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Via Iasolino “assediata” dalla boscaglia, residenti esasperati

A Casamicciola, nella zona tra via Iasolino e via Monte della Misericordia esiste un vasto appezzamento di terreno. Un terreno tuttavia ormai invisibile, visto che da anni le erbacce lo hanno completamente ricoperto fino a renderlo più simile a una boscaglia, vista la vegetazione fittissima che ormai arriva a lambire le abitazioni e le proprietà limitrofe. Gli abitanti della zona, allarmati per i rischi igienico-sanitari provenienti da un terreno divenuto rifugio di topi e non solo, da tempo hanno esposto a più riprese i propri timori all’amministrazione comunale. Timori più che fondati, visto che il pericolo d’incendi devastanti non è più un’astratta eventualità ma un rischio concreto e reale anche sulla nostra isola, che nelle ultime settimane è stata vittima di una lunghissima serie di focolai che hanno deturpato la vegetazione arrivando in qualche caso a colpire anche l’abitato, causando comunque gravi danni.

Le segnalazioni dei residenti avevano già indotto l’amministrazione ad effettuare alcuni sopralluoghi sin dall’agosto del 2014. In quel periodo la Polizia municipale aveva descritto la situazione del sito con una relazione di servizio in cui il vasto terreno lasciato incolto risulta pericoloso non soltanto per il rischio d’incendi, ma anche, come si legge nel documento, «dal punto di visto igienico-sanitario, in quanto ricettacolo di topi e animali vari». Tre mesi dopo, la situazione non era affatto mutata, come emergeva da una nuova relazione stesa dalla Polizia municipale. Tuttavia, le forze dell’ordine avevano incontrato sul posto uno dei comproprietari del terreno, che si dichiarò disponibile a effettuare i lavori di pulizia. I mesi passarono, e nell’aprile 2015 il sindaco emanò una prima ordinanza a carico del comproprietario, seguita nel novembre dello stesso anno da un analogo provvedimento per un altro dei titolari. Quest’ultimo, tuttavia, inviò una nota al Comune con cui veniva illustrata l’intricata situazione riguardante la titolarità giuridica del fondo, che apparteneva in comunione ai vari eredi dell’originario defunto proprietario. Eredi che tra l’altro erano in causa tra loro proprio per definire lo scioglimento della comunione: uno di loro si sarebbe opposto alle operazioni di pulizia e diserbo del terreno, di fatto bloccandole fino alla definizione della causa giudiziaria. In ogni caso, la situazione non ha fatto altro che peggiorare, visto che la mancata pulizia ha lasciato via libera alla crescita incontrollata della vegetazione.

Il Comune di Casamicciola aveva comunque nuovamente emanato ulteriori ordinanze sindacali, tra cui la n.1 e la n.2 del 2016, nelle quali si sottolinea  che “tale stato di cose crea pericolo alla sicurezza e alla salute della popolazione” e che “occorre adottare idoneo provvedimento al fine di eliminare lo stato di pericolo e di tutelare la pubblica e privata incolumità e della salute della cittadinanza”. I provvedimenti, vista l’urgenza e la necessità del caso, avevano disposto l’effettuazione “ad horas”, cioè immediata, degli interventi di pulizia e diserbo sul vasto terreno che per intenderci si estende in corrispondenza di via Iasolino all’altezza dei numeri civici 23-27, nella zona sottostante la ringhiera posta a protezione della sede stradale.

I residenti, intanto, non sanno più a chi rivolgersi. Di recente è toccato proprio a loro ripulire la stretta sede stradale di via Iasolino che costeggia il terreno abbandonato: le erbacce hanno infatti raggiunto altezze tali da scavalcare il muro di cinta, che a sua volta in alcuni punti è ormai pericolante, e invadere così la sede stradale, impedendo o comunque rendendo estremamente difficoltoso anche il semplice transito pedonale, per non parlare di quello con le auto, impossibilitate a raggiungere le rispettive abitazioni. Sempre più esasperati, i cittadini del posto hanno pensato anche di rivolgersi all’Asl, per chiedere accertamenti e verifiche che potessero portare a provvedimenti stavolta davvero effettivi, visto che tutte le ordinanze del Sindaco, che pure rappresenta la massima autorità locale in tema di sanità e igiene pubblica col potere di adottare provvedimenti urgenti contro i pericoli che minacciano i cittadini, sono rimaste sostanzialmente lettera morta. E con questa estate sempre più rovente caratterizzata da una siccità con ben pochi precedenti, si fanno sempre più strada i timori che i grossi rovi ormai traboccanti possano dare origine a incendi pericolosissimi, visto che la stradina è l’unico sottile diaframma che separa la vegetazione dalle abitazioni.

Basterebbe un innesco qualsiasi, doloso ma anche una semplice negligenza, come un mozzicone di sigaretta gettato nelle vicinanze delle erbacce, a fornire la scintilla per un potenziale disastro dagli esiti imprevedibili. Non si tratta di allarmismo, ma di semplice buon senso: il rischio è stato ormai certificato, visti i sopralluoghi, le relazioni di servizio e le ordinanze. Ora si tratta di intervenire nell’ottica della necessaria prevenzione. Di anni ne sono già passati fin troppi.

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Francesco Ferrandino

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