palazzo Santa Lucia: “L’intervento è finanziato con fondi FSC e per questo intendo ringraziare l’amministrazione regionale per la sensibilità dimostrata mettendo a disposizione 2.3 milioni. Noi interverremo con una somma di circa 360.000 euro attingendo a Cassa Depositi e Prestiti. La delibera che votiamo in consiglio serve proprio alla variazione di bilancio necessaria ad avviare la pratica di finanziamento per poi partire con le progettazioni affidate a Bellenger, Cremascoli e all’ingegnere Gasparini che tra l’altro, è opportuno ricordarlo, è stato coautore dell’Albero della Vita all’Expò di Milano proprio di recente. Insomma, parliamo di un terzetto di professionisti che sono garanzia di qualità dell’intervento che sarà realizzato. Tra l’altro abbiamo svolto un sopralluogo sui luoghi anche con il sovrintendente per verificare le idee progettuali ed avere un doveroso confronto e abbiamo ottenuto una disponibilità di fondo per la valorizzazione dell’intero cespite”.
Sull’argomento ha poi preso la parola anche il consigliere Agostino Mazzella che non ha avuto dubbi: “Questa è una giornata storica, parliamo del ciclo rinascimentale più importante che l’isola d’Ischia possiede”. Poi ha aggiunto: “Alla Torre non c’è soltanto un problema legato all’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche di sicurezza. Se si vuole raggiungere il secondo piano ed utilizzarlo ad esempio per una mostra, bisogna prendere atto del fatto che la scala è troppo stretta per garantire contemporaneamente la salita e la discesa. In fondo all’epoca le torri venivano costruite proprio per impedire di salire, adesso le esigenze sono comprensibilmente mutate ma certo non possiamo pretendere di allargare una rampa. I lavori, però, potrebbero consentire un accesso anche dal mare: questo creerebbe una integrazione tra Castello, Torre e Aenaria Sommersa creando così una sorta di meraviglioso parco artistico ed archeologico”. Ovviamente voto unanime e delibera immediatamente esecutiva
Si è poi passati a un altro punto all’ordine del giorno particolarmente atteso, quello proposta dalla consigliera Alessandra Piricelli che chiede di conservare alcune corse marittime (già tagliate a estate finita) anche nel periodo invernale e di ripristinare il traghetto notturno da e per la terraferma. La stessa Piricelli ha preso la parola spiegando: “
Tra le corse che andrebbero ripristinate ci sono quella delle 6:30 da Ischia per Napoli nelle giornate di domenica e nei festivi infrasettimanali, quella delle 19:00 nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 15 giugno dell’anno successivo, quella di agosto delle 19:45e infine quella delle 21:00 da Napoli per Ischia, che dal 30 settembre al 15 giugno risultano soppresse. Tutto ciò crea un notevole disagio per i cittadini isolani: per chi deve recarsi al lavoro, per chi deve partire e ha coincidenze da rispettare, ma anche — e soprattutto — per coloro che devono raggiungere gli ospedali per visite mediche urgenti o per un ricovero. Tale situazione contrasta con la necessità di tutelare la continuità territoriale e di dare piena attuazione a un principio normativo europeo fondamentale, volto a garantire la pari opportunità di mobilità per ogni cittadino residente su un’isola. In questo contesto, credo sia importante valorizzare la responsabilità che abbiamo come amministratori e come cittadini-utenti, nei confronti di chi ha riposto in noi la propria fiducia. La mia proposta, dunque, è quella di ripristinare le corse delle 6:30, delle 19:45 e delle 21:00, e di istituire una nuova corsa a mezzanotte, in modo che coloro che si trovano sulla terraferma non siano costretti a un ulteriore dispendio economico per dover rimanere a Napoli e attendere il giorno successivo per rientrare con il primo mezzo utile». A dare forza alle parole della consigliera Piricelli ci ha pensato il sindaco Ferrandino che ha detto: “Durante l’anno viviamo due situazioni molto diverse: in estate un traffico intenso e disordinato, mentre in inverno un servizio di trasporti marittimi rivolto quasi esclusivamente all’utenza residente. Non è giusto che permanga questa distonia tra i diversi periodi dell’anno, con l’ischitano costretto ad adattarsi a orari e collegamenti che limitano di fatto il diritto alla continuità territoriale, che per noi, in alcuni momenti, sembra diventare un principio costituzionale solo teorico. Accolgo con favore la proposta della consigliera Piricelli e invito il Consiglio a esprimere voto favorevole, affinché, nel quadro complessivo degli orari e dei collegamenti marittimi da definire, si tenga concretamente in considerazione la proposta che proviene da questa assemblea comunale”. Anche in questo caso, ovviamente, voto favorevole da parte di tutti i consiglieri presenti alla seduta.
Poi si è arrivati all’ultimo punto all’ordine del giorno, inserito in seconda battuta su richiesta dei consiglieri comunali Agostino Mazzella e Alessandro Migliaccio, ossia il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte del governo italiano. A relazionare in maniera sintetica ed efficace è stato proprio Mazzella che così si è espresso: “Chiediamo al Governo italiano di avviare concretamente la procedura per il riconoscimento dello Stato di Palestina, un atto che riteniamo necessario per riaffermare i valori di giustizia, pace e autodeterminazione dei popoli. Nel rivolgere questa richiesta, mi sento però anche di porre una domanda fondamentale: a quale popolo, a quali confini, a quale storia intendiamo consegnare questa pace? È una riflessione che va oltre la diplomazia e che tocca il cuore stesso del conflitto, poiché riconoscere uno Stato significa anche dare dignità e prospettiva a una popolazione che da troppo tempo vive nell’incertezza. La storia ci insegna che, quando problemi di questa portata non vengono affrontati e risolti con coraggio e visione, si rischia di trascinarli per decenni, generazione dopo generazione, alimentando dolore, divisione e sfiducia. Per questo motivo, il nostro voto e la nostra voce oggi vogliono rappresentare un appello alla responsabilità e alla coerenza internazionale: affinché la pace non resti una parola astratta, ma diventi un percorso concreto di riconoscimento, dialogo e speranza per entrambi i popoli”. Il consiglio comunale si è chiuso con un passaggio decisamente interessante. E’ successo quando il presidente Gianluca Trani ha chiesto al vicesegretario comunale Lello Montuori di raccontare come anche in passato l’assise fosse intervenuta deliberando su questioni che andassero al di là dei fatti di casa nostra e l’avvocato ha fatto un excursus decisamente interessante, anche perché oggettivamente sconosciuto ai più: “Negli ultimi giorni, attraverso alcune ricerche e la consultazione di vecchi documenti, abbiamo potuto appurare che il Consiglio comunale di Ischia, nel corso degli ultimi sessant’anni, è intervenuto più volte su questioni di rilievo nazionale e internazionale, assumendo posizioni di grande valore civile e morale. In particolare, risultano significativi gli interventi del 1963 e del 1966, quando l’Italia fu colpita da due gravi tragedie: l’alluvione di Firenze e il disastro del Vajont. In quelle circostanze, il Comune di Ischia non rimase indifferente e volle esprimere solidarietà e sostegno concreto alle popolazioni duramente provate. Ma non solo: anche in occasione della crisi dei missili di Cuba, che rischiò di sfociare in un conflitto mondiale, il nostro Consiglio comunale si fece portavoce di una riflessione profonda sui temi della pace e della responsabilità internazionale, richiamandosi al messaggio di Papa Giovanni XXIII e all’opera della Santa Sede in favore della distensione tra i popoli”. Insomma, con tutti i distinguo del caso, una sorta di dejavu: la votazione, anche in questo caso unanime, ha sciolto la seduta poco dopo le 13.







