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Tra mazzette e richieste di sponsor, il “pressing” di Rumolo su Ciummo

ISCHIA – Nell’inchiesta sui rifiuti che ha causato un vero e proprio terremoto politico sulla nostra isola, riveste un ruolo determinante l’appalto per la raccolta dei rifiuti nel Comune di Lacco Ameno, non a capo presenti nei capi B e C delle imputazioni rivolte agli indagati, con gli inquirenti che fanno anche una ricostruzione storica dei fatti e delle procedure seguite. A Lacco Ameno Oscar Rumolo diventa il responsabile unico del procedimento per l’espletamento della procedura di gara ad evidenza pubblica finalizzata all’affidamento del servizio di Nettezza Urbana nel Comune del Fungo. Il consiglio comunale però fa di più e conferisce al funzionario anche l’incarico di provvedere all’affidamento temporaneo a mezzo gara ristretta. Venivano allora invitate a partecipare AMCA, Ischia Ambiente e Ego Eco: rispondono la seconda e la terza con l’azienda ischitana che però manifesta dopo 48 ore la perdita di interesse. E così il servizio finisce alla Ego Eco, inizialmente per un periodo di poco più di quattro mesi. Ed è a quel punto che l’ordinanza ricorda come “il sindaco allora in carica, Irace Restituta, con ordinanza n. 34 del 30 dicembre 2011 non essendo stata ancora indetta la gara e ritenendo sussistente una situazione di indifferibilità ed urgenza determinata dalla natura del servizio, prorogava l’affidamento diretto alla Ego Eco fino al 31 dicembre 2012, disattendendo quanto statuito nella determina n. 41, in ordine alla possibilità di prorogare il servizio oltre il 31 dicembre 2011. C’è poi un retroscena perché la Irace viene sentita nel marzo 2015 dai giudici, ai quali riferisce di aver concesso la proroga fino a febbraio 2012, forse per ridimensionare il proprio ruolo, ma finendo sconfessata in questo dalle prove documentali.

Per far spazio alla Ego Eco si rinunciò alla società Lacco Ameno Servizi che per quanto in liquidazione continuava ad operare in altri settori e secondo il gip la reale motivazione si comprenderebbe nell’intercettazione del 18 novembre 2011, di cui vi abbiamo già rendicontato ieri. Ma c’è dell’altro, e nello specifico una intercettazione telefonica nella quale il patron della Ego Eco parla con la figlia Augusta Ciummo e non nasconde il suo disappunto per il cattivo esito della gara di Forio, aggiudicata pochi giorni prima (2 7 dicembre 2011) alla CITE. E Ciumm, attenzione, il 3 gennaio riferisce alla figlia di essere già al corrente di tutto:

AUGUSTA – Papà, ho la proroga fino ad affidamento della gara entro il 31/12

VITTORIO – Sì, sì, lo so a papà

AUGUSTA – Ah, va bene, ok

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VITTORIO – Grazie ed auguri

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AUGUSTA – Pure a te… devo tornare tra un’ora da Oscar… per quell’altra cosa

VITTORIO – Per il mandato?

AUGUSTA – Sì

VITTORIO – Va bene, ritornaci tra tre quarti d’ora

AUGUSTA – Sì, sì, va bene, non ti preoccupare

VITTORIO – Ciao ciao

AUGUSTA – Ciao

I giudici non hanno dubbi nel sostenere che appare chiaro il nesso tra la corresponsione del denaro e la concessione della proroga. La vicenda Lacco Ameno torna poi ad essere oggetto di conversazione tra Rumolo e Ciummo nell’intercettazione del 2 marzo, ritenuta di grande interesse perché nella stessa i due si intrattengono in una serie di conteggi all’insegna del dare/avere. Si comprende, infatti, che Rumolo dovrà effettuare un bonifico a favore del patron della Ego Eco dell’importo di 90.000 euro, evidentemente connesso all’erogazione del servizio raccolta rifiuti da parte della Ego Eco, ma si capisce anche che lo stesso a sua volta riceve o si appresta a ricevere dal Ciummo la somma di 10.000 euro appartenente ad una “vecchia tranches”, che i giudici definiscono “di sicura origine illecita”, dovendo evidentemente la stessa essere individuata nell’ulteriore somma promessa al Ciummo in occasione dell’incontro del 18 novembre, quello famigerato avvenuto a Napoli all’interno di una Mercedes.

RUMOLO – Mhhh

CIUMMO – Eh… e sono 10

RUMOLO – Eh… e abbiamo chiuso i 10…

CIUMMO – No… perché abbiamo chiuso i 10… questo è a parte penso, no?

RUMOLO – Eh… questo lo recuperi… tu a me mi dovevi dare dieci sulla vecchia tranche, ti trovi?

CIUMMO – 14

RUMOLO – Vabbè… quelle sono le vecchie tranche… e basta

CIUMMO – Ora ci devo mettere questi altri 5

RUMOLO – Però questi qua li recuperiamo con una fattura

Nello specifico i due stanno parlando di una questione legata alla sponsorizzazione della squadra di calcio del Lacco Ameno, con Rumolo che chiede 5.000 euro a Ciummo facendogli comunque presente che si sarebbe trattato di una partita di giro, con i soldi che di fatto gli sarebbero stati restituiti attraverso l’emissione – da parte della Ego Eco – di una fattura inesistente e che di tale cifra non si sarebbe dovuto dunque rendere conto nella complessiva somma destinata al funzionario lacchese. Ed emerge chiaramente in questo passaggio:

RUMOLO – Va bene, ti dico una cosa… noi a Lacco dovremmo fare una sponsorizzazione di 5.000 euro per la squadra, però te li faccio recuperare con una fattura

Ma attenzione, perché c’è un altro particolare significativo e che almeno in parte, almeno sulla carta, dovrebbe attenuare e non certo complicare la situazione di Domenico De Siano. Più volte Oscar Rumolo si raccomanda “di non parlare di dazioni di soldi al cospetto di De Siano Domenico (indicato nella conversazione come l’Onorevole), il quale dovrà essere semplicemente informato della volontà dell’imprenditore di sponsorizzare la squadra di calcio, come dallo stesso De Siano richiesto:

RUMOLO – Tu adesso fammi una cortesia, di queste cose economiche non parliamo… con…

CIUMMO – Eh… che c’è bisogno… c’è bisogno che me lo dici?

RUMOLO – Poi ti volevo dire una cosa, noi dobbiamo fare…

CIUMMO – Non c’è bisogno manco che me lo dici

Ed ancora:

RUMOLO – Non mi devi far vedere niente… innanzi tutto stiamo parlando io e te e non ne devi parlare con nessuno

CIUMMO – Ma infatti io non parlo con nessuno… perché ti risulta che io mi sono mai lamentato con qualcuno?

RUMOLO – Ma chiamasti là…

CIUMMO – Io solo alla sindaca… vabbè ma la sindaca mi serve per fare pure…

RUMOLO – Però non dire niente a questo

CIUMMO – No… no… io giò… ho capito che ci tieni che questo non sappia niente… non c’è bisogno che me lo dici

RUMOLO – Tu poi mi trovi sempre a me…

CIUMMO – Allora… ti stavo dicendo

RUMOLO – Va bene, ho capito

CIUMMO – Lunedì ti faccio 5… 5 a te e 5 alla squadra

RUMOLO – Eh, tu adesso glielo dici, dici… onorevole mi ha parlato della squadra … dici per lunedì provvediamo

CIUMMO – Lunedì o martedì diciamo, dai… va bene… però non mi far dire… fammi arrivare il bonifico e il giorno stesso che mi arriva il bonifico…

RUMOLO – No, dici mi ha parlato… non dire il bonifico… se no dice… questi che fanno… hai capito?

CIUMMO – E poi?

RUMOLO – E poi basta

Secondo il gip che ha firmato le misure cautelari questa modalità comunicativa – in base alla quale Domenico De Siano non doveva essere coinvolto nelle questioni che riguardano il denaro – troverà analoga rappresentazione anche in relazione ad altri episodi oggetto di attenzione. Tra questi, senza dubbio, figurano l’appalto del servizio raccolta rifiuti a Monte di Procida, la vicenda del licenziamento e della riassunzione da parte del Ciummo di tale Luca Icardi presso la sede di Cercola (proprio su pressione del De Siano). Insomma, l’autorità giudiziaria ritiene che “è evidente che il De Siano (all’epoca consigliere del Comune di Lacco Ameno e consigliere provinciale), limiti i suoi rapporti diretti con l’imprenditore, facendoli mediare dall’opera di Rumolo Oscar il qale, infatti, si propone al Ciummo come interlocutore unico per certe questioni”. Ma nonostante quanto abbiamo appena riportato, la dott.ssa Pacciotti è convinto che il senatore lacchese abbia avuto un interessamento diretto nella gestione illecita dell’appalto lacchese. Un interesse che non si fermerebbe alla sponsorizzazione della squadra di calcio, ma proseguirebbe anche con un’indebita pressione esercitata sull’amministratore della Ego Eco affinchè venissero assunti quattro dipendenti dalla cessata società in house che aveva sino a quel momento gestito l’appalto. Vi riportiamo un’altra intercettazione telefonica dove il De Siano sarebbe chiamato in alcuni casi per nome, e cioè Domenico, o attraverso l’uso di pseudonimi quali “l’Onorevole” o addirittura “la Signora”:

RUMOLO – Aspetta, ora andiamo… ma tu con gli stagionali che hai fatto?

CIUMMO – Eh, problema stagionali… allora… a me mi stanno sollecitando… la sindaca

RUMOLO – Ora ne andiamo a parlare con la Signora, accelera che andiamo sul San Lorenzo

CIUMMO – La sindaca… mi sta sollecitando… a più non posso… queste assunzioni, le due Mattera

RUMOLO – Ma tu gli hai detto che venivi oggi… tu a lei

CIUMMO – A me mi aspetta alle 11

RUMOLO – Eh

CIUMMO – Per analizzare questa questione, infatti io perciò ti dicevo vediamoci prima… perché appunto volevo sapere l’onorevole che ne pensa… a me sta sollecitando i due Mattera e D’Abundo

RUMOLO – Ah

CIUMMO – Ora tieni presente che io… in realtà ne dovrei assumere soltanto due, poi questi 3 sono tutti e 3 o 2 almeno di loro… gente che a me mi sta facendo causa… che vuole l’assunzione, allora io devo chiamare prima Lengua prima di poter fare queste assunzioni. Gli dico fermati un po’, per favore… tu le vuoi fare queste assunzioni, va bene, allora devi dire a questi signori che ritirino il ricorso nei miei confronti, dobbiamo andare dai sindacati e facciamo un accordo… adesso… questo accordo può essere fatto sia per me…

RUMOLO – Va bene, ho capito, ora ne parliamo con Domenico, ti dice lui che dobbiamo fare, andiamo là,,, perché così vediamo questa cosa

CIUMMO – Glielo posso dire che la sindaca mi ha chiesto queste persone, sì?

RUMOLO – Sì, gli devi dire tutto… tu ci devi dire tutto

CIUMMO – Sì, sì

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